"Ormai hanno perso credibilità"
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, giudica severamente le agenzie internazionali che giudicano la solidità dei sistemi economici degli Stati. "Le agenzie di rating ormai hanno perso credibilità: bisogna intervenire per regolare la loro attività" ha detto il premier ai suoi più stretti collaboratori. Il rigore dei conti resta la priorità per l'Italia, ha aggiunto. Moody's e Fitch hanno dato pareri opposti sulla solidità italiana.
Era giusto aiutare un Paese in difficoltà come la Grecia. Silvio Berlusconi fa il suo debutto come ministro dello Sviluppo economico ad interim. Il premier parla del caso Grecia e delle risorse assegnate ad Atene (5,5 mld di euro) per fronteggiare la crisi finanziaria. Il Cavaliere, riferiscono alcuni presenti al 'discorso di insediamento', si sarebbe soffermato anche sul ruolo delle agenzie internazionali di rating, alla luce delle polemiche suscitate dal giudizio negativo riservato all'Italia da Moody's. Le agenzie di rating ormai hanno perso credibilità, avrebbe detto il premier auspicando un intervento per regolare la loro attività.
Il Cavaliere avrebbe rassicurato i presenti, spiegando che grazia alla politica del rigore di Giulio Tremonti abbiamo i conti pubblici in ordine e, quindi, occorre continuare su questa strada.Ad ascoltare il presidente del Consiglio c'erano i viceministri delle Comunicazioni, Paolo Romani e del Commercio con l'estero, Adolfo Urso, e Stefano Saglia, sottosegretario alle Attività produttive.
Conti pubblici, rigore è priorità assoluta
Il rigore dei conti resta la priorità: lo ha ribadito il premier Silvio Berlusconi, parlando con alcuni dei suoi più stretti collaboratori e commentando lo stato dei conti pubblici in seguito all'aggiornamento della Ruef (relazione unificata sulle'economia e la finanza pubblica) reso noto dal ministero dell'Economia.
Premier: "Moody's sbaglia"
"Il nostro sistema bancario è solido, Moody's sbaglia". E' l'opinione ribadita più volte dal presidente del Consiglio, smentendo un rischio contagio della crisi greca per i sistemi bancari di diversi Paesi europei, fra i quali l'Italia.
Bankitalia: "Allarme ingiustificato"
"La ''reazione dei mercati è del tutto ingiustificata". E' quanto affermano fonti della Banca d'Italia secondo cui la tensione sui mercati odierna "si spiega con il clima di incertezza che precede il vertice" europeo dei Capi di Stato.
(fonte tgcom.it)
venerdì 7 maggio 2010
giovedì 6 maggio 2010
Effetto Grecia sui Btp italiani
Si allarga spread con titoli tedeschi
Arrivano anche sui titoli di Stato italiani gli effetti collaterali dei timori dei mercati di un allargamento del contagio della Grecia ad altri paesi europei. La pressione sull'Italia pero' e' definita da molti analisti e operatori un ''contagio solo psicologico'' non giustificato. Gli investitori si sono gettati sugli acquisti dei titoli di Stato tedeschi considerati come supremo bene rifugio nonostante i rendimenti ai minimi.
Il differenziale con i titoli di Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda ma anche di Regno Unito e Italia si e' cosi' allargato di molto, in specie sulle emissioni a piu' breve termine considerate quelle piu' a rischio in caso di ristrutturazione e riscadenzamento del debito. Per l'Italia la giornata di tensione si e' tradotta cosi' in uno spread tornato ben sopra i 100 punti a quota 120 per il Btp decennale e a 121 per i 5 anni.
Un movimento ''violento, non confrontabile alla situazione dei giorni scorsi'' spiega Marco Palacino, direttore generale Italia di Mellon Global Investments secondo cui ''c'e' massima attenzione da parte degli investitori internazionali al rischio dei paesi periferici europei, gli investitori tendono ad acquistare soprattutto i titoli tedeschi e francesi''. Per le future emissioni del Tesoro, si ripete negli ambienti finanziari e le sale operative, non ci dovrebbero comunque essere problemi. Cosi' come l'asta di venerdi' scorso infatti ha mostrato una buona domanda superiore all'offerta, per le prossime emissioni non sono previste criticita'. ''Il sistema finanziario italiano - spiega un analista - e' in grado di assorbire le aste a differenza di Grecia e Portogallo e inoltre in giro c'e' tantissima liquidita'''.
''Che il contagio dalla Grecia si estenda all'Italia non e' lo scenario piu' plausibile'' spiega Gianluca Ferretti, responsabile investimenti obbligazionari di Anima Sgr mentre un altro analista definisce ''solo psicologico'' un contagio perche' il nostro paese ''negli ultimi 15-20 anni ha avuto una gestione del debito migliore di tanti altri e puo' vantare dei buoni fondamentali come il risparmio privato o la manifattura''.
Comprare titoli tedeschi decennali con rendimenti sotto il 2,9% - spiegano - e' dovuto solo all'irrazionalita'''.
(fonte tgcom.it)
Arrivano anche sui titoli di Stato italiani gli effetti collaterali dei timori dei mercati di un allargamento del contagio della Grecia ad altri paesi europei. La pressione sull'Italia pero' e' definita da molti analisti e operatori un ''contagio solo psicologico'' non giustificato. Gli investitori si sono gettati sugli acquisti dei titoli di Stato tedeschi considerati come supremo bene rifugio nonostante i rendimenti ai minimi.
Il differenziale con i titoli di Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda ma anche di Regno Unito e Italia si e' cosi' allargato di molto, in specie sulle emissioni a piu' breve termine considerate quelle piu' a rischio in caso di ristrutturazione e riscadenzamento del debito. Per l'Italia la giornata di tensione si e' tradotta cosi' in uno spread tornato ben sopra i 100 punti a quota 120 per il Btp decennale e a 121 per i 5 anni.
Un movimento ''violento, non confrontabile alla situazione dei giorni scorsi'' spiega Marco Palacino, direttore generale Italia di Mellon Global Investments secondo cui ''c'e' massima attenzione da parte degli investitori internazionali al rischio dei paesi periferici europei, gli investitori tendono ad acquistare soprattutto i titoli tedeschi e francesi''. Per le future emissioni del Tesoro, si ripete negli ambienti finanziari e le sale operative, non ci dovrebbero comunque essere problemi. Cosi' come l'asta di venerdi' scorso infatti ha mostrato una buona domanda superiore all'offerta, per le prossime emissioni non sono previste criticita'. ''Il sistema finanziario italiano - spiega un analista - e' in grado di assorbire le aste a differenza di Grecia e Portogallo e inoltre in giro c'e' tantissima liquidita'''.
''Che il contagio dalla Grecia si estenda all'Italia non e' lo scenario piu' plausibile'' spiega Gianluca Ferretti, responsabile investimenti obbligazionari di Anima Sgr mentre un altro analista definisce ''solo psicologico'' un contagio perche' il nostro paese ''negli ultimi 15-20 anni ha avuto una gestione del debito migliore di tanti altri e puo' vantare dei buoni fondamentali come il risparmio privato o la manifattura''.
Comprare titoli tedeschi decennali con rendimenti sotto il 2,9% - spiegano - e' dovuto solo all'irrazionalita'''.
(fonte tgcom.it)
Grecia,"a rischio banche europee"
Moody's: in Italia robuste, non immuni
La crisi finanziaria della Grecia mette a rischio contagio le banche di diversi Paesi europei, tra cui Portogallo, Spagna, Italia e Regno Unito. Lo afferma un report della società di rating Moody's. In pericolo dunque anche i nostri istituti di credito: Moody's spiega infatti che da una parte "l'Italia è uno dei Paesi dove il sistema bancario è stato relativamente robusto", ma il rischio c'è se "le pressioni dei mercati sui rating sovrani aumenteranno".
Grecia,"a rischio banche europee"
Nel rapporto si sottolinea che il sistema bancario italiano ha accusato meno di altri lo scoppio della "bolla immobiliare" e di quella dei derivati. "Ognuno dei sistemi bancari di questi Paesi deve affrontare sfide di diverso livello - si legge ancora nel testo -. Anche se il rischio di contagio potrebbe attenuare tali differenze ed esporle tutte a minacce reali e generalizzate".
Nel dettaglio, stando a Moody's, la nazione più a rischio è il Portogallo, in cui come in Grecia il sistema di trasmissione dei rischi a carico delle banche è prevalentemente legato al profilo di solvibilità dello Stato, mentre prima della crisi greca le banche erano esposte in misura minore alle bolle finanziarie e dei prodotti strutturati.
In "qualche misura", prosegue Moody's, questo riguarda anche le banche italiane. "L'Italia è un altro paese in cui finora il sistema bancario è stato relativamente robusto, ma dove rischi rilevanti sul sistema bancario potrebbero essere messi alla prova da rischi di contagio se dovessero aumentare le pressioni sul debito pubblico".
Negli altri tre paesi, invece, Spagna, Irlanda e in misura minora Gran Bretagna, i sistemi bancari hanno accusato essi stessi debolezze al loro interno. "Il contagio - afferma Moody's - potrebbe potenzialmente estendersi anche a questi sistemi bancari, dove la solvibilità dello Stato ha risentito degli sviluppi dei sistemi bancari".
"Dopo che negli ultimi due anni - aggiunge l'agenzia di rating - si è ridotta la forza finanziaria del sistema bancario irlandese, della Gran Bretagna e della Spagna, le azioni dei rispettivi governi hanno, in larga parte, mitigato le debolezze dei sistemi che sono venute alla luce".
Tremonti: "Italia vaccinata dal contagio"
"L'Italia è vaccinata dal potenziale rischio contagio che può produrre la crisi greca e ora non resta che proseguire sul cammino già tracciato". Così il ministro dell'Economia, Giulo Tremonti, ha commentato il rapporto di Moody's' sulle banche europee . Il ministro ha ribadito come, grazie ad alcune riforme messe già a punto, come quella sulla previdenza, e grazie alle misure sulla cassaintegrazione, il Paese sia dunque al sicuro. Così come, ha sottolineato, al sicuro sono anche i conti italiani.
Bankitalia: "Sistema italiano robusto"
"Il sistema bancario italiano è robusto, il deficit di parte corrente è basso, il risparmio è alto, il debito complessivo di famiglie, imprese e Stato è basso rispetto ad altri Paesi, il debito netto nei confronti dell'estero è basso. Tutto ciò rende il caso dell'Italia diverso da quello di altri Paesi". Così fonti della Banca d'Italia hanno commentato il rapporto di Moody's' sulle banche europee alla luce della crisi greca.
Tajani: "Italia non è a rischio"
Il commissario UE all'industria Antonio Tajani ritiene che l'Italia "non sia nella situazione che viene presentata da Moody's", che ha lanciato un allarme sul rischio contagio per le banche europee. "Bisogna essere seri e prudenti", ha ammonito il commissario.
(fonte tgcom.it)
La crisi finanziaria della Grecia mette a rischio contagio le banche di diversi Paesi europei, tra cui Portogallo, Spagna, Italia e Regno Unito. Lo afferma un report della società di rating Moody's. In pericolo dunque anche i nostri istituti di credito: Moody's spiega infatti che da una parte "l'Italia è uno dei Paesi dove il sistema bancario è stato relativamente robusto", ma il rischio c'è se "le pressioni dei mercati sui rating sovrani aumenteranno".
Grecia,"a rischio banche europee"
Nel rapporto si sottolinea che il sistema bancario italiano ha accusato meno di altri lo scoppio della "bolla immobiliare" e di quella dei derivati. "Ognuno dei sistemi bancari di questi Paesi deve affrontare sfide di diverso livello - si legge ancora nel testo -. Anche se il rischio di contagio potrebbe attenuare tali differenze ed esporle tutte a minacce reali e generalizzate".
Nel dettaglio, stando a Moody's, la nazione più a rischio è il Portogallo, in cui come in Grecia il sistema di trasmissione dei rischi a carico delle banche è prevalentemente legato al profilo di solvibilità dello Stato, mentre prima della crisi greca le banche erano esposte in misura minore alle bolle finanziarie e dei prodotti strutturati.
In "qualche misura", prosegue Moody's, questo riguarda anche le banche italiane. "L'Italia è un altro paese in cui finora il sistema bancario è stato relativamente robusto, ma dove rischi rilevanti sul sistema bancario potrebbero essere messi alla prova da rischi di contagio se dovessero aumentare le pressioni sul debito pubblico".
Negli altri tre paesi, invece, Spagna, Irlanda e in misura minora Gran Bretagna, i sistemi bancari hanno accusato essi stessi debolezze al loro interno. "Il contagio - afferma Moody's - potrebbe potenzialmente estendersi anche a questi sistemi bancari, dove la solvibilità dello Stato ha risentito degli sviluppi dei sistemi bancari".
"Dopo che negli ultimi due anni - aggiunge l'agenzia di rating - si è ridotta la forza finanziaria del sistema bancario irlandese, della Gran Bretagna e della Spagna, le azioni dei rispettivi governi hanno, in larga parte, mitigato le debolezze dei sistemi che sono venute alla luce".
Tremonti: "Italia vaccinata dal contagio"
"L'Italia è vaccinata dal potenziale rischio contagio che può produrre la crisi greca e ora non resta che proseguire sul cammino già tracciato". Così il ministro dell'Economia, Giulo Tremonti, ha commentato il rapporto di Moody's' sulle banche europee . Il ministro ha ribadito come, grazie ad alcune riforme messe già a punto, come quella sulla previdenza, e grazie alle misure sulla cassaintegrazione, il Paese sia dunque al sicuro. Così come, ha sottolineato, al sicuro sono anche i conti italiani.
Bankitalia: "Sistema italiano robusto"
"Il sistema bancario italiano è robusto, il deficit di parte corrente è basso, il risparmio è alto, il debito complessivo di famiglie, imprese e Stato è basso rispetto ad altri Paesi, il debito netto nei confronti dell'estero è basso. Tutto ciò rende il caso dell'Italia diverso da quello di altri Paesi". Così fonti della Banca d'Italia hanno commentato il rapporto di Moody's' sulle banche europee alla luce della crisi greca.
Tajani: "Italia non è a rischio"
Il commissario UE all'industria Antonio Tajani ritiene che l'Italia "non sia nella situazione che viene presentata da Moody's", che ha lanciato un allarme sul rischio contagio per le banche europee. "Bisogna essere seri e prudenti", ha ammonito il commissario.
(fonte tgcom.it)
Ue: Italia, ripresa più lenta. E il deficit 2010 non cala
Secondo la Commissione europea, il nostro prodotto interno lordo si attesterà allo 0,8% e nel 2011 all'1,4%. Stime al ribasso: il Programma di stabilità indicava un Pil all'1,1% quest'anno e al 2% il prossimo. Il debito pubblico è destinato a salire
La ripresa in Italia va rafforzandosi, ma più lentamente delle previsioni. Secondo la Commissione europea, il nostro Pil nel 2010 si attesterà allo 0,8% e nel 2011, a politiche invariate, all'1,4%. Grazie soprattutto al sostegno dei consumi privati e dalle esportazioni. Valori "ampiamente in linea con la media della zona euro" sottolinea Bruxelles, le cui stime riguardo la crescita italiana segnalano però un ribasso: nel Programma di stabilità aggiornato, per l'Italia si indicava un Pil all'1,1% quest'anno e al 2% il prossimo. Poi c'è il dato sul deficit pubblico, che nel 2010 dovrebbe restare stabile al 5,3% rispetto al Pil (invariato rispetto al 2009) per diminuire al 5% nel 2011. Il debito pubblico continuerà invece a salire, dal 115,8% del 2009 al 118,2% quest'anno e al 118,9% nel 2011.
Migliori, invece, le previsioni sulla ripresa in ambito europeo rispetto a quelle elaborate lo scorso autunno: un quarto di punto in più per il Pil di quest'anno, grazie al fatto che "i paesi Ue beneficiano di un più forte contesto esterno". "Dopo aver subito la più profonda recessione della sua storia", spiega la Commissione, l'economia dell'Unione registrerà un aumento dell'1% del Pil di quest'anno e dell'1,7% per l'anno prossimo. Appena inferiori le previsioni di crescita per l'area euro: +0,9% nel 2010 e +1,5% nel 2011.
Ma Bruxelles avverte: "La debole domanda interna continua a contenere il recupero", la cui velocità varia a seconda dei diversi stati membri, "riflettendo le circostanze specifiche le politiche che praticano". Quanto al mercato del lavoro, ha recentemente mostrato qualche segno di stabilizzazione, con il tasso di disoccupazione destinato quest'anno a raggiungere il picco, ma a un livello inferiore rispetto alle previsioni precedenti: circa il 10% in Ue.
(fonte repubblica.it)
La ripresa in Italia va rafforzandosi, ma più lentamente delle previsioni. Secondo la Commissione europea, il nostro Pil nel 2010 si attesterà allo 0,8% e nel 2011, a politiche invariate, all'1,4%. Grazie soprattutto al sostegno dei consumi privati e dalle esportazioni. Valori "ampiamente in linea con la media della zona euro" sottolinea Bruxelles, le cui stime riguardo la crescita italiana segnalano però un ribasso: nel Programma di stabilità aggiornato, per l'Italia si indicava un Pil all'1,1% quest'anno e al 2% il prossimo. Poi c'è il dato sul deficit pubblico, che nel 2010 dovrebbe restare stabile al 5,3% rispetto al Pil (invariato rispetto al 2009) per diminuire al 5% nel 2011. Il debito pubblico continuerà invece a salire, dal 115,8% del 2009 al 118,2% quest'anno e al 118,9% nel 2011.
Migliori, invece, le previsioni sulla ripresa in ambito europeo rispetto a quelle elaborate lo scorso autunno: un quarto di punto in più per il Pil di quest'anno, grazie al fatto che "i paesi Ue beneficiano di un più forte contesto esterno". "Dopo aver subito la più profonda recessione della sua storia", spiega la Commissione, l'economia dell'Unione registrerà un aumento dell'1% del Pil di quest'anno e dell'1,7% per l'anno prossimo. Appena inferiori le previsioni di crescita per l'area euro: +0,9% nel 2010 e +1,5% nel 2011.
Ma Bruxelles avverte: "La debole domanda interna continua a contenere il recupero", la cui velocità varia a seconda dei diversi stati membri, "riflettendo le circostanze specifiche le politiche che praticano". Quanto al mercato del lavoro, ha recentemente mostrato qualche segno di stabilizzazione, con il tasso di disoccupazione destinato quest'anno a raggiungere il picco, ma a un livello inferiore rispetto alle previsioni precedenti: circa il 10% in Ue.
(fonte repubblica.it)
Gm ritira oltre 162mila Hummer H3
Il cofano rischia di staccarsi in corsa
General Motors ritirerà 162.129 Hummer H3 a causa di un difetto costruttivo legato al cofano. I veicoli interessati dal provvedimento sono i modelli di Hummer H3 prodotti tra il 2006 e il 2010. Nel dettaglio, secondo quanto riferito da Gm, che ha prontamente richiamato le vetture informando i proprietari, il suv oversize presenta un problema al cofano motere, che rischia di staccarsi pericolosamente durante la marcia.
Nella documentazione presentata alla National Highway Traffic Safety Administration, l'autorità per la sicuerzza autostradale Usa, la casa automobilistica ha specificato che il gancio che fissa la griglia di areazione del cofano di alcuni veicoli potrebbe rompersi, causando il distacco e quindi un pericolo per il veicolo dietro l'Hummer.
GM sta mettendo fine alla produzione di Hummer, dato che non è riuscita a trovare un compratore per il marchio.
(fonte tgcom.it)
General Motors ritirerà 162.129 Hummer H3 a causa di un difetto costruttivo legato al cofano. I veicoli interessati dal provvedimento sono i modelli di Hummer H3 prodotti tra il 2006 e il 2010. Nel dettaglio, secondo quanto riferito da Gm, che ha prontamente richiamato le vetture informando i proprietari, il suv oversize presenta un problema al cofano motere, che rischia di staccarsi pericolosamente durante la marcia.
Nella documentazione presentata alla National Highway Traffic Safety Administration, l'autorità per la sicuerzza autostradale Usa, la casa automobilistica ha specificato che il gancio che fissa la griglia di areazione del cofano di alcuni veicoli potrebbe rompersi, causando il distacco e quindi un pericolo per il veicolo dietro l'Hummer.
GM sta mettendo fine alla produzione di Hummer, dato che non è riuscita a trovare un compratore per il marchio.
(fonte tgcom.it)
mercoledì 5 maggio 2010
Benzina: ancora aggiustamenti al rialzo
Tamoil e Total ritoccano i prezzi, ferme le altre compagnie
Nuovi aggiustamenti al rialzo sulla rete carburanti. Dal consueto monitoraggio di quotidianoenergia.it emerge, infatti, che da questa mattina Tamoil ha ritoccato al rialzo di 0,5 centesimi il prezzo di riferimento della benzina, salendo cosi' a 1,441 euro/litro.
Total, invece, ha aumentato di 0,7 centesimi il solo diesel portandosi a 1,286 euro/litro. Ferme tutte le altre compagnie.
(fonte ansa.it)
Nuovi aggiustamenti al rialzo sulla rete carburanti. Dal consueto monitoraggio di quotidianoenergia.it emerge, infatti, che da questa mattina Tamoil ha ritoccato al rialzo di 0,5 centesimi il prezzo di riferimento della benzina, salendo cosi' a 1,441 euro/litro.
Total, invece, ha aumentato di 0,7 centesimi il solo diesel portandosi a 1,286 euro/litro. Ferme tutte le altre compagnie.
(fonte ansa.it)
Stampa: Spagna a rischio Grecia
Zapatero, su Madrid solo speculazioni
La stampa internazionale sottolinea il rischio che la Spagna - come il Portogallo - subisca il contagio della crisi greca.''La Spagna corre il rischio di cadere nella stessa trappola della Grecia'', secondo il New York Times. 'Gli investitori sono ora piu' preoccupati da Portogallo e Spagna' afferma Il Financial Times.Zapatero insorge, su Madrid solo speculazioni.
(fonte ansa.it)
La stampa internazionale sottolinea il rischio che la Spagna - come il Portogallo - subisca il contagio della crisi greca.''La Spagna corre il rischio di cadere nella stessa trappola della Grecia'', secondo il New York Times. 'Gli investitori sono ora piu' preoccupati da Portogallo e Spagna' afferma Il Financial Times.Zapatero insorge, su Madrid solo speculazioni.
(fonte ansa.it)
Crisi, sciopero generale in Grecia
Paese in piazza contro misure austerità
Sciopero generale oggi in Grecia. Il paese protesta contro le misure di austerità indicate dal governo e chiede che i responsabili della crisi siano puniti. Stop al traffico aereo, ferroviario, marittimo e urbano (questo parziale per consentire l'arrivo dei manifestanti). Sono chiusi inoltre ospedali, scuole, banche, uffici pubblici e negozi. Contro il piano scendono in piazza operai, impiegati, agricoltori, studenti, professori e pensionati.
Sciopero in Grecia (Foto Afp)
Le misure di austerità dovranno essere votate giovedì dal Parlamento e il Paese scende in piazza per chiedere che siano puniti i veri responsabili della crisi.
Dopo le manifestazioni e l'astensione dal lavoro proclamata dal sindacato dei dipendenti pubblici Adedy e da quello comunista Pame, la protesta diventa sciopero generale con la discesa in campo anche della confederazione del settore privato, Gsee.
Questo sciopero generale è il terzo dall'inizio della crisi e il primo dopo l'annuncio delle nuove misure di austerità. Il Paese viene letteralmente paralizzato, oscurato da un black out informativo a causa dello sciopero dei giornalisti, bloccato dallo stop al traffico aereo, ferroviario, marittimo e urbano. Restano chiusi inoltre ospedali, scuole, banche, uffici pubblici e negozi (questi ultimi con l'eccezione di Atene).
Il piano di austerità viene condannato, oltre che dai sindacati, da tutta l'opposizione politica che, a cominciare da Nuova Democrazia (Nd, centrodestra), voterà contro in Parlamento, con l'eccezione del piccolo partito di estrema destra Laos. La legislazione ha tuttavia l'approvazione garantita grazie alla maggioranza di 160 seggi su 300 di cui gode il partito di governo Pasok.
Cosa dice il piano
Il piano concordato con l'Unione europea e il Fondo monetario internazionale, in cambio di 110 miliardi di euro in tre anni, prevede nello stesso periodo una riduzione della spesa per 30 miliardi grazie al congelamento dell'impiego e a tagli su salari e pensioni per i dipendenti pubblici, la riforma fiscale con aumento dell'Iva e delle imposte su carburanti, alcolici, sigarette e beni di lusso. Nonché in virtù della riduzione delle indennità di licenziamento e degli straordinari ed estensione della possibilità di licenziare nel settore privato.
Il martedì nero delle Borse
Intanto, martedì tutte le piazze finanziarie del Vecchio Continente sono letteralmente affondate, bruciando circa 144 miliardi di euro di capitalizzazione, per il timore che la crisi greca abbia un effetto domino sugli altri Paesi. Atene ha ceduto il 7%, Madrid il 5%, Parigi il 3,6%, Milano il 4,7%, Francoforte il 2%. E l'euro finisce ai minimi da un anno.
(fonte leggo.it)
Sciopero generale oggi in Grecia. Il paese protesta contro le misure di austerità indicate dal governo e chiede che i responsabili della crisi siano puniti. Stop al traffico aereo, ferroviario, marittimo e urbano (questo parziale per consentire l'arrivo dei manifestanti). Sono chiusi inoltre ospedali, scuole, banche, uffici pubblici e negozi. Contro il piano scendono in piazza operai, impiegati, agricoltori, studenti, professori e pensionati.
Sciopero in Grecia (Foto Afp)
Le misure di austerità dovranno essere votate giovedì dal Parlamento e il Paese scende in piazza per chiedere che siano puniti i veri responsabili della crisi.
Dopo le manifestazioni e l'astensione dal lavoro proclamata dal sindacato dei dipendenti pubblici Adedy e da quello comunista Pame, la protesta diventa sciopero generale con la discesa in campo anche della confederazione del settore privato, Gsee.
Questo sciopero generale è il terzo dall'inizio della crisi e il primo dopo l'annuncio delle nuove misure di austerità. Il Paese viene letteralmente paralizzato, oscurato da un black out informativo a causa dello sciopero dei giornalisti, bloccato dallo stop al traffico aereo, ferroviario, marittimo e urbano. Restano chiusi inoltre ospedali, scuole, banche, uffici pubblici e negozi (questi ultimi con l'eccezione di Atene).
Il piano di austerità viene condannato, oltre che dai sindacati, da tutta l'opposizione politica che, a cominciare da Nuova Democrazia (Nd, centrodestra), voterà contro in Parlamento, con l'eccezione del piccolo partito di estrema destra Laos. La legislazione ha tuttavia l'approvazione garantita grazie alla maggioranza di 160 seggi su 300 di cui gode il partito di governo Pasok.
Cosa dice il piano
Il piano concordato con l'Unione europea e il Fondo monetario internazionale, in cambio di 110 miliardi di euro in tre anni, prevede nello stesso periodo una riduzione della spesa per 30 miliardi grazie al congelamento dell'impiego e a tagli su salari e pensioni per i dipendenti pubblici, la riforma fiscale con aumento dell'Iva e delle imposte su carburanti, alcolici, sigarette e beni di lusso. Nonché in virtù della riduzione delle indennità di licenziamento e degli straordinari ed estensione della possibilità di licenziare nel settore privato.
Il martedì nero delle Borse
Intanto, martedì tutte le piazze finanziarie del Vecchio Continente sono letteralmente affondate, bruciando circa 144 miliardi di euro di capitalizzazione, per il timore che la crisi greca abbia un effetto domino sugli altri Paesi. Atene ha ceduto il 7%, Madrid il 5%, Parigi il 3,6%, Milano il 4,7%, Francoforte il 2%. E l'euro finisce ai minimi da un anno.
(fonte leggo.it)
martedì 4 maggio 2010
Benzina, rincari inarrestabili la "verde" sfonda 1,44 euro al litro
Non si arresta la fase di rialzi dei prezzi del carburante in Italia. Il diesel si avvicina a quota 1,29 euro/litro mentre si segnalano nuovi aumenti per la benzina che supera 1,44. Dal monitoraggio di quotidianoenergia.it e dalla rilevazione della Staffetta Quotidiana emerge, infatti, che da questa mattina Api-IP, Erg- Shell e Tamoil hanno ritoccato al rialzo i listini di benzina e diesel. Nel dettaglio, Api-Ip , con il terzo rialzo nel giro di una settimana, ha ritoccato il prezzo di riferimento della verde di 0,3 centesimi fino a 1,441 euro/litro, mentre quello del gasolio di 0,8 centesimi fino a 1,289 euro/litro. Allo stesso livello si è portata anche Shell con un +0,5 centesimi. Aumento anche per la benzina, ora a 1,444 euro/litro. Tamoil, infine, ha ritoccato di 0,5 centesimi il solo diesel fino a 1,284 euro/litro.
(fonte repubblica.it)
(fonte repubblica.it)
Presidente greco:"Punire colpevoli"
"Caccia ai responsabili del dissesto"
"I responsabili della crisi debbono essere puniti" ha affermato il presidente della repubblica Karolos Papulias all'indomani dell'annuncio del duro pacchetto di austerità. Il governo ha già annunciato la creazione di una commissione d'inchiesta parlamentare. Secondo i sondaggi l'85% dei Greci ritiene l'ex premier Costas Karamanlis il principale responsabile della catastrofica situazione del paese.
Draghi: rivedere il Patto di stabilità
Torna a sostenere la necessità di una revisione del Patto di stabilità il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. Secondo il quale il Patto deve essere reso "più incisivo", mentre bisogna anche "rafforzare il governo economico dell'Unione". Sono queste le priorità sottolineate da Draghi proprio alla luce della crisi ancora diffusa dovunque, e in particolare del crack della finanza greca. "La lezione della crisi - ha spiegato Draghi nel suo intervento alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali rispondendo ad alcune domande sulla situazione greca - è che occorre rivedere il concetto del Patto di Stabilità e crescita e rafforzare il governo economico dell'Unione".
"E' necessario ora - ha precisato Draghi - estendere il Patto all'area delle riforme strutturali perché la mancanza di tali riforme è il motivo alla base della mancata crescita di alcuni Paesi". Il governatore si è soffermato sull'importanza delle riforme del settore finanziario, "prerequisito per una crescita sostenibile. Alcuni dicono che bisogna attuare le riforme gradualmente per evitare di compromettere la fragile ripresa in atto. Io rispondo che la ripresa è troppo fragile per permettere temporeggiamenti".
Secondo Draghi, inoltre, "i grandi squilibri della bilancia dei pagamenti sono ancora con noi e i flussi lordi di capitale sono pronti ad espandersi negli anni a venire. La possibilità di un'improvvisa inversione negativa è alta, come dimostra la situazione in Grecia. Se si deteriorano le condizioni economiche e non avremo riformato il sistema finanziario dovremo affrontare il rischio di un rinnovato avvitamento verso il basso". E dal momento che "le opzioni per ulteriori allentamenti fiscali e monetari sono limitate, forse inesistenti - ha concluso - la solidità del sistema finanziario è perciò cruciale per la sostenibilità della ripresa economica".
Schiaffo della Bce alle agenzie di rating
La Banca centrale europea ha intanto annunciato che accetterà i titoli del debito greco a garanzia dei suoi prestiti, quale che sia il loro rating: una misura inedita nella storia dell'istituto di Francoforte e mirata a sostenere Atene e le banche della zona euro. D'ora in poi e fino a contrordine le banche che possiedono titoli greci potranno continuare a ottenere credito anche dopo che le obbligazioni in questione erano state declassate alla categoria "junk" (spazzatura) dall'agenzia di rating Standard & Poor's.
La peculiarità della nuova mossa dell'istituto guidato da Jean-Claude Trichet sta nel fatto che dall'inizio della crisi internazionale la Bce aveva rivisto le sue regole per l'insieme della zona euro e non per singoli Paesi.
Frattini:"Per i dubbi della Germania, i danni sono aumentati"
L'Italia è stata tra i primi paesi a sostenere che "era necessario intervenire subito in aiuto della Grecia: abbiamo rispettato la prudenza di un grande paese come la Germania, le abbiamo dato tempo per riflettere, ma in questo periodo i danni sono aumentati perché gli speculatori internazionali hanno lavorato e da una debolezza iniziale si è passati a una vera e propria situazione di insostenibilità". Lo ha detto il ministro degli esteri, Franco Frattini, intervenendo alla giornata di studio sui rapporti tra Italia e Unione Europea definendo la decisione presa ieri dai ministri europei per affrontare la crisi greca "importante anche se tardiva". "Più tardi si interviene - ha aggiunto il ministro - e peggio è". Secondo Frattini, infatti, "per evitare il danno, si parlava inizialmente di 50 miliardi di euro, si è deciso per 110 miliardi solo dieci giorno dopo".
Papandreou chiama Berlusconi: "Grazie Italia"
Il premier greco George Papandreou "ha telefonato al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per ringraziarlo, ricordando che l'Italia è stata la prima in Europa a sostenere un intervento in favore della Grecia". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, intervenendo alla giornata di studio sui rapporti tra Italia e Ue.
(fonte tgcom.it)
"I responsabili della crisi debbono essere puniti" ha affermato il presidente della repubblica Karolos Papulias all'indomani dell'annuncio del duro pacchetto di austerità. Il governo ha già annunciato la creazione di una commissione d'inchiesta parlamentare. Secondo i sondaggi l'85% dei Greci ritiene l'ex premier Costas Karamanlis il principale responsabile della catastrofica situazione del paese.
Draghi: rivedere il Patto di stabilità
Torna a sostenere la necessità di una revisione del Patto di stabilità il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. Secondo il quale il Patto deve essere reso "più incisivo", mentre bisogna anche "rafforzare il governo economico dell'Unione". Sono queste le priorità sottolineate da Draghi proprio alla luce della crisi ancora diffusa dovunque, e in particolare del crack della finanza greca. "La lezione della crisi - ha spiegato Draghi nel suo intervento alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali rispondendo ad alcune domande sulla situazione greca - è che occorre rivedere il concetto del Patto di Stabilità e crescita e rafforzare il governo economico dell'Unione".
"E' necessario ora - ha precisato Draghi - estendere il Patto all'area delle riforme strutturali perché la mancanza di tali riforme è il motivo alla base della mancata crescita di alcuni Paesi". Il governatore si è soffermato sull'importanza delle riforme del settore finanziario, "prerequisito per una crescita sostenibile. Alcuni dicono che bisogna attuare le riforme gradualmente per evitare di compromettere la fragile ripresa in atto. Io rispondo che la ripresa è troppo fragile per permettere temporeggiamenti".
Secondo Draghi, inoltre, "i grandi squilibri della bilancia dei pagamenti sono ancora con noi e i flussi lordi di capitale sono pronti ad espandersi negli anni a venire. La possibilità di un'improvvisa inversione negativa è alta, come dimostra la situazione in Grecia. Se si deteriorano le condizioni economiche e non avremo riformato il sistema finanziario dovremo affrontare il rischio di un rinnovato avvitamento verso il basso". E dal momento che "le opzioni per ulteriori allentamenti fiscali e monetari sono limitate, forse inesistenti - ha concluso - la solidità del sistema finanziario è perciò cruciale per la sostenibilità della ripresa economica".
Schiaffo della Bce alle agenzie di rating
La Banca centrale europea ha intanto annunciato che accetterà i titoli del debito greco a garanzia dei suoi prestiti, quale che sia il loro rating: una misura inedita nella storia dell'istituto di Francoforte e mirata a sostenere Atene e le banche della zona euro. D'ora in poi e fino a contrordine le banche che possiedono titoli greci potranno continuare a ottenere credito anche dopo che le obbligazioni in questione erano state declassate alla categoria "junk" (spazzatura) dall'agenzia di rating Standard & Poor's.
La peculiarità della nuova mossa dell'istituto guidato da Jean-Claude Trichet sta nel fatto che dall'inizio della crisi internazionale la Bce aveva rivisto le sue regole per l'insieme della zona euro e non per singoli Paesi.
Frattini:"Per i dubbi della Germania, i danni sono aumentati"
L'Italia è stata tra i primi paesi a sostenere che "era necessario intervenire subito in aiuto della Grecia: abbiamo rispettato la prudenza di un grande paese come la Germania, le abbiamo dato tempo per riflettere, ma in questo periodo i danni sono aumentati perché gli speculatori internazionali hanno lavorato e da una debolezza iniziale si è passati a una vera e propria situazione di insostenibilità". Lo ha detto il ministro degli esteri, Franco Frattini, intervenendo alla giornata di studio sui rapporti tra Italia e Unione Europea definendo la decisione presa ieri dai ministri europei per affrontare la crisi greca "importante anche se tardiva". "Più tardi si interviene - ha aggiunto il ministro - e peggio è". Secondo Frattini, infatti, "per evitare il danno, si parlava inizialmente di 50 miliardi di euro, si è deciso per 110 miliardi solo dieci giorno dopo".
Papandreou chiama Berlusconi: "Grazie Italia"
Il premier greco George Papandreou "ha telefonato al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per ringraziarlo, ricordando che l'Italia è stata la prima in Europa a sostenere un intervento in favore della Grecia". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, intervenendo alla giornata di studio sui rapporti tra Italia e Ue.
(fonte tgcom.it)
Grecia:Provopoulos,follia uscita da euro
Ristrutturazione debito greco sarebbe 'atto criminale'
Le voci su un'eventuale uscita della Grecia dall'unione monetaria sono 'pura follia', dice il governatore della Banca Centrale greca. E la ristrutturazione del debito greco - aggiunge George Provopoulos in un'intervista al canale greco Skai, ripresa da Bloomberg - sarebbe un atto 'criminale' perche' spingerebbe gli altri Paesi a non fidarsi piu' di Atene per anni. Secondo il governatore, le banche elleniche sono stabili e sicure con capitali superiori alla media europea.
(fonte ansa.it)
Le voci su un'eventuale uscita della Grecia dall'unione monetaria sono 'pura follia', dice il governatore della Banca Centrale greca. E la ristrutturazione del debito greco - aggiunge George Provopoulos in un'intervista al canale greco Skai, ripresa da Bloomberg - sarebbe un atto 'criminale' perche' spingerebbe gli altri Paesi a non fidarsi piu' di Atene per anni. Secondo il governatore, le banche elleniche sono stabili e sicure con capitali superiori alla media europea.
(fonte ansa.it)
Fine bonus, mercato auto precipita
Ad aprile -15,6%, in picchiata Fiat
Dopo l'esaurimento della coda degli incentivi statali, il mercato dell'auto in Italia è precipitato ad aprile: le immatricolazioni hanno segnato un calo del 15,65%, a 159.971 unità, contro il balzo del 19,61% registrato a marzo. Pesantissimo il calo di Fiat Group Automobiles, che ad aprile ha immatricolato in Italia 49.156 nuove autovetture, in picchiata del 26,25% rispetto alle 66.651 consegnate ad aprile di un anno fa.
Fiat ad aprile segna anche una forte flessione della sua quota di mercato, che scende al 30,73% contro il 35,15% di un anno fa. A marzo la quota era al 31,3%. Considerando i singoli marchi del Lingotto, Fiat segna ad aprile una quota del 23,48% (era al 27,38% un anno fa), Lancia è cresciuta al 4,95% (era al 4,82%) e Alfa Romeo si è attestata al 2,30% (2,95% ad aprile 2009).
Ma è soprattutto il calo delle immatricolazioni che dà segnali preoccupanti, con le vetture in picchiata del 26,25%. Riguardo ai singoli marchi del Lingotto, ad aprile Fiat ha immatricolato 37.560 unità (-27,66% rispetto alle 51.921 di aprile 2009), Alfa Romeo 3.674 (-34,36% sulle 5.597 di un anno fa) e Lancia 7.922 (-13,26% rispetto alle 9.133 di aprile 2009).
Nel complesso, il mercato dell'auto precipita dunque in seguito all'esaurirsi della coda degli incentivi 2009: le immatricolazioni segnano infatti un calo del 15,65%, a 159.971 secondo il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A marzo le immatricolazioni avevano segnato invece un balzo del 19,61%.
Nel settore dell'usato i passaggi di proprietà sono arrivati ad aprile a quota 414.347, con una crescita dell'8,30% rispetto ad aprile 2009.
Tra i costruttori esteri il primato delle vendite a marzo spetta ancora alla Ford, con 14.202 unità, nonostante il pesante trend di discesa delle vendite (-27,93%). Distaccate seguono Volkswagen che va in controtendenza (11.684 unità, +12,37%), Opel (10.266 unità, -10,33%), Peugeot (8.643 unità, -8,42%), Renault, in trend positivo (+21,69% con 8.456 unità rispetto alle 6.949 di aprile 2009) e Citroen (7.776 unità, -20,50%).
Tra le asiatiche bene Toyota (6.338 unità, +6%) e Nissan (4.791 unità, +3,52%). Tra le tedesche di lusso, Audi totalizza 5.534 unità (-0,09%), Bmw sale del 6,50% a 3.915 unità e anche Mercedes è in segno positivo (+7,01% a 4.625 unità).
(fonte tgcom.it)
Dopo l'esaurimento della coda degli incentivi statali, il mercato dell'auto in Italia è precipitato ad aprile: le immatricolazioni hanno segnato un calo del 15,65%, a 159.971 unità, contro il balzo del 19,61% registrato a marzo. Pesantissimo il calo di Fiat Group Automobiles, che ad aprile ha immatricolato in Italia 49.156 nuove autovetture, in picchiata del 26,25% rispetto alle 66.651 consegnate ad aprile di un anno fa.
Fiat ad aprile segna anche una forte flessione della sua quota di mercato, che scende al 30,73% contro il 35,15% di un anno fa. A marzo la quota era al 31,3%. Considerando i singoli marchi del Lingotto, Fiat segna ad aprile una quota del 23,48% (era al 27,38% un anno fa), Lancia è cresciuta al 4,95% (era al 4,82%) e Alfa Romeo si è attestata al 2,30% (2,95% ad aprile 2009).
Ma è soprattutto il calo delle immatricolazioni che dà segnali preoccupanti, con le vetture in picchiata del 26,25%. Riguardo ai singoli marchi del Lingotto, ad aprile Fiat ha immatricolato 37.560 unità (-27,66% rispetto alle 51.921 di aprile 2009), Alfa Romeo 3.674 (-34,36% sulle 5.597 di un anno fa) e Lancia 7.922 (-13,26% rispetto alle 9.133 di aprile 2009).
Nel complesso, il mercato dell'auto precipita dunque in seguito all'esaurirsi della coda degli incentivi 2009: le immatricolazioni segnano infatti un calo del 15,65%, a 159.971 secondo il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A marzo le immatricolazioni avevano segnato invece un balzo del 19,61%.
Nel settore dell'usato i passaggi di proprietà sono arrivati ad aprile a quota 414.347, con una crescita dell'8,30% rispetto ad aprile 2009.
Tra i costruttori esteri il primato delle vendite a marzo spetta ancora alla Ford, con 14.202 unità, nonostante il pesante trend di discesa delle vendite (-27,93%). Distaccate seguono Volkswagen che va in controtendenza (11.684 unità, +12,37%), Opel (10.266 unità, -10,33%), Peugeot (8.643 unità, -8,42%), Renault, in trend positivo (+21,69% con 8.456 unità rispetto alle 6.949 di aprile 2009) e Citroen (7.776 unità, -20,50%).
Tra le asiatiche bene Toyota (6.338 unità, +6%) e Nissan (4.791 unità, +3,52%). Tra le tedesche di lusso, Audi totalizza 5.534 unità (-0,09%), Bmw sale del 6,50% a 3.915 unità e anche Mercedes è in segno positivo (+7,01% a 4.625 unità).
(fonte tgcom.it)
lunedì 3 maggio 2010
Usa: si' a fusione United-Continental
Nasce la piu' grande compagnia aerea al mondo
E' nata negli Usa la piu' grande compagnia aerea al mondo, quella derivante dalla fusione delle americane United Airlines e Continental. Il New York Times ha anticipato sul suo sito online che il Consiglio di amministrazione di Ual Corporation, la societa' che detiene United Airlines ha approvato l'operazione. Continental aveva fatto altrettanto nei giorni scorsi. Secondo fonti citate dal New York Times, l'accordo raggiunto e' di 3 miliardi di dollari. Oggi l'annuncio ufficiale.
(fonte ansa.it)
E' nata negli Usa la piu' grande compagnia aerea al mondo, quella derivante dalla fusione delle americane United Airlines e Continental. Il New York Times ha anticipato sul suo sito online che il Consiglio di amministrazione di Ual Corporation, la societa' che detiene United Airlines ha approvato l'operazione. Continental aveva fatto altrettanto nei giorni scorsi. Secondo fonti citate dal New York Times, l'accordo raggiunto e' di 3 miliardi di dollari. Oggi l'annuncio ufficiale.
(fonte ansa.it)
Benzina: nuova raffica di aumenti
Prezzo vola oltre 1,44 euro/litro
Nuova raffica di aumenti dei carburanti. Tutte le compagnie hanno adeguato al rialzo i listini e la benzina vola oltre 1,44 euro/litro. Stando al monitoraggio di quotidianoenergia.it risulta che, dopo la mossa di venerdi' di Agip, tutte le compagnie hanno alzato i prezzi. A varcare la soglia e' Q8 che con un aumento di 0,5 centesimi e' andata a 1,442 euro/litro. Q8 e' intervenuta anche sul diesel, salito cosi' a 1,287 euro/litro. Api-IP hanno aumentato di 0,5 centesimi verde e diesel.
(fonte ansa.it)
Nuova raffica di aumenti dei carburanti. Tutte le compagnie hanno adeguato al rialzo i listini e la benzina vola oltre 1,44 euro/litro. Stando al monitoraggio di quotidianoenergia.it risulta che, dopo la mossa di venerdi' di Agip, tutte le compagnie hanno alzato i prezzi. A varcare la soglia e' Q8 che con un aumento di 0,5 centesimi e' andata a 1,442 euro/litro. Q8 e' intervenuta anche sul diesel, salito cosi' a 1,287 euro/litro. Api-IP hanno aumentato di 0,5 centesimi verde e diesel.
(fonte ansa.it)
Eurogruppo: sì aiuti alla Grecia
Saranno 110 miliardi di euro in 3 anni
L'Eurogruppo ha raggiunto l'accordo su un piano di aiuti alla Grecia pari a 110 miliardi di euro in tre anni. "Un accordo positivo", l'ha definito il ministro dell'Economia italiano, Giulio Tremonti, al termine della riunione. Gli aiuti ad Atene sono, come previsto, per circa due terzi (80 miliardi) a carico dei Paesi dell'euro e il resto a carico dell'Fmi. Intanto è già stato convocato per il 7 maggio il summit dei capi di Stato dell'Eurogruppo.
Dieci miliardi dei 110 miliardi del piano salva-Grecia saranno stanziati per un fondo a cui ricorrere nell'eventualità di stabilizzare il settore bancario in Grecia. Lo ha annunciato il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn.
Mentre il direttore generale del FMI, Dominique Strauss-Kahn, ha annunciato che entro la settimana il Consiglio dei Governatori del Fondo Monetario Internazionale dovrebbe approvare un prestito di 30 miliardi di euro a favore della Grecia.
L'attivazione del piano di aiuti, ha spiegato il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, al termine della riunione dell'Eurogruppo a Bruxelles, era ''necessaria per garantire la stabilità della zona euro". I ministri dell'Economia della zona euro, ha aggiunto Trichet, si consulteranno con le banche dei loro Paesi per capire se c'è la disponibilità a un contributo volontario degli istituti per aiutare la Grecia.
Nonostante gli aiuti, però, il commissario Olli Rehn ha sottolineato come gli sforzi che la Grecia dovrà fare per ristabilizzare l'economia "non hanno precedenti" nella zona euro, così come "senza precedenti" è anche il sostegno congiunto Ue-Fmi. I cittadini greci, ha spiegato, "devono essere pronti a fare sacrifici per diversi anni, perché la crisi non si chiude dall'oggi al domani". Ma, ha concluso, "la Grecia ce la farà a superare questo momento".
Papaconstantinou: "Rimborseremo tutto fino all'ultimo euro"
Dopo il via libera dei prestiti Ue-Fmi, è intervenuto il ministro greco dell'economia, George Papaconstantinou. "La Grecia - ha affermato - non è un Paese sotto tutela, ma un Paese che si assume le sue responsabilità. E rimborseremo tutto, fino all'ultimo euro".
Intanto una bomba è esplosa davanti a una filiale della banca HSBK di Atene, causando danni ma nessuna vittima. Secondo la polizia si tratta di "un ordigno artigianale, composto da bombole di gas e benzina".
I piano di aiuti in dettaglio
Il piano triennale di aiuti alla Grecia ammonta complessivamente a 110 miliardi di euro, di cui circa due terzi (80 miliardi) a carico dei Paesi dell'euro e un terzo (30 miliardi) a carico dell'Fmi. Dieci miliardi saranno destinati a un fondo di stabilizzazione per le banche greche. Per il 2010 è previsto un esborso di 45 miliardi di euro, di cui 30 in prestiti bilaterali dei Paesi euro (ad un tasso del 5%) e 15 in prestiti dell'Fmi (ad un tasso intorno al 3%). I 16 Paesi della moneta unica contribuiranno ognuno in misura proporzionale alle propria quota di partecipazione nel capitale della Bce.
I contributi 2010 dei Paesi di Eurolandia
GERMANIA. 8,4 miliardi di euro. Con una popolazione di 81,7 milioni, l'aiuto costerà circa 103 euro ad abitante
FRANCIA. 6,3 miliardi di euro, che per una popolazione di 65,4 milioni comporta un costo pro-capite di 92 euro
ITALIA. 5,5 miliardi. Per i 60 milioni di italiani, salvare la Grecia significa spendere fino a 92 euro a testa
SPAGNA. 3,7 miliardi, ovvero 80 euro a testa per i 46,08 milioni di cittadini
OLANDA. 1,8 miliardi messi a disposizione dal governo. Per gli olandesi, 16,5 milioni, si tratta di un sforzo da 109 euro
BELGIO. 1,1 miliardi di euro, per i 10 milioni circa di abitanti, fanno 110 euro a persona
Per gli altri Paesi di Eurolandia, i contributi sono sotto il miliardo di euro
Austria 870 milioni
Portogallo 780 milioni
Finlandia 560 milioni
Irlanda 490 milioni
Slovacchia 310 milioni
Slovenia 140 milioni
Lussemburgo 75 milioni
Cipro 55 milioni
Malta 25 milioni
(fonte tgcom.it)
L'Eurogruppo ha raggiunto l'accordo su un piano di aiuti alla Grecia pari a 110 miliardi di euro in tre anni. "Un accordo positivo", l'ha definito il ministro dell'Economia italiano, Giulio Tremonti, al termine della riunione. Gli aiuti ad Atene sono, come previsto, per circa due terzi (80 miliardi) a carico dei Paesi dell'euro e il resto a carico dell'Fmi. Intanto è già stato convocato per il 7 maggio il summit dei capi di Stato dell'Eurogruppo.
Dieci miliardi dei 110 miliardi del piano salva-Grecia saranno stanziati per un fondo a cui ricorrere nell'eventualità di stabilizzare il settore bancario in Grecia. Lo ha annunciato il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn.
Mentre il direttore generale del FMI, Dominique Strauss-Kahn, ha annunciato che entro la settimana il Consiglio dei Governatori del Fondo Monetario Internazionale dovrebbe approvare un prestito di 30 miliardi di euro a favore della Grecia.
L'attivazione del piano di aiuti, ha spiegato il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, al termine della riunione dell'Eurogruppo a Bruxelles, era ''necessaria per garantire la stabilità della zona euro". I ministri dell'Economia della zona euro, ha aggiunto Trichet, si consulteranno con le banche dei loro Paesi per capire se c'è la disponibilità a un contributo volontario degli istituti per aiutare la Grecia.
Nonostante gli aiuti, però, il commissario Olli Rehn ha sottolineato come gli sforzi che la Grecia dovrà fare per ristabilizzare l'economia "non hanno precedenti" nella zona euro, così come "senza precedenti" è anche il sostegno congiunto Ue-Fmi. I cittadini greci, ha spiegato, "devono essere pronti a fare sacrifici per diversi anni, perché la crisi non si chiude dall'oggi al domani". Ma, ha concluso, "la Grecia ce la farà a superare questo momento".
Papaconstantinou: "Rimborseremo tutto fino all'ultimo euro"
Dopo il via libera dei prestiti Ue-Fmi, è intervenuto il ministro greco dell'economia, George Papaconstantinou. "La Grecia - ha affermato - non è un Paese sotto tutela, ma un Paese che si assume le sue responsabilità. E rimborseremo tutto, fino all'ultimo euro".
Intanto una bomba è esplosa davanti a una filiale della banca HSBK di Atene, causando danni ma nessuna vittima. Secondo la polizia si tratta di "un ordigno artigianale, composto da bombole di gas e benzina".
I piano di aiuti in dettaglio
Il piano triennale di aiuti alla Grecia ammonta complessivamente a 110 miliardi di euro, di cui circa due terzi (80 miliardi) a carico dei Paesi dell'euro e un terzo (30 miliardi) a carico dell'Fmi. Dieci miliardi saranno destinati a un fondo di stabilizzazione per le banche greche. Per il 2010 è previsto un esborso di 45 miliardi di euro, di cui 30 in prestiti bilaterali dei Paesi euro (ad un tasso del 5%) e 15 in prestiti dell'Fmi (ad un tasso intorno al 3%). I 16 Paesi della moneta unica contribuiranno ognuno in misura proporzionale alle propria quota di partecipazione nel capitale della Bce.
I contributi 2010 dei Paesi di Eurolandia
GERMANIA. 8,4 miliardi di euro. Con una popolazione di 81,7 milioni, l'aiuto costerà circa 103 euro ad abitante
FRANCIA. 6,3 miliardi di euro, che per una popolazione di 65,4 milioni comporta un costo pro-capite di 92 euro
ITALIA. 5,5 miliardi. Per i 60 milioni di italiani, salvare la Grecia significa spendere fino a 92 euro a testa
SPAGNA. 3,7 miliardi, ovvero 80 euro a testa per i 46,08 milioni di cittadini
OLANDA. 1,8 miliardi messi a disposizione dal governo. Per gli olandesi, 16,5 milioni, si tratta di un sforzo da 109 euro
BELGIO. 1,1 miliardi di euro, per i 10 milioni circa di abitanti, fanno 110 euro a persona
Per gli altri Paesi di Eurolandia, i contributi sono sotto il miliardo di euro
Austria 870 milioni
Portogallo 780 milioni
Finlandia 560 milioni
Irlanda 490 milioni
Slovacchia 310 milioni
Slovenia 140 milioni
Lussemburgo 75 milioni
Cipro 55 milioni
Malta 25 milioni
(fonte tgcom.it)
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