giovedì 28 ottobre 2010

Fitch: problema Italia e' bassa crescita

Cecchi De Rossi: scarsa produttivita' non solo in industria

"Il problema dell'Italia è la bassa crescita" e la discussione sul contratto nazionale dei metalmeccanici "é un sintomo di questa situazione". Così Marco Cecchi De Rossi, direttore generale di Fitch Rating Italia, ricordando che "la crescita attesa è troppo bassa rispetto agli altri paesi". Nella vicenda Fiat, in particolare, "hanno ragione tutti (Confindustria e sindacati), è una situazione che va vista in un contesto globale che richiede aumento di competitività e quindi di produttività".

(fonte ansa.it)

BANCHE: POCHI UTILI, ITALIA PROSPETTIVE NEGATIVE

"Le prospettive del sistema bancario italiano restano negative a causa delle modeste proiezioni a breve termine di redditività e del protrarsi del quadro operativo sfavorevole". E' quanto afferma Moody's Investors Service nel suo ultimo rapporto sulle prospettive delle banche italiane.

"Oltre alla scarsa redditività, le previsioni sono influenzate dai bassi livelli di capitale e riserve delle banche italiane, insufficienti a far fronte ai crescenti problemi connessi alla qualità degli attivi" afferma Carlo Gori, Vice President, Senior Analyst ed autore del rapporto. Poiché per i prossimi due o tre anni Moody's prevede una crescita economica estremamente modesta, è probabile che a breve termine la qualità degli attivi delle banche italiane possa subire un ulteriore deterioramento, in quanto il quadro congiunturale debole è destinato a influire negativamente sulla capacità dei debitori di ripagare i prestiti. "Viste le poco incoraggianti prospettive economiche, Moody's prevede che gli utili delle banche continueranno a subire pressioni negative nei trimestri a venire, per effetto dell'aumento del costo del credito e della forte compressione del margine d'interesse netto. Inoltre, la frammentarietà del sistema bancario italiano, caratterizzato da strutture di costo relativamente rigide e da un limitato potenziale di crescita, continuerà probabilmente a costituire un ostacolo strutturale al recupero della redditività degli istituti", ha osservato Gori. L'outlook negativo si riflette anche sui rating di solidità finanziaria individuale (BFSR) di varie banche italiane, in particolare in termini di attività ponderate per il rischio. Tuttavia, sebbene le deludenti prospettive dei rating di numerosi istituti rispecchino le criticità esistenti, per Moody's gli istituti italiani beneficerebbero della disponibilità del governo di giungere in loro soccorso in caso di bisogno. Per questo motivo l'outlook di molti rating sui depositi e sui titoli di debito è stabile.

mercoledì 27 ottobre 2010

MANAGER 2009: IL PIÙ RICCO È TRONCHETTI PROVERA

È Marco Tronchetti Provera il manager italiano che nel 2009 ha incassato il compenso più alto con oltre 5,6 milioni di euro: È quanto emerge da uno studio della Uilca (il sindacato dei bancari della Uil) sui bilanci delle società quotate che mette sul podio anche Luca Cordero di Montezemolo, allora presidente della Fiat, con 5 milioni e 177.000 euro e Antoine Bernheim, all'epoca presidente di Generali, con 5 milioni e 84.000 euro. Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat è appena al quarto posto con un compenso complessivo pari a 4 milioni e 782.000 euro seguito dal presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, con 4,7 milioni. Il supermanager più pagato tra i banchieri è l'ed ad di Unicredit, Alessandro Profumo, con oltre 4,2 milioni. Nello studio, la Uilca sottolinea come il compenso 2009 dell'amministratore delegato di Unicredit sia stato pari a circa 150 volte lo stipendio medio di un dipendente bancario (circa 30.000 euro lordi in un anno). Se si considera un settore con buste paga dei dipendenti più leggere come quello metalmeccanico il divario aumenta ancora: un lavoratore metalmeccanico poteva contare infatti, l'anno scorso, secondo i dati Istat su 21.600 euro lordi, oltre 250 volte in meno rispetto all'amministratore delegato della Fiat. Ma il top del differenziale tra quanto ricevuto dal supermanager e la retribuzione dei lavoratori l'ha registrato Profumo nel 2007 quando portò a casa compensi per nove milioni, oltre 320 volte lo stipendio di un lavoratore del settore. Compensi ultramilionari sono quelli dell'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni (4,2 milioni nel 2009) e dell'amministratore delegato di Generali, Giovanni Perissinotto (3,7 milioni). Solo ottavo il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri (3,5 milioni), preceduto dall'amministratore delegato di Fonsai, Fausto Marchionni (3,6 milioni) e seguito da Cesare Geronzi che nel 2009 era presidente di Mediobanca (3,3 milioni). Se si guarda alla classifica dei banchieri più pagati (stilata a parte dalla Uilca rispetto a quelli delle altre società quotate) è Corrado Passera il top manager più pagato dopo Profumo con oltre 3,8 milioni di euro nel 2009, compenso che torna a livelli del 2007 dopo un calo a circa tre milioni di euro nel 2008 anno più nero della crisi.


LA SCHEDA
Ecco di seguito la tabella dei compensi di Ceo e presidenti di aziende quotate nel 2009, secondo lo studio della Uilca sulle retribuzione delle principali società quotate:
SOCIETÀ CARICA SOCIALE COMPENSO 2009
ANSALDO STS CEO SERGIO DE LUCA 1.429
ATLANTIA CEO G. CASTELLUCCI 1.929
AUTOGRILL CEO G. TONDATO 2.858
AZIMUT PRES E CEO P. GIULIANI 1.497
BULGARI CEO F. TRAPANI 1.085
CAMPARI CEO B. KONCEVITZ 1.071
CIR CEO R. DE BENEDETTI 1.491
ENEL CEO F. CONTI 2.621
ENI CEO P. SCARONI 4.272
EXOR PRESIDENTE J. ELKANN 1.471
CEO C. SANT'ALBANO 1.258
FIAT PRESIDENTE L. MONTEZEMOLO 5.177
CEO S. MARCHIONNE 4.782
FINMECCANICA PRES E CEO P. GUARGUAGLINI 4.712
FONSAI PRESIDENTE J. LIGRESTI 2.502
CEO F. MARCHIONNI 3.657
GENERALI PRESIDENTE A. BERNHEIM 5.084
CEO G. PERISSINOTTO 3.723
CEO S. BALBINOT 2.932
GEOX PRESIDENTE M. POLEGATO 1.800
CEO D. BOLZONELLO 1.153
IMPREGILO PRESIDENTE M. PONZELLINI 1.416
CEO A. RUBEGNI 1.709
ITALCEMENTI PRESIDENTE G. PESENTI 1.817
CEO C. PESENTI 2.127
LOTTOMATICA CEO M. SALA 2.353
LUXOTTICA PRESIDENTE L. DEL VECCHIO 1.228
CEO A. GUERRA 2.119
MEDIASET PRESIDENTE F. CONFALONIERI 3.526
CEO G. ADREANI 3.092
MEDIOBANCA PRESIDENTE C. GERONZI 3.306
CEO A. NAGEL 2.564
DG R. PAGLIARO 2.564
PIRELLI & C. PRESIDENTE M. TRONCHETTI 5.664
PRYSMIAN CEO V. BATTISTA 1.924
SAIPEM CEO P. TALI 1.348
SNAM RETE GAS CEO C. MALACARNE 1.164
STMICROELEC. CEO A. DUTHEIL 2.057
TELECOM ITALIA PRESIDENTE G. GALATERI 1.788
CEO F. BERNABÈ 3.428
TERNA CEO F. CATTANEO 1.900
UNIPOL CEO C. SALVATORI 1.785

(fonte leggo.it)

martedì 26 ottobre 2010

"Fiat non divida la politica"

Marcegaglia difende Marchionne

Il confronto su Fiat, anche dopo le parole dell'ad Sergio Marchionne, "non deve diventare motivo di scontro e di divisione politica". Lo ha detto la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Per la leader degli industriali la trattativa deve essere "motivo per unire le forze, affrontare i problemi di produttività di cui soffrono le imprese italiane".

"Mi sembra che la cosa da dire è: Fiat, la famiglia, John Elkann, Marchionne, non hanno affatto detto che intendono lasciare l'Italia - sottolinea la presidente di Confindustria -. Se un imprenditore decide di lasciare e chiudere gli stabilimenti non va in televisione, li chiude e basta".

"Mi è sembrato che l'appello di Marchionne sia un appello a guardare i problemi dell'Italia, i problemi di competitività e produttività, dei quali parliamo spesso e da molto tempo. Quindi mi è sembrato più un appello a cercare di risolvere i problemi italiani, che sono effettivi". Problemi "veri".

Il gap per le imprese italiane "è un dato tecnico e non riguarda solo la Fiat ma tutte le aziende". Emma Marcegaglia ha parlato a Napoli a margine dell'iniziativa ''Orientagiovani''di Confindustria".

(fonte tgcom.it)

Gnudi: spiegheremo vantaggi del nucleare

Presidente Enel: 'Poi saranno molti i comuni che lo chiederanno'

Penso che quando spiegheremo i rischi, e spiegheremo i vantaggi, anche in Italia ci saranno Comuni che vorranno avere nel proprio territorio delle centrali nucleari'. L'ha detto il presidente di Enel, Piero Gnudi.

'Certamente per fare centrali nucleari - ha continuato - ci vorranno i siti, quindi qualcuno dovra' essere disposto a farle'.

(fonte ansa.it)

Assicurazioni auto, +25% i premi 2010

Quattroruote, impennata non omogenea fra le regioni

In crescita del 25% nel 2010 i premi delle polizze assicurative sull'auto. E' quanto emerge dall'analisi delle oltre 19.000 tariffe pubblicate sull'edizione 2010 del Libretto rosso delle assicurazioni, in regalo con il numero di novembre di Quattroruote. L'impennata dei prezzi delle polizze, dovuta solo in parte all'aumento dei massimali minimi di legge, passati a 2,5 milioni di euro per il risarcimento di danni alle persone, non e' pero' omogenea e varia da regione a regione.

(fonte ansa.it)

lunedì 25 ottobre 2010

Crisi: allerta banche in Belgio

In 13 messe sotto controllo, tra cui Bnp Paribas e Dexia

Allerta banche in Belgio, dove 13 istituti finanziari sono stati messi 'sotto controllo prudenziale' dal Comitato sui rischi finanziari sistemici (Crefs). Le loro difficolta' potrebbero rappresentare un pericolo per la stabilita' del sistema finanziario. Sarebbero interessate le 4 principali banche (Bnp Paribas Fortis, Dexia Banque Belgique, Inge Belgique e Kbc Bank), 4 gruppi assicurativi, 2 compagnie finanziarie, 2 istituzioni attive nel settore titoli.

(fonte ansa.it)

Intevista di Marchionne a Che tempo fa di Fabio Fazio - I Video





Fiat, "Senza Italia faremmo meglio"

Marchionne: "Non un euro utile in 2010"

Secondo l'ad del Lingotto, Sergio Marchionne, "Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l'Italia". Marchionne lo ha affermato alla trasmissione "Che tempo che fa", condotta da Fabio Fazio. Poi, l'affondo: "Nemmeno un euro dei 2 miliardi dell'utile operativo previsto per il 2010 - ha concluso - arriva dall'Italia. Fiat non può continuare a gestire in perdita le proprie fabbriche per sempre".

"Io in politica? Faccio il metalmeccanico"
Marchionne poi scherza sulle ipotesi di un suo ingresso in politica: "Io in politica? Scherziamo? Faccio il metalmeccanico, produco auto, camion e trattori". ''Leggo il giornale tutti i giorni alle 6 - prosegue l'ad di Fiat spiegando la recente affermazione secondo cui in Italia erano state aperte tutte le gabbie ed erano scappati tutti gli animali - ne escono di tutti i tipi, c'è una varietà di orientamenti politici e sociali incredibile, tutti parlano e non si capisce dove va il Paese". Tuttavia in questa situazione Marchionne ritiene che "si può avere fiducia nell'Italia, credo di sì, ci sarebbero soluzioni piu' facili, ma credo che sia possibile costruire qui una condizione diversa, sennò non mi sarei mai impegnato".

"Portare stipendi Italia a livello estero"
L'ad parla poi della sfida lanciata ai sindacati dei lavoratori in Italia. "La proposta che abbiamo fatto - dice - è dare alla rete industriale di Fiat la capacità di competere con i Paesi vicini a noi, in cambio io sono disposto a portare il salario dei dipendenti a livello dei nostri Paesi vicini". "Il salario cambierà - prosegue - se cambierà il sistema di produzione in Italia, puo' darsi che sia un cambiamento difficile da sopportare, ma vogliamo migliorare i 1.200 euro di stipendio ai dipendenti".

"Solo il 12,5% operai iscritti alla Fiom"
Poi aggiunge "serve un progetto condiviso, non posso accettare che tre persone mi blocchino un intero stabilimento, questa è anarchia non democrazia". Quanto alle organizzazioni sindacali, riferendosi alla Fiom Cgil, Marchionne spiega che più della metà dei dipendenti non è iscritta al sindacato e solo il 12,5% è iscritto alla Fiom.

"Il 50% dei dipendenti si ammala quando c'è una partita"
"A Pomigliano - afferma ancora Marchionne - non abbiamo tolto il minimo diritto, abbiamo cercato di assegnare la responsabilità della gestione di uno stabilimento ai sindacati per gestire insieme a loro le anomalie". Poi: "Quando il 50% dei dipendenti si dichiara ammalato in un giorno specifico dell'anno, vuol dire che c'è una anomalia". Alla domanda sul giorno in cui avviene tale anomalia, Marchionne risponde: "Dipende da che partita c'è".

(fonte tgcom.it)