giovedì 21 luglio 2011

MANOVRA, TUTTI I RINCARI. "3.200 € IN PIÙ PER FAMIGLIA"

Oltre 3.200 euro in più a famiglia per l'effetto combinato delle misure della manovra e dei rincari di prezzi e tariffe. I consumatori (Adusbef e Federconsumatori) ribadiscono il loro «severo giudizio su una manovra iniqua e sbagliata» E forniscono due conti: le famiglie al termine dei 4 anni di correzione, cioè con le misure a regime, dovranno sborsare oltre 1.700 euro in più l'anno. Una cifra che andrà ad aggiungersi all'aumento «incessante» delle tariffe e all'aumento dei prezzi di beni di prima necessità: altri 1.461 euro. In tutto quindi, al termine dei 4 anni, la 'stangatà ammonterà a 3.233 euro in più a famiglia. La voce che inciderà di più sui bilanci già prosciugati della famiglie è quella relativa all'aumento dell'imposta di bollo sui 22 milioni di deposito titoli. Frutterà alle casse dello stato 8 miliardi, ma comporterà una spesa singola di 333 euro. Segue nella classifica dell'esborso l'effetto dei tagli sulla sanità: il risparmio per l'erario sarà di 7,5 miliardi (a cui vanno sommati altri 4,5 miliardi dei tagli precedenti) con un effetto di 315 euro in più. Anche il pieno (grazie all'aumento delle accise) costerà di più: 60 euro l'anno. E il conto per la mancata indicizzazione delle pensioni si tradurrà mediamente in una perdita di 102 euro.

Aggiungendo poi i tagli agli enti locali che ricadrebbero sui cittadini sotto forma di addizionali, si arriva a 1.106 euro. Ma non basteranno per richiudere il portafoglio. La manovra sposta infatti al 2013 e 2014 una cifra consistente che arriverebbe dal taglio lineare degli sconti fiscali. E non si salverebbero quelli destinati alla famiglia. Così, incluso anche questo ulteriore taglio (che riguarderebbe detrazioni familiari, deduzioni contributi previdenziali e detrazioni sanitarie) il conto aumenta di altri 666 euro arrivando a complessivi 1.772 euro. «La convergenza di questi due fattori (manovra + aumento di prezzi e tariffe) comporta una drastica riduzione del potere di acquisto, che, per di più, si inserisce in una situazione di forte contrazione dei consumi. Alla luce di queste ricadute, infatti, si può profilare un crollo dei consumi del -7/8%». «Tutto ciò è estremamente grave - affermano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef - ed imporrebbe una radicale modifica della manovra per una maggiore equità e, nello stesso tempo, per impedire un'ulteriore contrazione del mercato che produrrebbe effetti molto negativi sulla produzione industriale e dei servizi nel nostro Paese, con conseguenze del tutto immaginabili».

LA MAPPA DEI RINCARI Per arrivare alla fine dell'anno le famiglie dovranno sborsare (a regime) 3.200 euro in più per l'effetto combinato della manovra (1.772 euro) e dell'aumento dei prezzi e delle tariffe (1.461 euro). Ecco una mappa dei rincari fornita da Federconsumatori ed Adusbef:
- MANOVRA
- INCREMENTO COSTI PER FAMIGLIA IN EURO/ANNO AL TERMINE DEL QUADRIENNIO 2011-2014.
SANITÀ 315 EURO
ENTI LOCALI 296 EURO
PENSIONI 102 EURO
BENZINA 60 EURO
IMPOSTA BOLLO 333 EURO
TAGLI FISCO 666 EURO
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TOTALE 1.772 EURO
- PREZZI-TARIFFE
- AUMENTI DI PREZZI E TARIFFE PER IL 2011:
ALIMENTAZIONE 367 EURO
TRENI 122 EURO
TRASPORTO PUBB. 41 EURO
BANCHE-MUTUI 98 EURO
CARBURANTI 240 EURO (*)
PRODOTTI CASA 87 EURO
ASSICURAZIONE 105 EURO
TARIFFE AUTOSTR. 37 EURO
TARIFFE GAS 106 EURO
TARIFFE ELETTR. 19 EURO
TARIFFE ACQUA 21 EURO
TARIFFE RIFIUTI 38 EURO
RISCALDAMENTO 180 EURO
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TOTALE 1.461 EURO
(*) = senza aumento delle accise.

(fonte leggo.it)

mercoledì 20 luglio 2011

Barroso: "L'euro è in pericolo"

"Su crisi i Paesi diano segnale forte"

Il presidente della Commissione Ue ha lanciato un appello ai leader della zona euro a mostrare "responsabilità europea", perché è "in gioco il futuro dell'euro". "Non facciamoci illusioni, la situazione è molto seria e richiede una risposta altrimenti gli effetti negativi della crisi si estenderanno a tutta la zona euro", ha aggiunto Barroso riferendosi alla situazione della Grecia e ai ritardi sul piano di salvataggio di Bruxelles.

(fonte tgcom.it)

martedì 19 luglio 2011

CAOS ALITALIA, SI DIMETTE IL COMMISSARIO FANTOZZI

Terremoto sull'Alitalia. Il commissario straordinario, Augusto Fantozzi, ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico di gestore della parte della società in amministrazione controllata, ritenendo che «sia venuta meno la fiducia del Governo nei suoi confronti». Fantozzi, che fu nominato nel 2008, ha rassegnato «le proprie dimissioni nelle mani del Sig. Presidente del Consiglio e del Sig. Ministro per lo Sviluppo Economico. La stessa cosa hanno fatto tutti i componenti dell'Ufficio del Commissario». La decisione fa seguito all'approvazione della manovra che contiene misure che riguardano proprio le procedure di amministrazione straordinaria delle imprese.
La norma contestata da Fantozzi è l'articolo 15, comma 5, che prevede tra l'altro che, «al fine di contenere i tempi di svolgimento delle procedure di amministrazione straordinaria delle imprese nelle quali sia avvenuta la dismissione dei compendi aziendali e che si trovino nella fase di liquidazione, l'organo commissariale monocratico è integrato da due ulteriori commissari, da nominarsi con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o del ministro dello Sviluppo economico. A ciascun commissario il collegio può delegare incombenze specifiche». Da qui la decisione di Fantozzi di rassegnare le dimissioni.
«Il Commissario - si legge ancora nella nota sul sito - renderà conto con la relazione semestrale e attraverso il verbale di consegne ai nuovi commissari dell'ingente lavoro sin qui svolto, delle misure adottate, dei risultati raggiunti, della liquidità disponibile alla data odierna, delle prossime scadenze, delle numerose questioni pendenti e, più in generale, dello stato di avanzamento della procedura. Assicurerà ai nuovi commissari la collaborazione necessaria a evitare ogni soluzione di continuità specie in relazione al pagamento dell'acconto ai dipendenti di Alitalia Express, Alitalia Airport e Volare, predisposto da tempo e previsto per il prossimo 26 luglio, e a seguire per i dipendenti di Alitalia Servizi e Alitalia S.p.A.. Il Commissario Straordinario desidera ringraziare tutti i collaboratori interni ed esterni della Procedura per l'abnegazione e la professionalità con cui hanno svolto il proprio lavoro, le Istituzioni vigilanti per l'intelligente e fattiva collaborazione, i magistrati della Sezione Fallimentare del Tribunale di Roma per lo sforzo profuso, tutte le altre autorità che, a vario titolo, hanno avuto relazioni con le società del Gruppo Alitalia in amministrazione straordinaria, le organizzazioni sindacali, e desidera rivolgere a tutti i dipendenti Alitalia e, in generale, a tutti i creditori i migliori auguri di soddisfazione futura. Ai commissari che gli succedono - conclude - gli auguri di buon lavoro».

(fonte leggo.it)

lunedì 18 luglio 2011

BORSE, MILANO PERDE IL 3,2%. BANCHE KO, CALA LO SPREAD

Piazza Affari in profondo rosso. L'indice principale Ftse Mib cede ora il 3,22%. Le vendite più decise riguardano ancora Fonsai (-7,67%) e Parmalat (-7,15%), ma peggiorano ora soprattutto le banche, con Intesa Sanpaolo in calo del 6,89%, Mps del 5,85%, Unicredit del 5,79% e il Banco Popolare del 5,84%. In calo lo spread tra il Btp decennale e il corrispettivo Bund tedesco. La forbice tra i due titoli si restringe a 329,5 punti da un massimo di giornata di 338 punti, mentre il rendimento del Btp si attesta al 5,93%.

ACCERTAMENTI DELLA CONSOB In seguito allo stop tecnico in corso da questa mattina su diversi strumenti quotati a Piazza Affari sui mercati Etf, Sedex e sul mercato delle obbligazioni e dei titoli di Stato (Mot), Consob è in stretto contatto con Borsa Italiana e ha avviato accertamenti per comprendere quali siano le ragioni che hanno causato l'interruzione delle negoziazioni.

INCHIESTA SU SPECULAZIONI La speculazione sui mercati borsistici e sul mercato secondario dei titoli di Stato seguita alla diffusione di rating sull'Italia e, in particolare, ai giudizi espressi sulla manovra correttiva sono ora sotto i riflettori della magistratura. Il pm di Trani Michele Ruggiero, che aveva già aperto un' inchiesta sulle agenzie di rating nel passato, l'ha ampliata anche alla possibile speculazione delle ultime settimane, dopo l'arrivo di un esposto denuncia da parte dell'Adusbef e Federconsumatori. Il magistrato, accompagnato da alcuni ufficiali della Guardia di Finanza, si è recato oggi alla Consob, dove ha raccolto dati e informazioni sul confronto che la stessa Autorità di Borsa aveva avviato con le agenzie di rating dopo la diffusione dei report. Secondo quanto si è appreso, anche magistrati di Roma e Milano avrebbero aperto dei fascicoli in merito.

WALL STREET ACCENTUA IL CALO Wall Street accentua le perdite. Il Dow Jones perde l'1,14% a 12.338,39 punti, il Nasdaq cede l'1,17% a 2.757,97 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,09% a 1.301,84 punti.

(fonte leggo.it)

MANOVRA: VIA AI TAGLI. CAOS REGIONI SUI TICKET

Il rush parlamentare ha blindato i conti pubblici per i prossimi quattro anni. Ma il cantiere non chiude. Anzi l'accelerazione parlamentare da una spinta anche alla messa a punto dei capitoli ancora aperti. Si parte con il fisco. Già martedì è previsto un nuovo incontro della commissione che sta esaminando le 483 forme di agevolazione fiscale e assistenziale. È un lavoro cruciale, che certo finirà dopo l'estate, per selezionare gli «sconti» da eliminare evitando così la rasoiata orizzontale che dal 2013 ridurrà tutte le agevolazioni del 5% e poi, l'anno successivo, del 20%. Ma non è l'unico capitolo aperto. È atteso in parlamento l'arrivo del ddl di riforma fiscale - quello con le tre aliquote Irpef al 20, 30 e 40% - ma soprattutto il disegno di legge che dovrà inserire nella Costituzione l'obbligo del pareggio di bilancio. C'è poi l'avvio dei lavori tecnici sui tagli di spesa, ora che archiviati i tagli lineari, si è passati alla filosofia della spending rewiev, cioè delle scelte di taglio selettive.
SCONTI FISCO, PER EVITARE TAGLIO 5-20%: Chiusa la manovra parte ora la corsa per mettere a punto una strategia di scelta sulle agevolazioni fiscali e assistenziali che vanno tagliate. Il tavolo di lavoro della riforma, guidato da Vieri Ceriani di Banitalia, tornerà a riunirsi martedì. Impossibile che riesca a terminare il lavoro di classificazione degli sconti, ma certo l'accelerazione impressa alla manovra, con l'avallo istituzionale della presidenza della Repubblica, avrà un impulso anche sul tavolo. Per ora i 483 sconti vengono classificati in 11 diverse tipologie. Il lavoro tecnico terminerà probabilmente a settembre. Poi spetterà alla politica scegliere dove tagliare e se, per raggiungere i risultati programmati, è possibile tener fuori dalle riduzioni le grandi poste rappresentate dagli sgravi sul lavoro e sulla famiglia. Ma la posta in gioco è proprio questa: salvaguardia delle agevolazioni per famiglia e lavoro.
PAREGGIO DI BILANCIO IN COSTITUZIONE: Il ddl costituzionale potrebbe arrivare prestissimo. Anche perchè per modificare la nostra Carta è necessario un doppio passaggio a Camera e Senato con un periodo intermedio, definito tecnicamente «di raffreddamento», di 3 mesi. La volontà di arrivare a costituzionalizzare il pareggio di bilancio è stata espressa chiaramente dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti durante il dibattito sulla manovra al Senato. Sarebbe un rafforzamento dell'articolo 81 della costituzione che prevede l'obbligo di copertura per tutti i provvedimenti di legge. La Germania ha già inserito il principio nella sua costituzione mentre in Francia Sarkozy ha presentato una proposta analoga sulla quale infuria il dibattito e che Tremonti ha esaminato con attenzione la scorsa settimana.
DA TAGLI LINEARI A TAGLI SELETTIVI: La manovra non poggia solo su maggiori tasse. Un capitolo importante è rappresentato dai tagli alle spese, anche se con un nuovo approccio, quello della spending review: si è passati cioè dai tagli lineari a quelli selettivi. La manovra-lampo, però, ha per ora indicato solo l'entità dei tagli. Parte così il lavoro concreto di «cesello» nel quale ogni amministrazione dovrà scegliere, all'interno delle proprie poste di spesa, quelle da contrarre e quelle che invece vanno alimentate. I tavoli dovranno partire subito perchè l'operazione dovrà essere conclusa entro gennaio, quando partiranno i tagli con «spending review». Ma - suggeriscono gli esperti dei dossier elaborati sulla manovra - il criterio di scelta selettiva potrà essere applicato già da subito anche all'ulteriore taglio di 2,4 miliardi che è scattato per l'allungamento dei tempi della gara per le frequenze radio elettriche.

NIENTE TAGLI ALLA POLITICA Più che taglio una sforbiciatina. La manovra - che introduce nuovi balzelli, pesa sulle pensioni, blocca gli stipendi dei travet e riduce l'agibilità finanziaria degli enti locali - apre proprio con i tagli ai costi alla politica. Impossibile non tentare un parallelo con alcune delle denunce del «precario anti casta» che sul suo blog pubblica notizie su retribuzioni e auto blu.
RETRIBUZIONI PARLAMENTARI E GRAND COMMIS: È previsto dal primo articolo della manovra ma scatterà solo con la prossima legislatura. Nel passaggio parlamentare, poi, la riduzione si è alleggerita. Il decreto prevedeva inizialmente che il trattamento di titolari di cariche elettive, ma anche di vertici di enti e istituzioni, non potesse superare la media degli analoghi trattamenti economici percepiti da titolari di cariche degli altri Stati dell'area dell'euro. La modifica introdotta al Senato, invece, precisa la media va rapportata ai sei principali paesi dell'area euro. Basta guardare una delle tabelle pubblicate sul sito di Spidertruman, il precario anti-casta, per capire. I Paesi che pagano meno i propri parlamentari sono in maggioranza quelli più piccoli: come Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Estonia, Repubblica Ceca, Slovacchia. Averli tolti di mezzo - è stato calcolato - riduce di 12.000 euro il taglio.
UTILITARIE BLU, MA QUANDO SI CAMBIANO: Arriva il tetto alla cilindrata delle auto-blu che non potranno superare la cilindrata di 1.600 («non si distingue però il tipo di alimentazione», è scritto nella relazione del servizio studi del Senato). Ma, viene specificato, le auto attualmente in servizio possono essere utilizzate ancora, anche se di cilindrata superiore, fino alla loro dismissione o rottamazione. I tempi, insomma, si dilatano. Ma soprattutto non si mette argine ai trucchetti rivelati dall'Assange di Montecitorio, per far accompagnare la moglie a fare la spesa con l'auto di servizio.
AEREI BLU, MA CHI AUTORIZZA?: La manovra stabilisce che i voli di Stato devono essere limitati al Presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Corte Costituzionale. «Eccezioni a questa regole devono essere specificatamente autorizzate», è scritto nella manovra. Annota il Servizio Studi del Senato:«il testo non chiarisce chi è il soggetto competente ad autorizzare il ricorso a Voli di stato per i soggetti diversi da quelli elencati».
BENEFIT PER EX TITOLARI CARICHE: Viene introdotto il divieto di attribuire una serie di benefici - l'immobile di servizio, ma anche mezzi di trasporto o apparati di comunicazione - a tutti i soggetti che, in passato, abbiano rivestito incarichi o cariche pubbliche elettive o per nomine. L'unica eccezione per gli ex presidenti della Repubblica.
TAGLI A FINANZIAMENTO DEI PARTITI POLITICI: È prevista una ulteriore riduzione del 10% rispetto a quanto previsto in passato, portando così la riduzione complessiva al 30%. Ma anche in questo caso la novità decorre a partire «dal primo rinnovo del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Parlamento europeo e dei Consigli regionali».

(fonte leggo.it)