giovedì 18 novembre 2010

OCSE: CRESCITA INCERTA ITALIA, PIL A + 1% NEL 2010

L'organizzazione di Parigi evidenzia che ''l'economia italiana ha avviato una fase di moderata ripresa che dovrebbe rafforzarsi nel corso dei prossimi due anni''. La crescita italiana si attestera' nel 2010 all'1%, nel 2011 all'1,3% e nel 2012 all'1,6%. E' quanto stima l'Ocse nell'Economic Outlook diffuso oggi. Per l'Ocse le proiezioni ''suppongono che siano sufficienti le misure introdotte per raggiungere nel corso dei prossimi due anni l'obiettivo sul deficit; tuttavia - avverte - una ripresa piu' debole rispetto a quella delle proiezioni ufficiali potrebbe mettere a rischio l'obiettivo di tenere il deficit sotto il 3% del Pil''. Una ''sfida'' dunque per l'Italia che dovrebbe ora, ''per assicurare credibilita''', mettere in campo ''misure strutturali''.

ITALIA, IN 2012 PICCO DEBITO AL 120% DEL PIL Il debito pubblico italiano "crescerà nel 2012 a circa il 120%" in rapporto al prodotto interno lordo. E' quanto stima l'Ocse nell'Economic Outlook. Secondo le ultime stime del governo italiano, quelle contenute nella Decisione di Finanza Pubblica, il debito italiano nel 2012 dovrebbe invece cominciare a scendere e attestarsi al 117,5%.

RIPRESA LENTA E INCERTA, PIL 2010 2,8%, 2011 2,3% La crescita economica nell'area Ocse si attesterà quest'anno al 2,8% per scendere al 2,3% nel 2011 e risalire al 2,8% nel 2012. E' la stima dell'Ocse contenuta nell'Economic Outlook diffuso oggi. "La ripresa globale è in corso ormai da qualche tempo anche se la disoccupazione resta ancora alta in molti Paesi", sottolinea il vice segretario generale dell'organizzazione Pier Carlo Padoan. "La ripresa - aggiunge - è molto più forte nelle economie emergenti mentre resta debole ed irregolare in gran parte dell'Ocse, e ha mostrato recentemente incertezze". La ripresa "continua ma ha rallentato il passo", dice l'Ocse.

RESTANO RISCHI, NON ESCLUSE MISURE AGGIUNTIVE La ripresa è in corso ma "restano rischi concreti per il futuro". L'allarme arriva dall'Ocse che cita, nell'Economic Outlook, come fattori di rischio "il perdurare della fragilità dei mercati finanziari, i problemi sui debiti sovrani e le tensioni sui mercati dei cambi". Rischi potrebbero esserci anche dal lato dei bilanci delle famiglie: il calo dei prezzi immobiliari, come si sta verificando negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, potrebbe "rallentare i consumi". "Nel caso in cui alcuni di questi rischi dovessero materializzarsi - dice l'Ocse - e minacciare di far deragliare il recupero, misure aggiuntive dovrebbero essere garantite da quei Paesi che hanno ancora spazio di manovra".

(fonte leggo.it)

mercoledì 17 novembre 2010

MUTUI: ADESSO SI PUÒ CHIEDERE STOP ALLE RATE

Boccata d'ossigeno per le famiglie in difficolta': da oggi, infatti, e' possibile presentare alla banca la domanda per la sospensione delle rate del mutuo per la prima casa in presenza di precisi requisiti, tra cui la perdita del posto di lavoro o altri eventi sfavorevoli.

E' bene, tuttavia, affrettarsi perche' il Fondo di Solidarieta', varato dal ministero dell'Economia, ha una dote di 20 milioni ed opera nei limiti delle risorse disponibili.

Le rate possono essere sospese fino a 18 mesi. Possono presentare la richiesta i mutuatari che hanno stipulato finanziamenti fino a 250 mila euro. Il reddito di chi fa la domanda, inoltre, non puo' superare i 30 mila euro rilevati in base all'indicatore Isee che prende in considerazione la ricchezza complessiva del nucleo familiare.

Codacons all'attacco: l'associazione dei consumatori bolla l'agevolazione come una 'beffa' perche', sostiene, interessera' una ''esigua parte delle 530 mila famiglie che avrebbero la necessita' di sospendere le rate del mutuo. Addirittura inferiore alle 31 mila che sono riuscite ad ottenere la sospensione in base alla moratoria Abi''.

(fonte leggo.it)

A NATALE IL 70% DEGLI ITALIANI COMPRERÀ I REGALI ON-LINE

Come ogni anno è partito il conto alla rovescia per le spese natalizie e chi non avrà voglia di fare code oppure vorrà programmare acquisti a tutte le ore potrà affidarsi alla rete, una modalità sempre più diffusa tra gli italiani anche per cercare suggerimenti e comparare prezzi, soprattutto sui prodotti tecnologici, i più agognati. Due ricerche, una della Nielsen attraverso BuzzMetrics e un'altra di Tns Internation per eBay, svelano i comportamenti e le preferenze. A rivolgersi al web per fare regali di Natale, secondo la ricerca eBay saranno circa 7 milioni di italiani, il 31% in più dell'anno scorso. E chi fa acquisti in rete si muove solitamente prima: lo scorso anno, ad esempio, è stato il 1 dicembre il giorno di maggior shopping degli italiani su eBay. Dall'indagine emerge anche che la spesa prevista quest'anno sarà di circa 225 euro complessivi per i regali (il 15% spenderà invece 400 euro), 135 euro per gli addobbi, biglietti augurali e altre spese legate alla festività. Solo in regali, il prossimo Natale costerà agli italiani circa 5 miliardi di euro. Se in media ciascuno acquisterà nove regali sono le donne che, con 11 doni contro otto per gli uomini, si dimostrano più generose in fatto di quantità ma più attente al risparmio. La ricerca rivela infatti che il cosiddetto sesso forte spenderà in media molto di più. Qualche esempio? 138 euro per il partner contro gli 86 euro delle donne e 80 euro per gli amici contro i 49 euro delle donne. Il mese che precede le feste solitamente rappresenta un momento di valutazione per iniziare a pianificare acquisti e in questo senso la rete può venire in aiuto per raccogliere informazioni. A questo proposito lo studio Nielsen-BuzzMetrics rivela quanto conta il passaparola digitale: prendendo ad esempio i dati dello scorso anno, tra il 15 Novembre 2009 e il 15 Gennaio 2010 ha generato oltre 36 mila conversazioni. I più desiderati e regalati sono stati i telefoni cellulari e in particolare gli smartphone (hanno occupato il 21% delle conversazioni). Apple ha generato il 26% delle conversazioni online inerenti questa categoria: è l'IPhone il principale oggetto di attenzione; Nokia è presente in una conversazione su cinque, mentre Blackberry e Htc sono citati in circa il 5% delle conversazioni, ciascuno. Altro settore molto discusso in rete è quello delle Console e dei Videogiochi: la PlayStation batte la Wii con il 42% delle conversazioni contro il 34%. Xbox è discussa nel 18% dei post. Ma cosa si aspettano di trovare sotto l'albero gli italiani? Secondo la ricerca eBay-Tns International, il 22% dichiara di desiderare un viaggio (percentuale che sale al 26% per le donne), mentre il 12% vorrebbe ricevere vestiti e accessori moda. Riguardo gli uomini, invece, il 15% preferirebbe ricevere oggetti tecnologici e il 16% oggettistica per il fai da te. Se lo shopping rappresenta un aspetto del Natale, secondo la ricerca eBay sono anche altre le caratteristiche delle festa: stare in famiglia (28%), ricevere i regali (24%), non andare in ufficio (22%) e la tredicesima (21%).

(fonte leggo.it)

martedì 16 novembre 2010

Benzina: proseguono aumenti

Rialzi fino a 1,5 cent per la verde e 1 cent per il gasolio

Fine settimana all'insegna dei rialzi per i listini della benzina. Il giro di rialzi, avviato da Esso ed Agip venerdi', ha toccato tutte le altre compagnie con medie che si attestano sopra 1,41 euro/litro sulla benzina (con punte sopra 1,42) e attorno a 1,29 euro/litro sul gasolio. Stando alla Staffetta Quotidiana, nel week end hanno aumentato i prezzi TotalErg, IP, Q8, Shell e Tamoil. Gli aumenti vanno da 0,7 a 1,5 centesimi al litro per la benzina e da 0,5 a 1 centesimo per il gasolio.

(fonte ansa.it)

BOLLETTE: ACQUA "D'ORO'" A MILANO, CAGLIARI BOOM RIFIUTI

Milano è tra le città più convenienti per il costo dell'acqua: una famiglia tipo di 3 persone spende annualmente nella città della Madonnina meno di un terzo di quanto paghi un analogo nucleo familiare a Firenze. Mentre per i rifiuti a Cagliari si spende 2,5 volte quanto si sborsa a Campobasso. Sono alcuni dei risultati che emergono dal monitoraggio ancora in corso sulle tariffe locali condotto dall'Osservatorio 'Prezzi e Mercatì di Indis, Istituto dell'Unioncamere specializzato nella distribuzione, che fornisce un'idea chiara dei differenziali di spesa e di andamento da un territorio all'altro. Il monitoraggio, che è ancora in corso, si concentra sugli anni 2008/2009 e riguarderà circa 50 capoluoghi di provincia, che rappresentano circa il 30% della popolazione complessiva. Fra i principali capoluoghi di regione ad oggi monitorati - spiega la nota - Cagliari, Milano e Palermo sono le città in cui le famiglie pagano le tasse per i rifiuti solidi urbani più elevate. Firenze, Genova e Bari quelli in cui l'acqua costa di più. I dati mostrano che, per quanto riguarda la tariffa dei rifiuti solidi urbani pagata dalle famiglie, la variazione del 4,6% rilevata dall'Istat nel 2009 sintetizza tassi di crescita delle diverse città compresi tra il -1% e il +57%. In termini di livelli, la spesa per una famiglia tipo composta da tre componenti varia sul territorio con un rapporto da 1 a 2,5, dal valore più basso, pari a 130 euro annui, di Campobasso fino al più alto, pari a 330 euro, di Cagliari. Anche sull'acqua potabile le differenziazioni territoriali sono ampie. La variazione del 5,9% rilevata dall'Istat nel 2009 sintetizza tassi di crescita compresi tra il -13% e il +33%. In termini di livelli, fra i capoluoghi di regione la spesa per una famiglia tipo composta da tre componenti varia sul territorio con un rapporto da 1 a 4, dal valore più basso, pari a 81 euro annui, di Milano fino al più alto, pari a 317 euro, di Firenze. Per quanto riguarda, infine, le tariffe pagate dalle utenze non domestiche (pmi) si riscontrano sul territorio differenze ancora più ampie. Su 96 capoluoghi di provincia, per un profilo tipo di un albergo, ad esempio, la tariffa dei rifiuti solidi può variare dai 1.000 euro l'anno fino a 16.000, con un rapporto di 1 a 15. Per la tariffa dell'acqua potabile la spesa oscilla dai 7.000 euro l'anno fino a 38.000, con un rapporto di 1 a 20. Ecco di seguito le due tabelle sulle tariffe dei rifiuti e dell'acqua potabile (spesa annua tutto compreso per famiglia di tre componenti nel 2009).

(fonte leggo.it)

Crisi,Portogallo a rischio contagio

Ministro: potremmo dover chiedere aiuti

A causa del crescente pericolo di "contagio", il Portogallo corre il rischio di dover ricorrere all'assistenza finanziaria d'emergenza della comunità internazionale. A sostenerlo è il ministro delle Finanze portoghese, Fernando Teixeira Dos Santos, secondo il quale "il rischio è elevato perché non affrontiamo un problema solo nazionale. E' un problema della Grecia, del Portogallo e dell'Irlanda".

Insomma, il rischio del Portogallo è davvero elevato, e Lisbona appare ormai vicina a alla possibilità di dover ricorrere agli aiuti finanziari.

Nel frattempo, le autorità irlandesi hanno avviato "contatti internazionali" sulla situazione economica del loro Paese, ma non hanno fatto domande di aiuti finanziari, come ha detto il portavoce del ministero delle Finanze irlandese.

"I contatti sono proseguiti a livello ufficiale con i responsabili internazionali alla luce delle condizioni attuali di mercato", ha dichiarato un portavoce del ministero delle Finanze. Secondo la Bbc e molti giornali britannici, durante il fine settimana si sarebbero svolte delle "riunioni d'urgenza" a Bruxelles per esaminare le condizioni di un aiuto europeo all'Irlanda che potrebbe ammontare a 90 miliardi di euro.

I Paesi della zona euro hanno in particolare paura di un "contagio" della situazione irlandese in Spagna e Portogallo. I tassi irlandesi sui titoli di Stato si sono intanto stabilizzati in seguito alla dichiarazione dei cinque Paesi Ue a conclusione del G20 di Seul.

Il portavoce del ministero ha aggiunto che "l'Irlanda è totalmente finanziata" fino a metà del 2011 e non ha quindi bisogno di ritornare sul mercato per finanziare il proprio deficit".

(fonte tgcom.it)

lunedì 15 novembre 2010

Irlanda: fondi Ue per salvare le banche

Il ministro delle Finanze Brian Lenihan domani a Bruxelles

Dublino potrebbe rivolgersi all'Unione europea per ottenere risorse dal fondo di emergenza per sostenere le proprie banche. Secondo un quotidiano irlandese, l'Irish Independent, il ministro delle Finanze Brian Lenihan domani a Bruxelles chiedera' ai colleghi europei di poter accedere ai fondi europei proprio per salvare gli istituti di credito. Per i timori relativi al debito irlandese indici in calo sulle principali piazze europee.

(fonte ansa.it)