E' cominciata la cassa integrazione di due settimane in tutti gli stabilimenti Fiat. Contemporaneamente si sono fermati gli impianti di Mirafiori, Termini, Sevel, Melfi, Cassino e Pomigliano. Fino al prossimo 5 marzo circa 30 mila lavoratori del gruppo rimarranno a casa. Il Lingotto aveva annunciato lo stop delle fabbriche lo scorso 26 gennaio motivando il provvedimento con il forte calo degli ordini e la necessità di adeguare i livelli produttivi alla domanda.
Secondo i dati dell'Unrae, l'associazione dei costruttori esteri, la raccolta degli ordini nel mercato italiano ha subito, a gennaio e nella prima decade di febbraio, un calo di oltre il 50% rispetto al quarto trimestre del 2009, ultimo periodo nel quale erano in vigore gli incentivi all'auto.Termini Imerese si ferma ancora, ma le proteste continuano
Altre due settimane di cassa integrazione anche per gli operai di Termini Imerese. Lo stop coincide pure con il fermo degli impianti dell'indotto. Le tute blu riavvieranno la catena di montaggio il prossimo 8 marzo.
Nel frattempo rimangono accesi i motori della protesta. Per sabato prossimo è in preparazione un'altra mobilitazione che vedrà ancora i primi cittadini e le comunità protagonisti: previsto un corteo e un presidio ai cancelli dello stabilimento per chiedere all'azienda di rimanere e al governo nazionale di fare pressing in questa direzione.
Bonanni: "I compensi dei manager contrastano con la chiusura di Termini"
"Spero che nei prossimi giorni si possa trovare una via d'uscita per Termini Imerese, che si possano conservare alcune produzioni legate all'auto utilizzando così le professionalità presenti sul territorio, anche nell'indotto". E' quanto ha affermato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che ai microfoni di Cnrmedia ha aggiunto: "Certo l'impianto va riconvertito, ma speriamo vi sia un piano preciso per farlo. Di sicuro la notizia dell'aumento dei compensi ai manager Fiat mal si concilia con le difficoltà di bilancio annunciate dall'azienda"
Elkann: "Su Termini già detto tutto"
Nessun cambiamento di strategia su Termini Imerese, perchè sull'argomento "abbiamo già detto tutto". Questo è stato l'unico commento che il vicepresidente di Fiat, John Elkann, ha voluto rilasciare sull'intervista pubblicata oggi da un quotidiano al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che ha parlato di "cambio di linea" del Lingotto sul futuro dello stabilimento siciliano.
(fonte tgcom.it)