Marchionne: "Non un euro utile in 2010"
Secondo l'ad del Lingotto, Sergio Marchionne, "Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l'Italia". Marchionne lo ha affermato alla trasmissione "Che tempo che fa", condotta da Fabio Fazio. Poi, l'affondo: "Nemmeno un euro dei 2 miliardi dell'utile operativo previsto per il 2010 - ha concluso - arriva dall'Italia. Fiat non può continuare a gestire in perdita le proprie fabbriche per sempre".
"Io in politica? Faccio il metalmeccanico"
Marchionne poi scherza sulle ipotesi di un suo ingresso in politica: "Io in politica? Scherziamo? Faccio il metalmeccanico, produco auto, camion e trattori". ''Leggo il giornale tutti i giorni alle 6 - prosegue l'ad di Fiat spiegando la recente affermazione secondo cui in Italia erano state aperte tutte le gabbie ed erano scappati tutti gli animali - ne escono di tutti i tipi, c'è una varietà di orientamenti politici e sociali incredibile, tutti parlano e non si capisce dove va il Paese". Tuttavia in questa situazione Marchionne ritiene che "si può avere fiducia nell'Italia, credo di sì, ci sarebbero soluzioni piu' facili, ma credo che sia possibile costruire qui una condizione diversa, sennò non mi sarei mai impegnato".
"Portare stipendi Italia a livello estero"
L'ad parla poi della sfida lanciata ai sindacati dei lavoratori in Italia. "La proposta che abbiamo fatto - dice - è dare alla rete industriale di Fiat la capacità di competere con i Paesi vicini a noi, in cambio io sono disposto a portare il salario dei dipendenti a livello dei nostri Paesi vicini". "Il salario cambierà - prosegue - se cambierà il sistema di produzione in Italia, puo' darsi che sia un cambiamento difficile da sopportare, ma vogliamo migliorare i 1.200 euro di stipendio ai dipendenti".
"Solo il 12,5% operai iscritti alla Fiom"
Poi aggiunge "serve un progetto condiviso, non posso accettare che tre persone mi blocchino un intero stabilimento, questa è anarchia non democrazia". Quanto alle organizzazioni sindacali, riferendosi alla Fiom Cgil, Marchionne spiega che più della metà dei dipendenti non è iscritta al sindacato e solo il 12,5% è iscritto alla Fiom.
"Il 50% dei dipendenti si ammala quando c'è una partita"
"A Pomigliano - afferma ancora Marchionne - non abbiamo tolto il minimo diritto, abbiamo cercato di assegnare la responsabilità della gestione di uno stabilimento ai sindacati per gestire insieme a loro le anomalie". Poi: "Quando il 50% dei dipendenti si dichiara ammalato in un giorno specifico dell'anno, vuol dire che c'è una anomalia". Alla domanda sul giorno in cui avviene tale anomalia, Marchionne risponde: "Dipende da che partita c'è".
(fonte tgcom.it)