venerdì 31 dicembre 2010

Rc auto: caro-polizze, iniziativa Romani

Il ministro dello Sviluppo Economico ha convocato Isvap e Ania

Il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani ha convocato per il 4 gennaio 2011 Giancarlo Giannini, presidente dell'Isvap, e Fabio Cerchiai, presidente dell'Ania. L'obiettivo e' approfondire le proposte presentate e verificarle rispetto alle azioni portate avanti dal ministero per contenere il costo delle tariffe e rendere piu' efficiente il settore assicurativo.

(fonte ansa.it)

CASELLO, LE NUOVE TARIFFE DA GENNAIO 2011: +3.3%

Dal primo gennaio 2011 entreranno in vigore gli adeguamenti delle tariffe di pedaggio autostradale delle Società Concessionarie. Ne dà notizia l'Anas, spiegando che l'aumento medio ponderato per l'intera rete autostradale è pari al 3,3%.

(fonte leggo.it)

giovedì 30 dicembre 2010

CAPODANNO SPENDACCIONE: OGNI ITALIANO SPENDE 121 EURO

Centoventuno euro. È quanto spenderanno in media, a testa, gli italiani che festeggeranno la notte di Capodanno, tra festa, regali, pranzi, vestiti, accessori e addobbi. Lo riporta un'indagine condotta dalla Camera di commercio di Milano, attraverso Digicamere, su 801 cittadini italiani, 267 a Milano, 267 a Roma e 267 a Napoli. Gli interpellati passeranno l'ultimo dell'anno a casa (68%), impegnati nel tradizionale cenone con i parenti (29%) o ad una festa privata (18,4%). Passeranno la vigilia del 31 dicembre con i propri cari soprattutto i napoletani (37,5%), tanti milanesi saranno in compagnia degli amici (18,1%) mentre tra i romani, uno su quattro festeggerà andando ad una festa (25,3% tra feste nei locali o private contro 20,8 % italiano). Sarà Capodanno sulla neve, invece, per l'8% dei milanesi (contro 3% e 1,9% di rispettivamente romani e napoletani). C'è poi anche chi aspetterà il nuovo anno in compagnia della tv, circa un milanese su venti (4,6% rispetto al 3,2% nazionale) o chi sarà già a letto prima di mezzanotte (1,9% degli italiani).

NAPOLI E ROMA IN TESTA Per dare il benvenuto al nuovo anno spenderanno di più i napoletani e i romani: 142 e 141 euro a testa. I milanesi invece, secondo la Camera di Commercio di Milano, quest'anno saranno più parsimoniosi, con una spesa media di 86 euro a testa. Oltre un italiano su dieci non spenderà nulla. Gli italiani, prosegue la Camera di Commercio, non rinunciano alle tradizioni legate al Capodanno: cotechino con lenticchie (19,9%), spumante di mezzanotte (18,5%) e cenone (7,4%). Si fanno spazio anche i sentimenti per chi decide di passare la serata con gli amici o con il partner (8,7%). Affezionati al consueto piatto della vigilia soprattutto i milanesi (25,8%) e i romani (24,7%). I napoletani non rinunciano allo spumante di mezzanotte (30,3%), scelto anche dalla maggior parte degli italiani per brindare all'arrivo del 2011 (76,9%). Un italiano su dieci, invece, si concederà un calice di champagne (10,2%).

(fonte leggo.it)

ISTAT, SPESE IMPREVISTE: A RISCHIO UNA FAMIGLIA SU 3

Cresce nel 2009, insieme all'indebitamento, la difficoltà delle famiglie di far fronte agli imprevisti. Lo rileva l'Istat nel rapporto 'Distribuzione del reddito e condizioni di vita in Italia' relativo agli anni 2008-2009, precisando che le famiglie che non potrebbero far fronte a spese impreviste di 750 euro aumentano dal 32% al 33,3%. Rispetto al 2008 cresce inoltre il numero di famiglie che sono state in arretrato con debiti diversi dal mutuo (dal 10,5 al 14% di quelle che hanno debiti) e quelle che si sono indebitate (dal 14,8 al 16,5%). Le famiglie con figli sono «relativamente più esposte a situazioni di disagio», mentre le coppie senza figli sono quelle che meno frequentemente dicono di sperimentare difficoltà economiche. Lo rileva l'Istat, precisando che se in media, l'11,7% delle coppie con figli dichiara di essersi trovata in arretrato con il pagamento delle bollette (contro il 5,4% di quelle senza figli), tale percentuale sale al 22% per quelle con tre o più figli. La situazione di «maggiore vulnerabilità» delle coppie con almeno tre figli - precisa l'Istituto nella statistica in breve 'Distribuzione del reddito e condizioni di vita in Italia - è confermata anche dal fatto che il 31,5% di esse dichiara di arrivare a fine mese con molta difficoltà, il 7,3% di aver avuto insufficienti risorse per le spese alimentari, il 29,2% per le spese di vestiario e il 22% di quelle che vivono in affitto o hanno contratto un mutuo sono state in arretrato con il pagamento delle rate. Insieme alle coppie con almeno tre figli, si trovano più frequentemente coinvolte in situazioni di difficoltà economica le famiglie con un solo genitore e gli anziani soli.

(fonte leggo.it)

DAL 2011 CODICE FISCALE PER GLI ACQUISTI OLTRE I 3.000 €

Dal prossimo anno per fare acquisti oltre i 3mila euro bisognerà fornire anche il proprio codice fiscale. Si tratta di una norma contenuta nella manovra economica di luglio, nascosta tra le misure per combattere l'evasione, che renderà possibile rintracciare quei cittadini che spendono più del reddito dichiarato. Lo sottolinea il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, in un'intervista al Corriere della Sera, sottolineando che «chi non paga le tasse» dovrà fare «bene i conti», perchè «la vecchia logica, basata sulla stima dei rischi ridotti non vale più ». Quello del codice fiscale, spiega, «è un sacrificio che chiediamo a tutti i cittadini onesti, lo sappiamo, ma vorremmo fosse compreso» perchè «consentirà di colpire meglio gli evasori». Ci sono, aggiunge, «tutti gli strumenti per stanare chi non paga. Possiamo colpire in modo mirato. Nel 2010 abbiamo recuperato 10 miliardi agli evasori. Da gennaio per loro sarà ancora più dura». Befera ricorda che «presto» sarà disponibile anche il software per il redditometro fai da te, in modo che «ciascuno possa verificare la congruità del reddito dichiarato con le spese sostenute». Gli «accertamenti sintetici sul reddito - ricorda - scatteranno quando si spende il 20% in più del reddito dichiarato»- L'attività dell'agenzia nel 2011 sarà dedicata anche «alle verifiche sulle imprese costantemente in rosso» e a «controlli a tappeto sulle partite Iva esistenti».

(fonte leggo.it)

mercoledì 29 dicembre 2010

A Telecinco canale spagnolo Cuatro

Mediaset, venduto da Prisa per 976 mln

Quasi un miliardo di euro per comprare il canale spagnolo Cuatro. E' quanto sborsato da Telecinco, del gruppo Mediaset, per acquisire il network televisivo dal concorrente iberico Prisa, che edita anche il quotidiano "El Paìs", e per il 44% di Digital+. L'operazione, del valore di 976 milioni di euro, è stata messa a segno dalla stessa Telecinco insieme con Telefonica, secondo quanto ha comunicato la società spagnola.

Telecinco diventa Mediaset.es
Dopo questa acquisizione, Telecinco diventerà Mediaset.es, come ha annunciato il vicepresidente del gruppo Pier Silvio Berlusconi a Studio Aperto. "Abbiamo intenzione, e lo vedremo con gli altri soci nei prossimi mesi, di cambiare il nome e farla diventare Mediaset.es che vuol dire Mediaset Spagna". Così la società "sarà riconoscibile in maniera maggiore e più ricollegabile al nostro gruppo anche attraverso il nome".

I dettagli dell'accordo
Entrando nel dettaglio dell'affare, alle due società, Telefonica e Telecinco, andrà una quota pari al 22% del canale satellitare Digital+, secondo quanto ha comunicato Prisa alla Cnmv, la Consob spagnola. Quanto invece all'emittente generalista Cuatro, sarà assorbita interamente da Telecinco. Prisa diventa così il secondo azionista di Telecinco, con una quota del 17,3%, per un valore di mercato di 590 milioni di euro.

Prisa ha anche detto che entrerà con due consiglieri, uno dei quali vicepresidente, nel Cda di Telecinco. Mentre Telecinco e Telefonica parteciperanno nel Cda di Digital+ con due consiglieri ciascuno.

"Mediaset - conferma una nota di Cologno Monzese - annuncia che la controllata spagnola Telecinco, soddisfatte le condizioni sospensive cui era soggetta, ha acquisito il 22% di Dts Distribuidora de Television Digital SA ("Digital+") e il 100% del capitale azionario di Four Television Sau (Sogecuatro), titolare, tra gli altri, del canale free tv Cuatro".

"In particolare - si legge ancora nella nota -, Telecinco ha acquisito il 22% di Digital+ per un prezzo in contanti di 487.988.380 euro. Inoltre, Prisa ha apportato il 100% del capitale sociale di Sogecuatro ottenendo in cambio 73.401.870 di nuove azioni Telecinco, che rappresentano il 18,041% del capitale sociale. Dopo gli aggiustamenti di prezzo previsti nell'accordo quadro Telecinco/Prisa, il numero di azioni Telecinco detenute da Prisa sarà ridotto a un totale di 70.534.898, pari al 17,336% del capitale di Telecinco".

"Il gruppo Mediaset - si precisa - raggiunge così le dimensioni di primo operatore televisivo in Spagna. L'operazione contribuisce all'affermazione dell'industria italiana in Europa, rappresenta la volontà di investire delle aziende italiane anche in un momento economico non brillante e rafforza il ruolo centrale della tv generalista anche per il futuro".

La spagnola Cnn+ chiude i battenti
In seguito a questa acquisizione, la rete di informazioni spagnola Cnn+ cesserà le trasmissioni alla mezzanotte di martedì 28 dicembre, come ha comunicato il gruppo editoriale Prisa, dal quale la rete dipendeva.

La chiusura di Cnn+ deriva proprio dalla vendita da parte di Prisa del canale digitale terrestre Cuatro e dal 44% del bouquet a pagamento Digital+ a Telecinco: l'affare prevedeva infatti che Prisa potesse conservare un canale sul digitale terrestre "con il fine esclusivo di trasmettere informazioni", una opzione che sembrava salvaguardare Cnn+ ma che, dato l'alto livello di perdite della rete, il gruppo ha preferito non esercitare, lasciando il canale a Telecinco.

Secondo la stampa spagnola al posto della rete informativa, i cui dipendenti passeranno sotto Telecinco, dovrebbe venire trasmesso il programma che segue a orario continuato il "Gran Hermano", la versione spagnola del Grande Fratello.

Mediaset è l'azionista di controllo del gruppo televisivo spagnolo Telecinco, cui fa capo l'omonima rete televisiva, che iniziò a diffondere le sue trasmissioni nel 1990, e oggi è uno tra i gruppi tv più redditizi d'Europa.

Nessun particolare riflesso per il titolo alla Borsa di Milano, dove Mediaset è quotata a 4,5 euro, cioè come al momento dell'apertura delle contrattazioni.

(fonte tgcom.it)

CONSUMATORI: 2011 INFELICE. ARRIVA STANGATA DA 1.000 €

Rincari in arrivo con il nuovo anno. Secondo i calcoli di Adusbef e Federconsumatori, a partire dal primo gennaio sulle tasche delle famiglie italiane si abbatterà una stangata di oltre 1.000 euro annui tra aumenti della benzina, degli alimentari, dei treni e delle tariffe. Il 2011 si prospetta così come «un anno infelice» in cui il potere d'acquisto delle famiglie, già colpito dalla crisi economica, verrà ulteriormente ridotto. Anche stando alle stime di altre associazioni (Adoc, Codacons, Unione nazionale consumatori, Movimento difesa del cittadino riunite nel Casper) l'aggravio si aggirerà sui 1.000 euro, anche se non li toccherà, fermandosi a 902 euro annui. La voce più consistente che peserà sulle famiglie sarà, secondo Adusbef e Federconsumatori, quella alimentare, con aumenti annui di 267 euro, ovvero del 6%. A seguire i carburanti, per i quali, sulla scia dei previsti incrementi del petrolio che potrebbe salire fino a 100 dollari al barile, la spesa aumenterà di ben 131 euro l'anno. Oltre 120 euro in più saranno spesi per il trasporto ferroviario, comprese le tratte pendolari, mentre i prezzi dell'rc auto cresceranno, secondo Adusbef e Federconsumatori, di 105 euro (+10-12%).

Aumenti sono previsti anche per le tariffe autostradali (+2%), per quelle del gas (+7-8%) e della luce (+4-5%), per quelle dei rifiuti (+7-8%) e per l'acqua (+5-6%). L'aumento più consistente in termini percentuali sarà però quello del trasporto pubblico locale (+25-30%). In tutto la spesa delle famiglie aumenterà quindi di 1.016 euro annui. «Anche il 2011 - commentano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef - si prospetta un anno infelice: sia per la crisi economica, che, se non adeguatamente affrontata, non permetterà di raggiungere nemmeno l'1% di crescita del pil, sia per i rincari che contribuiranno a ridurre ulteriormente il potere di acquisto delle famiglie». Secondo le associazioni «ai soliti comportamenti speculativi in tema di prezzi e tariffe, si aggiungono infatti tensioni importanti sui costi dei prodotti energetici e delle materie prime. Tutti fattori che incideranno sui prezzi sia dei beni durevoli che dei beni di largo consumo, a partire da quelli alimentari». Per questo sono «sempre più necessarie politiche economiche completamente diverse da quelle sin qui attuate, che dovrebbero puntare ad un rilancio dell'economia», partendo da una detassazione a favore delle famiglie a reddito fisso, lavoratori e pensionati. «In mancanza di ciò - concludono - si consoliderà sempre di più il circolo vizioso tra contrazione dei consumi, cassa integrazione e licenziamenti, e produzione industriale, non potendo sperare nella ripresa della nostra economia solo attraverso le esportazioni».

(fonte leggo.it)