giovedì 17 giugno 2010

GAS, IN ARRIVO LA STANGATA DI LUGLIO SULLE BOLLETTE

«L'attuale andamento del prezzo del petrolio e il cambio dollaro/euro, in assenza di interventi correttivi, non potrebbero che indurre a breve un aumento dei prezzi per i consumatori finali» di gas. Lo ha dichiarato il presidente dell'Autorità per l'energia, Alessandro Ortis, in un'audizione sul decreto legislativo sul gas, che quindi ha bisogno di maggiore concorrenza. Alla domanda se l'aumento potrebbe verificarsi già dal 1 luglio, giorno in cui scatteranno le nuove tariffe, il commissario dell'Autorità, Tullio Fanelli ha risposto: «Naturalmente».

"ENI FAVORITA" Il decreto legislativo per una maggiore liberalizzazione del mercato del gas «potrebbe indurre qualche progresso», ma «presenta alcuni profili di criticità», con obblighi, in caso di superamento dei tetti, che «paiono eccessivamente favorevoli all'operatore dominante e rischiano di compromettere l'efficacia dell'intero intervento normativo». Lo ha dichiarato il presidente dell'Autorità per l'energia, Alessandro Ortis, nel corso di un'audizione alla Commissione Attività produttive della Camera e Industria del Senato. Secondo Ortis, inoltre, «è necessario che il nuovo limite Antitrust venga determinato e misurato sulla base della effettiva quota di mercato all'ingrosso detenuta dall'operatore», mentre il decreto affida a un successivo decreto del ministero dello Sviluppo la metodologia di determinazione della quota. Se si utilizzasse il metodo proposto dall'Autorità, la quota dell'Eni «passerebbe da meno del 50% (situazione attuale) a oltre il 65% (nuova metodologia). È essenziale dunque che sia attuata questa nuova impostazione degli obblighi, pena il sostanziale svuotamento delle misure contenute nel decreto».

IL CODACONS FA I CONTI «La mancanza di concorrenza nel nostro paese si traduce in un danno economico per i consumatori, quantificabile in almeno 1.500 euro annui a famiglia. Basti pensare a ciò che avviene nel settore bancario e assicurativo, alle pubblicità ingannevoli, alla scarsa trasparenza nelle tariffe dei trasporti, agli operatori che in qualsiasi campo realizzano cartelli per mantenere elevati i prezzi». Lo afferma il Codacons, commentando in una nota la relazione di Antonio Catricalà. «Non possiamo che condividere pienamente la richiesta di Catricalà di una legge che sani le alterazioni del mercato e favorisca i cittadini, tutelandoli dalla strapotere di banche, assicurazioni e potentati vari», conclude l'associazione.

(fonte leggo.it)

Vertice Ue, tassare le banche

Frattini: "Sarebbe un buon segnale"

I Paesi dell'Ue dovrebbero introdurre un "prelievo" sugli istituti finanziari per far sì che contribuiscano al costo della crisi. Questa la "necessità su cui il Consiglio Europeo concorda secondo quanto si legge nella bozza di conclusioni in discussione tra i capi di Stato. "Sarebbe un buon segnale" quello di "introdurre una tassazione sulle transazioni finanziarie" perché sono state spesso "veicolo di speculazioni",ha detto il ministro Frattini.

Il prelievo sulle banche, si sottolinea nella bozza di conclusioni, dovrebbe comunque essere parte di un quadro "credibile". Per i 27 occorre quindi portare avanti con "urgenza" la valutazione sulle caratteristiche del prelievo e le questioni relative a "condizioni di parità" nella sua applicazione. Il vertice chiede al proposito a Consiglio e Commissione di portare avanti i necessari approfondimenti e riferire nuovamente sulla questione al vertice che si terrà il prossimo ottobre.

Merkel: tassare chi ha messo a rischio il mercato
La cancelliera tedesca Angela Merkel non ha dubbi: "Bisogna tassare chi ha messo a rischio il mercato", ha detto, sostenendo "l'idea sia di una tassa sulle banche sia di una tassa sulle transazioni finanziarie". Per la cancelliera, intervenuta al vertice dei leader della Ue a Bruxelles, "i mercati finanziari devono essere resi più responsabili". E così, allo studio del Consiglio europeo c'è proprio l'ipotesi di un "prelievo" sugli istituti finanziari perché contribuiscano al costo della crisi. Su questa necessità il Consiglio Europeo risulta concorde, secondo quanto si legge nella bozza di conclusioni all'ordine del giorno.

Il prelievo sulle banche, si sottolinea nel documento, dovrebbe comunque essere parte di un quadro "credibile". Per i 27 occorre portare avanti con "urgenza" la valutazione sulle caratteristiche del prelievo e le questioni relative a "condizioni di parità" nella sua applicazione. Il vertice chiede a Consiglio e Commissione di eseguire i necessari approfondimenti e riferire nuovamente in materia al vertice in programma in ottobre.

Frattini: tassazione banche, serve un quadro europeo
Sulla questione, ha detto Frattini, non si può lasciare che ogni Paese "preveda una misura di tassazione differente". Serve al riguardo un "quadro europeo" a cui fare riferimento, come ha sottolineato il ministro prima di riferire alle commissioni Esteri della Camera aggiungendo che in Italia "non abbiamo bisogno di tassare le banche e che hanno dimostrato di non essere sanguisughe". Rispondendo alle domande dei parlamentari, Frattini ha poi precisato che per la tassa sulle banche "uno dei parametri che si sta affrontando è come evitare di scaricare sul cliente l'effetto dell'eventuale prelievo che fosse deciso".

"Sì al prelievo sulle transazioni finanziarie"
Introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie a breve "sarebbe un buon segnale, ha poi detto Frattini, "perché sono il veicolo principale delle speculazioni".

Ok a sanzioni e incentivi collegati al risanamento
Il Consiglio europeo concorda sulla necessità di rafforzare la parte sia preventiva che correttiva del Patto di stabilità e crescita con possibili sanzioni o incentivi collegati al risanamento dei conti pubblici. L'apposita task force istituita a livello Ue dovrà quindi portare avanti i lavori su questo fronte "al fine di disporre di un sistema coerente e progressivo che assicuri condizioni di parità negli Stati membri". Si terrà debitamente conto, si legge nella bozza conclusiva, della situazione particolare degli Stati membri appartenenti alla zona euro e degli obblighi ai sensi dei Trattati.

Barroso: il taglio dei deficit non soffochi la crescita
Arriva un importante appello dal presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso: "Il taglio dei bilanci non deve soffocare la crescita", che "deve essere la nostra principale preoccupazione e la nostra priorità". Barroso ha quindi sottolineato gli sforzi compiuti dal Regno Unito per consolidare le sue finanze pubbliche: "Credo che Londra stia prendendo la giusta medicina per l'attuale situazione".

Attenzione alla sostenibilità del debito
Inoltre, nell'ambito delle procedure di sorveglianza sui bilanci pubblici deve essere data "un'importanza di gran lunga maggiore ai livelli di indebitamento e alla sostenibilità", come previsto inizialmente dal Patto di stabilità e di crescita, si legge ancora nel documento. Trova così conferma l'apertura alla richiesta italiana di tenere conto, nella valutazione della dinamica dei conti pubblici, non solo del debito pubblico ma anche di quello privato e in ogni caso di un dato aggregato che tenga conto di entrambi i fattori.

"Tutti gli Stati pronti a nuovi tagli, se necessario"
"Tutti gli Stati membri sono pronti, se necessario, a prendere misure aggiuntive per accelerare il risanamento di bilancio", si legge nel documento, dove si ricorda come "vari Stati membri hanno di recente rafforzato e concentrato nella parte iniziale il risanamento dei conti pubblici". Si legge inoltre che, nel mettere a punto nuove manovre, "la priorità dovrebbe essere data a strategie di risanamento dei conti pubblici favorevoli alla crescita e imperniate soprattutto sul contenimento della spesa. Il miglioramento del potenziale di crescita dovrebbe essere considerato fondamentale per agevolare il risanamento dei conti pubblici nel lungo termine".

(fonte tgcom.it)

mercoledì 16 giugno 2010

Manovra, il premier apre a Regioni

"Cifra si può ripartire diversamente"

La cifra totale della Manovra non si può toccare perchè è stata concordata con l'Unione europea, ma si può ripartire diversamente sui vari comparti per far sì che la Manovra sia più equa. Sarebbe l'apertura fatta dal premier Silvio Berlusconi alle richieste dei governatori di Regione del Pdl che nella riunione a palazzo Grazioli. Nell'incontro i governatori sono tornati a chiedere più equità nei sacrifici chiesti ai vari settori dello Stato.

Formigoni soddisfatto: "E' quello che volevamo"
Lo stesso governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, al termine della riunione ha annunciato: "Silvio Berlusconi è pronto a rivedere i tagli che la manovra impone alle Regioni, fermi restando i saldi di bilancio del decreto". "Berlusconi ci ha ascoltato attentamente, ha preso nota dei numeri che gli abbiamo spiegato e ci ha confermato la sua impostazione: non può cambiare il totale della manovra, perchè è stato concordato con la Ue, ma possono cambiare il riparto delle voci e il riparto dei sacrifici. Questo era ciò che chiedevamo - ha aggiunto il presidente Formigoni - e siamo contenti di averlo ottenuto". Dunque "per Berlusconi si può discutere il riparto dei sacrifici perchè alle Regioni è stato chiesto un sacrificio esorbitante che incide su voci vive della vita dei cittadini" ha concluso.

(fonte tgcom.it)

lunedì 14 giugno 2010

Retribuzioni,+3,6% rispetto al 2009

Dato Istat: +0,7% sul trimestre

Nel primo trimestre 2010 le retribuzioni di fatto sono cresciute del 3,6% sul primo trimestre 2009 e dello 0,7% sul trimestre precedente. Il dato è stato diffuso dall'Istat, che ricorda come nel primo trimestre di quest'anno il tasso di inflazione Nic è stato pari all'1,3%. L'indicatore sulle retribuzioni di fatto si riferisce a unità di lavoro equivalenti a tempo pieno (Ula) al netto della Cig, e riguarda gran parte del settore privato.
Retribuzioni,+3,6% rispetto al 2009

L'aumento su base annua delle retribuzioni di fatto è dovuto - spiega l'Istat - al +4,1% registrato nell'industria e al 3,2% segnato nei servizi. All'interno del settore industriale le retribuzioni hanno registrato un incremento tendenziale particolarmente marcato nel comparto delle estrazioni di minerali da cave e miniere (+15%) a causa, principalmente dell'erogazione di consistenti incentivi all'esodo in alcune grandi aziende.

All'opposto, la variazione tendenziale negativa registrata nel settore della fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (-2,5%) è dovuta alla riduzione, rispetto a un anno prima, della stessa componente degli incentivi all'esodo.

Per quanto riguarda il terziario, la crescita su base annua più elevata si è verificata nel comparto delle attività finanziarie e assicurative (+5,8%). Inoltre, fa sapere sempre l'Istat, gli oneri sociali per unità di lavoro equivalenti a tempo pieno hanno registrato un aumento tendenziale nel primo trimestre 2010 pari al 3,4%, mentre su base mensile la crescita è stata dello 0,5%. Quanto ai costi del lavoro, per Ula, il rialzo è stato del 3,6% sul primo trimestre 2009 e dello 0,7% sul trimestre precedente.

(fonte tgcom.it)