giovedì 6 maggio 2010

Ue: Italia, ripresa più lenta. E il deficit 2010 non cala

Secondo la Commissione europea, il nostro prodotto interno lordo si attesterà allo 0,8% e nel 2011 all'1,4%. Stime al ribasso: il Programma di stabilità indicava un Pil all'1,1% quest'anno e al 2% il prossimo. Il debito pubblico è destinato a salire

La ripresa in Italia va rafforzandosi, ma più lentamente delle previsioni. Secondo la Commissione europea, il nostro Pil nel 2010 si attesterà allo 0,8% e nel 2011, a politiche invariate, all'1,4%. Grazie soprattutto al sostegno dei consumi privati e dalle esportazioni. Valori "ampiamente in linea con la media della zona euro" sottolinea Bruxelles, le cui stime riguardo la crescita italiana segnalano però un ribasso: nel Programma di stabilità aggiornato, per l'Italia si indicava un Pil all'1,1% quest'anno e al 2% il prossimo. Poi c'è il dato sul deficit pubblico, che nel 2010 dovrebbe restare stabile al 5,3% rispetto al Pil (invariato rispetto al 2009) per diminuire al 5% nel 2011. Il debito pubblico continuerà invece a salire, dal 115,8% del 2009 al 118,2% quest'anno e al 118,9% nel 2011.

Migliori, invece, le previsioni sulla ripresa in ambito europeo rispetto a quelle elaborate lo scorso autunno: un quarto di punto in più per il Pil di quest'anno, grazie al fatto che "i paesi Ue beneficiano di un più forte contesto esterno". "Dopo aver subito la più profonda recessione della sua storia", spiega la Commissione, l'economia dell'Unione registrerà un aumento dell'1% del Pil di quest'anno e dell'1,7% per l'anno prossimo. Appena inferiori le previsioni di crescita per l'area euro: +0,9% nel 2010 e +1,5% nel 2011.

Ma Bruxelles avverte: "La debole domanda interna continua a contenere il recupero", la cui velocità varia a seconda dei diversi stati membri, "riflettendo le circostanze specifiche le politiche che praticano". Quanto al mercato del lavoro, ha recentemente mostrato qualche segno di stabilizzazione, con il tasso di disoccupazione destinato quest'anno a raggiungere il picco, ma a un livello inferiore rispetto alle previsioni precedenti: circa il 10% in Ue.

(fonte repubblica.it)