venerdì 22 aprile 2011

FIAT SALE A 46% DI CHRYSLER. ELKANN: "È TAPPA STORICA"

La Fiat ha raggiunto un accordo con il gruppo Chrysler e con gli altri soci della casa di Detroit per acquisire un ulteriore 16%. Il prezzo complessivo per l'esercizio della call option sarà di 1,26 milioni di dollari Usa.
In base all'accordo, Fiat eserciterà per intero la 'Incremental Equity Call Option' subordinatamente e contestualmente al completamento da parte di Chrysler, nel secondo trimestre del 2011, di una operazione di rifinanziamento nell'ambito della quale il debito di Chrysler verso i governi statunitense e canadese sarà integralmente rimborsato. Quindi entro giugno la Fiat, che oggi detiene il 30% di Chrysler, avrà il 46%.

ELKANN: TAPPA STORICA «L'operazione che annunciamo oggi segna una tappa storica per Fiat e Chrysler, ed è per noi motivo di grande soddisfazione ed orgoglio. Insieme a Chrysler Fiat darà vita ad un gruppo automobilistico più forte, con una gamma completa di prodotti, presente su tutti i mercati del mondo e capace di competere con chiunque». Così John Elkann, presidente della Fiat, ha commentato l'accordo raggiunto per acquisire un ulteriore 16% di Chrysler. «Nel corso degli ultimi anni - afferma Elkann - Fiat e Chrysler hanno saputo lavorare fianco a fianco, con impegno e rispetto reciproco. Grazie al contributo di tutte le persone che lavorano con noi e con il pieno sostegno mio e della mia famiglia, questo spirito di collaborazione diventer… da oggi ancora più forte, per creare automobili belle, divertenti, sicure e rispettose dell'ambiente».

MARCHIONNE: PRONTI A CONTROLLARE CHRYSLER «Chrysler sta seguendo uno straordinario cammino di ripresa, a livello industriale ed economico, e la Fiat è pronta ad assumerne il controllo, per rendere il legame ancora più stabile e più forte, nell'interesse di entrambe». Così l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, commenta l'operazione per acquisire il 16% della casa di Detroit. «Si tratta di un passo fondamentale - spiega Marchionne - verso il completamento di quel grande disegno di integrazione tra Fiat e Chrysler, iniziato meno di due anni fa, che porterà alla creazione di una casa automobilistica globale. Abbiamo scelto di stringere i tempi il più possibile per accelerare la nascita di un gruppo unico, che possa trarre pieni benefici dallo sviluppo congiunto delle rispettive attivit… internazionali». «L'operazione annunciata oggi, insieme all'ottenimento di un'ulteriore quota del 5 per cento prevista entro la fine dell'anno - sottolinea Marchionne - ci porterà a realizzare il sogno da cui è nata quest'alleanza: dare vita ad un costruttore di auto mondiale, con tecnologie all'avanguardia, efficiente e competitivo, determinato a posizionarsi tra i leader del settore». «Sarà così possibile - conclude l'amministratore delegato della Fiat - assicurare a tutte le nostre persone un futuro molto più sicuro in un ambiente stimolante, dove lo scambio e l'integrazione culturale, uniti alla spinta di competizione con la concorrenza, saranno fonte di crescita professionale e personale».

LE TAPPE L'annuncio dell'accordo per acquisire entro giugno un ulteriore 16% di Chrysler, rifinanziando il debito ai governi Usa e canadese, è un passo decisivo verso l'integrazione tra la Fiat e la casa di Detroit. «Siamo pronti ad assumerne il controllo», afferma l'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne e ricorda che l'obiettivo è arrivare al 51% entro l'anno.
- GLI STEP DELL'ACCORDO. Oggi la Fiat detiene il 30%. Si è partiti dal 20% iniziale con la possibilità di arrivare fino al 35% attraverso tre acquisizioni successive a titolo gratuito del 5%, legate al raggiungimento di precisi obiettivi aziendali. Nel frattempo Marchionne ha definito l'intesa per acquisire il 16%, opzione esercitabile solo dopo il rimborso del debito al Tesoro Usa. La cifra è di 1,26 miliardi di dollari. Entro giugno, quindi, la Fiat avrà il 46% e, per arrivare al 51%, mancherà solo l'ultima quota, gratutita, del 5%. La prima acquisizione è stata annunciata a Detroit il 10 gennaio ed è quella legata alla produzione negli Stati Uniti (a Dundee, in Michigan) del motore Fire. La seconda quota è stata acquisita grazie al raggiungimento di alcuni obiettivi: Chrysler ha ricavato 1,5 miliardi di dollari con le vendite al di fuori di Canada, Messico e Stati Uniti (Paesi Nafta), sono stati raggiunti accordi con il 90% dei concessionari Fiat in Brasile e il 90% dell'Unione Europea per la distribuzione di uno o più veicoli Chrysler, è stata definita un'intesa che prevede la remunerazione di Chrysler Group per l'utilizzo da parte di Fiat delle sue tecnologie al di fuori dei Paesi Nafta.
- PROSSIMO TRAGUARDO. Il Lingotto acquisirà l'ultima quota del 5% quando sarà raggiunto il terzo Performance Event che prevede la produzione negli Stati Uniti di una vettura basata su una piattaforma Fiat con prestazioni di almeno 40 miglia per gallone.
- QUOTAZIONE. L'Ipo, secondo gli analisti, potrebbe essere a novembre. Per la Fiat è importante completare la scalata prima della quotazione, perchè le azioni Chrysler potrebbero poi diventare più care. Per Marchionne dipende dal desiderio del sindacato Veba «di monetizzare per pagare le domande dei pensionati di Chrysler».
- SEDE GRUPPO. All'assemblea degli azionisti Fiat Marchionne ha detto che il tema del futuro quartiere generale del nuovo gruppo «non è in agenda, non c'è alcuna tempistica».

(fonte leggo.it)

mercoledì 20 aprile 2011

UE, ECCO LA LISTA NERA DELLE COMPAGNIE AEREE

La Commissione europea ha adottato oggi il 17esimo aggiornamento dell'elenco delle compagnie aeree sottoposte a divieto operativo all'interno dell'Ue: nella lista nera sono state inserite tutte le compagnie aeree del Mozambico e due Boeing 767 di Air Madagascar a causa di «carenze importanti nel settore della sicurezza», mentre sono stati rimossi quattro vettori indonesiani destinati al trasporto merci ed un vettore ucraino. «La Commissione è pronta a lavorare con le autorità di quei paesi che hanno problemi di sicurezza, al fine di risolverli il più presto possibile e nella maniera più efficiente - ha assicurato il commissario europeo ai Trasporti, Siim Kallas - nel frattempo, la sicurezza viene prima di tutto. Non possiamo permetterci di accettare compromessi in quest'area. Quando disponiamo di prove che alcuni vettori aerei non operano in modo sicuro all'interno o all'esterno dell'Ue, dobbiamo intervenire per essere certi che sia escluso ogni tipo di rischio in questo senso».

Il nuovo elenco sostituisce il precedente, stabilito nel novembre del 2010, ed è stato adottato sulla base del parere unanime del Comitato di sicurezza aerea, riunitosi dal 5 al 7 aprile, che ha anche esaminato vari casi di vettori aerei europei. L'aggiornamento approvato oggi annulla il precedente divieto operativo per quattro vettori aerei indonesiani per il trasporto merci -Cardig Air, Republic Express, Asia Link e Air Maleo- grazie alla corretta applicazione delle norme di esecuzione da parte delle autorità indonesiane per garantire che gli aeromobili operino in condizioni di sicurezza. Le restrizioni alla linea ucraina UMAir sono state rimosse dopo che prove concrete hanno dimostrato il miglioramento delle sue prestazioni. Dal rapporto emerge anche che le autorità di Angola, Cambogia, Kazakistan e Kirghizistan hanno intensificato i loro sforzi per applicare gli standard internazionali di sicurezza: su questa base alcune compagnie che non sono più impegnate nel trasporto aereo commerciale sono state cancellate dall'elenco.

L'elenco Ue aggiornato comprende tutti i vettori certificati in 21 Stati, corrispondenti a 269 vettori aerei noti, le cui operazioni sono totalmente vietate nell'Unione: Afghanistan, Angola, Benin, Repubblica del Congo, Repubblica democratica del Congo, Gibuti, Guinea equatoriale, Gabon, (con l'eccezione di tre vettori che operano sotto determinate restrizioni e condizioni), Indonesia, (con l'eccezione di sei vettori), Kazakistan (con l'eccezione di un vettore che opera sotto determinate restrizioni e condizioni), Kirghizistan, Liberia, Mauritania, Mozambico, Filippine, Sierra Leone, Sao Tomè e Principe, Sudan, Swaziland e Zambia. L'elenco comprende anche tre vettori individuali: Blue Wing Airlines del Suriname, Meridian Airways del Ghana e Silverback Cargo Freighters del Ruanda. Inoltre, l'elenco comprende dieci vettori aerei che sono autorizzati ad operare nell'UE con rigide restrizioni e soggetti a determinate condizioni: Air Astana del Kazakistan, Air Koryo della Repubblica democratica popolare di Corea, Airlift International del Ghana, Air Service Comores, Afrijet, Gabon Airlines e SN2AG del Gabon, Iran Air, TAAG Angola Airlines, E Air Madagascar certificato in Madagascar.

(fonte leggo.it)