sabato 20 febbraio 2010

Auto, Scajola: "Puntare su ricerca"

"La Sicilia può giocare ruolo chiave"

Dal primo gennaio è calato il sipario sugli incentivi auto. Ora bisogna guardare avanti e puntare su ricerca e innovazione. Bisogna insistere sullo sviluppo delle nuove tecnologie, sull'ibrido per non perdere la competitività ed evitare il sorpasso degli Usa e del Giappone. Lo ha detto il ministro Scajola a Bruxelles affermando che questa non è solo la tendenza dell'Italia, ma di tutta l'Europa.

Il ministro poi ha chiesto all'Ue di "destinare all'innovazione parte delle risorse ora impiegate per le politiche agricole e sviluppo strutturale". E sulla Sicilia il ministro ha affermato che potrebbe avere un ruolo centrale.


L'Europa deve concentrare le risorse sulla ricerca
Durante la riunione a Bruxelles con i ministri Ue incaricati del settore automobilistico, Scajola ha fatto presente la necessità breve periodo da parte dell'Italia che "si lavori sulle nuove tecnologie, sull'ibrido, ma ancora con il motore termico per rispondere alle esigenze del consumatore", ha riferito Scajola.

L'Europa, secondo il ministro dello Sviluppo economico, dovrà quindi "farsi carico" e dedicare una parte del suo budget proprio per l'innovazione e la ricerca nel settore auto in modo da non perdere competitività col rischio di essere definitivamente sorpassati da altri paesi come "gli Usa e il Giappone".

"In questo quadro, i problemi dell'Italia sono di riassecondare la riorganizzazione di Fiat nel settore auto con l'aumento della produzione, e individuare insieme la migliore offerta per il rilancio di Termini Imerese", ha sottolineato Scajola.

Il Sud gioca un ruolo chiave nel nuovo futuro industriale dell'Italia
"Il Sud e la Sicilia sono una risorsa aggiuntiva verso l'apertura di nuovi mercati, soprattutto verso oriente" per quanto riguarda il settore dell'auto. "La Sicilia in particolare è ben posizionata - ha sottolineato Scajola- e potrebbe diventare un Hub verso nuovi mercati, una volta dotata di infrastrutture". In un'ottica di strategia di rilancio del settore auto in Italia e in particolare dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. "L'Italia è un paese industriale e vuole continuare a esserlo".

La nuova strategia del settore auto in Europa su cui Scajola e il commissario europeo all'industria Antonio Tajani si sono mostrati perfettamente d'accordo, mira infatti non solo a raggiungere il mercato interno all'Ue, ma ad un'espansione verso altre aree "con grandi potenziali come i paesi Bric, ovvero Brasile, Russia, India e Cina", ha spiegato Tajani a Bruxelles.

(fonte tgcom.it)

venerdì 19 febbraio 2010

WASHINGTON, 19 FEB- Dai computer di due universita' d'elite cinesi sono partite decine di attacchi informatici contro Google e diverse grandi aziende Usa.Lo rende noto il 'New York Times'. L'attivita' puntava a rubare segreti commerciali, codici di computer e mail delle organizzazioni cinesi che si occupano di diritti umani. Gli istituti coinvolti sarebbero l'Universita' di Shanghai Jiaotong e la Lanxiang Vocational School: quest'ultima e' una scuola di specializzazione sorta per iniziativa dell'esercito.

(fonte ANSA)

Caro bebè quanto costi!

Federconsumatori: 13mila euro all'anno

Quanto costa mantenere un bimbo nei primissimi anni di vita? Tanto, anzi tantissimo, stando ai conti fatti dall'Osservatorio Nazionale Federconsumatori. Cifre definite da "capogiro". Solo nel primo anno di vita la spesa complessiva va da un minimo di 5.828 euro ad un massimo di 12.988 euro, con un aumento rispetto al 2008, rispettivamente del 4% e del 3%.

Entrando nel dettaglio, per l'abbigliamento la forbice è tra 890 e 2.359 euro mentre se per i pannolini bisogna mettere in conto fra i 585 e i 980 euro l'anno, per una carrozzina occorre spendere fra 299 e 620 euro, per il seggiolino auto fra 135 e 199 euro, per il fasciatoio dai 69 ai 330 euro. E ancora, una culla costa fra 170 e 410 euro - indica l'Osservatotio Federconsumatori - per il lettino fra 240 e 710 euro.


Supera i mille euro la spesa per latte e pappe, compresa fra 1.369 e 3.150 euro. Ma la variazione maggiore sembra riguardare il biberon: una confezione da quattro che nel 2008 si pagava dai 19 ai 32 euro, nel 2010 costa da 22 a 36 euro (con una variazione rispettivamente del 16% al 13%).

Naturalmente, spiega l'Osservatorio, il costo varia a seconda del numero di mesi di allattamento materno e dai mesi in cui si utilizza il latte in polvere o fresco. Inoltre nelle pappe si considerano anche omogeneizzati e condimenti.

Per le visite mediche si va da 720 a 1.690 euro l'anno anche se - nota l'Osservatorio - questo dipende dalla possibilità di avere un buon pediatra pubblico (anche se il fatto che raramente facciano visite a domicilio costringe i genitori ad averne sempre uno privato a disposizione, con ricevuta per la costosissima visita pediatrica, mai inferiore a 125 euro).

Il problema più grande, però, si presenta al rientro delle mamme al lavoro. Più di tre famiglie su dieci, infatti, sono costrette a chiedere aiuto a nonni e parenti, o a pagare per un asilo nido privato o una babysitter a tempo pieno. Un mese a tempo pieno in un asilo nido privato costa da 460 a 692 euro (da 420 a 650 nel 2008) mentre una baby sitter costa dai 7,50 ai 9 euro l'ora (7-8 euro del 2008).

Le famiglie possono chiedere il prestito del governo di 5mila euro
Per aiutare le famiglie a sostenere questi costi il governo, attraverso un accordo con l'Abi - ricorda l'Osservatorio – ha predisposto una misura di sostegno alle famiglie che hanno avuto un figlio o per una adozione nel 2009, 2010 o 2011. A differenza del Bonus Bebè previsto negli scorsi anni, che consisteva in un contributo a fondo perduto (ad es. in Finanziaria 2006 era previsto un assegno una tantum di 1.000 euro), da quest'anno consisterà in un finanziamento fino a 5.000 euro, utilizzabili per qualsiasi tipo di spesa, e da rimborsare in cinque anni.

"E' un prestito a tutti gli effetti più che una misura a favore delle famiglie" rileva Federconsumatori che metterà in campo "iniziative per ripristinare, sia a livello centrale sia periferico, un reale Bonus bebè di almeno 1.000 euro, soprattutto in questo periodo di crisi che sta mettendo a dura prova i bilanci familiari".

(fonte tgcom.it)

giovedì 18 febbraio 2010

Giappone: boom energia solare

Capacita' raddoppiata nel 2009 grazie a incentivi e norme

TOKYO, 18 FEB - Il 2009 e' stato un anno all'insegna dell'energia solare in Giappone: la capacita' complessiva prodotta e' piu' che raddoppiata sul 2008. Nel 2009 e' stata di 483.960 kilowatt. Alla base del boom solare, il forte sostegno per lo sviluppo dell'energia pulita da Stato e amministrazioni locali, con sostanziosi incentivi per l'acquisto delle apparecchiature e varato innovativi sistemi tariffari. Le norme prevedono forti sconti ad aziende e privati per installare i pannelli fotovoltaici.

(fonte ANSA)

"I conti dell'Italia affidabili"

Scajola: "I mercati lo riconoscono"

"L'affidabilità dell'Italia" è riconosciuta dai mercati finanziari internazionali che "distinguono tra paesi come il Portogallo, la Grecia e l'Italia". Lo ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ai microfoni di 'Radio Anch'io'.

I mercati, ha spiegato, "hanno riconosciuto l'affidabilità dell'Italia che sin dall'inizio della crisi ha promesso di mantenere e ha mantenuto fermi i saldi di bilancio".

Il 2010 sarà caratterizzato da una ripresa "selettiva e discontinua", ha poi ribadito. "Molte delle nostre imprese", ha aggiunto, "non sono più in attesa, ora decidono, propongono". Il ministro ha poi detto che per questo motivo l'esecutivo ha attivato tanti tavoli di trattativa "nei quali il governo non è un mediatore neutrale, ma interessato a sviluppare la base produttiva e occupazionale".

Il ministro ha poi auspicato migliori rapporti con il sindacato, dopo la firma di ieri dell'accordo sulla formazione professionale: "E' l'obiettivo che ci eravamo prefissi. Siamo particolarmente soddisfatti che in una vigilia elettorale e a seguito di un periodo di incomprensione fra il Governo e la Cgil, ci sia un accordo".

(fonte tgcom)

Ocse, nel 2009 Pil giù del 3,4% è il primo calo dal 1960

Nell'ultimo trimestre l'area è cresciuta dello 0,8%
Volano Usa e Giappone, male Eurolandia, Italia -0,2%


Il Pil nell'area Ocse nel 2009 ha segnato una contrazione del 3,4%. E' il primo calo da quando si diede il via a questo tipo di statistica nel 1960. Per quanto riguarda l'ultimo trimestre dello scorso anno, l'Organizzazione ha reso noto che la crescita è stata dello 0,8% dopo il +0,6% del terzo trimestre. Volano le economie di Stati Uniti (+1,4%) e Giappone (+1,1%), mentre nella zona euro si è registrato un modesto rialzo dello 0,1% dopo il +0,4% dei tre mesi precedenti. Tra i Paesi di Eurolandia, l'Italia ha visto una contrazione del Pil dello 0,2% negli ultimi tre mesi del 2009 ed è l'unico membro del G7 a mostrare un segno meno. Bene la Francia, con un +0,6%, ma la Germania è rimasta ferma. Dopo sei trimestri è uscita dalla recessione la Gran Bretagna, cresciuta dello 0,1%.

Rispetto a un anno prima il Pil dell'area Ocse ha segnato una contrazione dello 0,7% nel trimestre dopo un meno 3,4% nel trimestre precedente. Con l'eccezione degli Usa, dove il Pil è cresciuto su base annua dello 0,1%, tutte le economie del G7 hanno assistito a un calo del prodotto interno lordo. Il declino su base annua riflette in particolare la contrazione della zona euro che conta per 0,5 punti sul totale. La contrazione varia dal -5% di Germania e Giappone al -2,2% della Francia.

(fonte repubblica.it)

mercoledì 17 febbraio 2010

Auto, Scajola: "Basta incentivi"

"Ma preoccupa il piano della Fiat"

Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha ribadito la decisione del governo di non rinnovare gli incentivi auto, "intensificando invece il sostegno alla ricerca e all'innovazione". "Gli incentivi non possono divenire la regola", ha detto il ministro nell'informativa al Senato su Termini Imerese. Il piano Fiat, ha detto Scajola, preoccupa perché coinvolge 2mila lavoratori "in un territorio che offre scarse alternative di impiego".

"L'annuncio del nuovo piano Fiat ha suscitato comprensibile preoccupazione tra i lavoratori e le loro famiglie, allarmate per il proprio futuro", ha proseguito il ministro. "Per questo - ha detto - siamo impegnati ogni giorno, e spesso anche di notte, senza risparmio di energia, per tutelare, insieme alle imprese e ai sindacati, il grande patrimonio industriale nazionale.


"Per ampliare ulteriormente la gamma delle possibili soluzioni, stiamo poi valutando la possibilità di rivolgere un invito internazionale a tutti i soggetti potenzialmente interessati al rilancio industriale dell'area". Scajola ha spiegato che "sono a disposizione 450 milioni di finanziamenti statali e regionali per migliorare le infrastrutture e sostenere la ristrutturazione del polo produttivo".

"La situazione è in continua, rapida evoluzione - ha proseguito il ministro - e il governo è fermamente impegnato ad esaminare a fondo ogni possibile soluzione che consenta di salvaguardare i livelli occupazionali, la professionalità dei lavoratori, la capacità produttiva dell'intero territorio. Il 'caso' di Termini Imerese sarà anche un test molto importante per misurare concretamente l'attrattività dei nostri territori, soprattutto nel Mezzogiorno, e per adeguare le nostre normative e procedure all'esigenza di assicurare agli investitori nazionali e stranieri le migliori condizioni di accoglienza".

Finora per lo stabilimento siciliano "sono state presentate 14 soluzioni progettuali di riutilizzo del sito, riguardanti diverse tipologie di attività". "Voglio ribadire ancora un volta che il governo è determinato a garantire la vocazione industriale dell'area, privilegiando i progetti del settore automotive", ha sottolineato Scajola.

"Altre iniziative - ha aggiunto infine - nel settore terziario, multimediale, turistico, agroindustriale e logistico, potranno concorrere a supportare i processi di sviluppo dell'area, integrando e non sostituendo l'utilizzo produttivo del sito. Tra i potenziali investitori vi sono anche imprese straniere e spero che ulteriori manifestazioni di interesse possano scaturire dai contatti avviati anche nel corso delle mie recenti missioni all'estero".

Fiat investirà ancora in Italia e aumenterà la produzione
La Fiat ha "confermato la centralità dell'Italia e ha annunciato che destinerà al nostro Paese due terzi degli 8 miliardi di investimenti previsti nel prossimo biennio". Il ministro ha sottolineato che l'esecutivo ha "chiesto alla Fiat di fornire a breve i piani dettagliati per tutti gli stabilimenti".

Secondo Scajola il Lingottot "ha annunciato che gli stabilimenti auto di Mirafiori, Cassino, Melfi e Pomigliano d'Arco non subiranno riduzioni di capacità produttiva. Su richiesta del governo, l'azienda ha anzi programmato un aumento della produzione in Italia di quasi il 50%: entro il 2012, il numero delle vetture prodotte nel nostro Paese passerà, quindi, da 650 mila a 900 mila unità l'anno. Un risultato positivo, se consideriamo il contesto di sovrapproduzione mondiale e le notizie di chiusura di stabilimenti anche in altri Paesi europei: cito, per tutti, il caso della Opel di Anversa, con oltre 2.600 lavoratori".

La Fiat - ha chiarito Scajola - "ha anche deciso di riportare in Italia, a Pomigliano d'Arco, la costruzione della nuova Panda, che assicurerà il potenziamento dello stabilimento produttivo campano. Abbiamo chiesto alla Fiat di fornirci a breve i piani dettagliati per tutti gli stabilimenti".

(fonte tgcom)

Fisco, nel 2008 un contribuente su quattro ha dichiarato un'imposta pari a zero

A pagare le imposte solo 30 milioni e mezzo su 41.663.000 Gli altri dichiarano un reddito al di sotto del minimo, in parte per via di deduzioni e detrazioni

ROMA - Un contribuente su quattro, cioè il 27% delle persone fisiche, ha dichiarato una imposta netta pari a zero nella dichiarazione fiscale del 2008 (relativa al periodo 2007). Lo rileva il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia, nelle statistiche diffuse oggi. E questo nonostante dalle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche emerga un aumento del 2,2% dei contribuenti, che salgono a 41 milioni 663 mila, e un incremento del 4,2% del reddito complessivo, pari a 772 miliardi di euro.

L'imposta netta dichiarata è ammontata - si parla sempre di dichiarazioni presentate nel 2008 - a 142,4 miliardi di euro, collegata a un reddito complessivo di 772 miliardi di euro. A pagare al Fisco sono in realtà solo 30 milioni e mezzo di contribuenti sul totale di 41 milioni 663 mila, poichè il 27% dichiara imposta netto zero, per effetto del basso reddito o per le deduzioni e detrazioni. L'incidenza media dell'imposta netta sul reddito complessivo resta invariata nel periodo d'imposta 2007 al 18,4%. L'importo medio pro capite è pari a 4.670 euro.

In dettaglio, la metà dei contribuenti non supera i 15.000 euro; più in generale, il 91% dei contribuenti dichiara redditi non superiori a 35.000 euro e poco meno dell'1% dei contribuenti dichiara redditi superiori a 100.000 euro annui. Il 52% dell'imposta è pagata dal 12% dei contribuenti con redditi oltre i 35.000 euro. I redditi dichiarati derivano per il 78% da retribuzioni da lavoro dipendente e da pensioni, per il 5,5% da redditi da partecipazione, per il 5% da redditi d'impresa e per il 4,2% da redditi da lavoro autonomo.

Le società. Quasi una società su due risulta in perdita per il Fisco, emerge dalle statistiche delle dichiarazioni dei redditi 2008, relative all'imposta sui redditi delle società (Ires). "La quota di società con imposta netta positiva - si legge sul comunicato del dipartimento delle Finanze - ha raggiunto il 52,6% del totale (circa 526.000)". Le società con reddito positivo - spiega il dipartimento delle Finanze - sono localizzate principalmente nelle regioni del Nord. La distribuzione dell'imposta complessiva è concentrata nelle imprese di dimensioni maggiori: lo 0,8% delle società dichiara il 58% dell'imposta ed il 53% delle società minori (fino a 500.000 Euro di componenti positivi Irap) dichiara solo il 5,3% dell'imposta.

(fonte repubblica.it)

Scudo fiscale,rientrati 85 miliardi

Bankitalia:"60 miliardi dalla Svizzera"

I dati non sono ancora quelli definitivi, ma da quanto emerge dalle segnalazioni degli intermediari a Bankitalia, alla data dal 15 febbraio 2010, i capitali rientrati dall'estero con lo scudo fiscale sono stati pari a 85,1 miliardi di euro. Dalla sola Svizzera, si legge nelle segnalazioni, sono rimpatriati quasi 60 miliardi di euro. Seguono poi, ma a lunga distanza, il Lussemburgo con 7,3 miliardi e il Principato di Monaco con 4,1 miliardi.

Al quarto posto figura San Marino da dove provengono 3,819 miliardi.

I tecnici di Palazzo Koch, nel ricordare come l'importo indicato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze il 29 dicembre scorso era pari a 95 miliardi, precisa che la differenza tra i due valori è spiegata da vari fattori: dalle diverse fonti utilizzate (dati sul gettito dell'imposta, segnalazioni ai fini della bilancia dei pagamenti); dal fatto che la rilevazione della Banca d'Italia esclude alcuni beni patrimoniali (preziosi, opere d'arte, eccetera) e le operazioni di importo inferiore alla soglia di rilevazione; dal fatto che l'effettivo rimpatrio o regolarizzazione delle attività "scudate" può essere stato differito e, quindi, non ancora segnalato ai fini statistici.

Secondo Bankitalia, infine, su un totale di 85,1 miliardi rientrati, 34,87 miliardi sono rimpatri con liquidazione e 50,26 miliardi senza liquidazione e regolarizzazioni. Quanto a dettaglio, la quota maggiore è quella di 40,38 miliardi come depositi in conto corrente. Seguono 20,73 miliardi in strumenti di debito, 11,98 miliardi in azioni, 6,51 miliardi in altre attività finanziarie, 4,59 miliardi in denaro, 885 milioni sotto forma di immobili, quote diritti reali e multiproprietà e 40 milioni come strumenti derivati.

(fonte tgcom)

martedì 16 febbraio 2010

Autogrill: nuovo contratto in Texas

Tramite controllata HmsHost, ricavi attesi 100 mln dlr

MILANO, 16 FEB - Autogrill ha sottoscritto, tramite la controllata HmsHost,un contratto decennale in Texas per la gestione delle attivita' di ristorazione. Per la durata del contratto il fatturato e' stimato in oltre 100 milioni di dollari. Il gruppo operera' in 2 nuovi spazi di ristorazione gestiti in joint-venture con Chelsea's Sandwiches of Texas e in 6 nuovi negozi insieme a The Houston 8, su una superficie di circa 1.000 mq, in aggiunta ai 7 punti di ristoro gia' gestiti nello scalo di San Antonio.

(fonte ANSA)

Auto cresce il mercato europeo. La Fiat aumenta la sua quota

A gennaio superato il milione di auto immatricolate (più 12,9% sul gennaio 2009)
Il Lingotto conquista mezzo punto passando dall'8,8% al 9,3%



MILANO
- Riparte in Europa il mercato dell'auto (più 12,9% a gennaio 2010 sullo stesso mese 2009) e la Fiat vede crescere la sua quota di mezzo punto percentuale passando dall'8,8% al 9,3%. Sono i dati del rilevamento mensile che mostra una crescita ancora decisamente positiva.

Nei 27 Paesi Ue (più Efta) le immatricolazioni di nuove automobili hanno superato il milione arrivando a 1.058.868 unità con un incremento, appunto, di quasi 13 punti. Lo rende noto Acea, precisando che il mese ha registrato un giorno lavorativo in meno. Rispetto a gennaio 2008, invece, si registra ancora un notevole calo: meno 17,3%.

L'incremento è stato generalizzato, oscillando da +0,3% della Slovacchia a +62,1% del Portogallo. In Italia l'aumento (grazie agli incentivi) è stato del 30,2% , in Francia del 14,3%, in Spagna del 18,1% e nel Regno Unito del 29,8%. In controtendenza la Germania (-4,3%) e, tra i paesi minori, la Romania (-84,6%).

Il gruppo Fiat ha venduto in gennaio 98.752 Auto (+19,9%), con una quota di mercato cresciuta al 9,3% (8,8% nel 2009). Il gruppo del Lingotto ha registrato una crescita delle immatricolazioni del marchio Fiat del 20,1% a 80.657 unità con una quota di mercato del 7,4% (7% gennaio 2009), del marchio Lancia (+27,6% a 10.091 unità e quota di mercato allo 0,9% da 0,8%) e Alfa Romeo (+9% a 8.722 unità e quota di mercato stabile allo 0,8%).

Segno positivo per tutti i grandi gruppi da Volkswagen (+11,6% a 223.767 unità con quota di mercato del 20,6% (20,9%), a Peugeot (+17,8% a 151.629 unità e quota di mercato al 14% (13,4%), ma soprattutto Renault (+60% a 115.655 unità e quota di mercato al 10,7% (7,5%). In crescita anche le immatricolazioni del gruppo Ford (+3,8% a 110.159 unità e quota de 10,1% (11%), quelle di Gm (+2,1% a 82.070 unità quota di mercato in calo al 7,6% (8,4%), quelle di Toyota 8+12,4% a 58.363 unità e quota stabile al 5,4%, quelle di Bmw (+5% a 46.448 unità e quota al 4,3% (4,6%). In netta controtendenza Daimler (-15% a 41.135 unità con una quota di mercato in calo al 3,8% dal 5%). Mese negativo anche per Honda (-24%), Mazda (-25%), Mitsubishi (-1,8%) e Chrysler (-13,9%). In risalita Jaguar (+14,9%).

(fonte repubblica.it)

Microsoft lancia Phone 7 e nuova sfida

La casa di Redmond mostra la nuova piattaforma per smartphone

ROMA, 15 FEB - Microsoft approfitta del Mobile World Congress di Barcellona per svelare il Phone 7 e lanciare la sfida all'iPhone Apple e ai BlackBerry Rim. L'ad della casa di Redmond, Steve Ballmer, ha infatti mostrato Phone 7, la nuova piattaforma che portera' sugli smartphone i giochi di Xbox Live e i contenuti video e musicali di Zune. I primi cellulari con Phone 7 arriveranno il prossimo Natale. Avranno un tasto dedicato a Bing, il motore di ricerca di Microsoft, per fare ricerche in internet.

(fonte ANSA)

Tv: Antitrust, pesa telecomando digitale

Parere all'Agcom, ordinamento automatico incide su visibilita'

ROMA, 15 FEB - La posizione dei canali sul telecomando e' particolarmente importante dal punto di vista concorrenziale.

Lo rileva l'Antitrust. Nel parere reso all'Agcom, con riferimento all'istruttoria avviata proprio dall'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni, afferma che 'l'ordinamento automatico incide sulla visibilita' degli operatori esistenti e sulle opportunita' di accesso al mercato da parte di nuove imprese'.

(fonte ANSA)

lunedì 15 febbraio 2010

Alleanza Nokia-Intel per sistema Meego

Cellulari e smartphone online, ma anche netbook, tablet e tv

ROMA, 15 FEB - Nokia e Intel si uniscono nei sistemi operativi mobili basati su Linux fondendo i rispettivi 'Maemo' e 'Moblin' per dare vita a 'MeeGo'. L'obiettivo sono cellulari e smartphone connessi in rete e una serie di dispositivi attuali e futuri che vanno dai netbook ai tablet, dalle tv online ai sistemi di infotainment integrati nelle autovetture. L'annuncio del produttore di telefonia mobile e dell'azienda di microprocessori per computer e' stato dato al Mobile World Congress di Barcellona.

(fonte ANSA)

Toyota: sistema elettronico, no problemi

Lo rileva uno studio commissionato dalla casa giapponese

NEW YORK, 15 FEB - 'Nessuna evidenza di problemi al sistema elettronico' nelle auto Toyota e Lexus.Lo rileva uno studio commissionato dalla casa giapponese. Studio condotto dalla Exponent, societa' di ricerca ingegneristica.

Lo riporta il Wall Street Journal, sottolineando che lo studio reca la data del 4 febbraio e rappresenta una delle prime indicazioni sul fatto che la societa' sta rivedendo la propria strategia con la quale contrastare le critiche giunte da piu' parti in seguito ai maxi richiami.

(fonte ANSA)

Benzina: arrivano i primi ribassi

Agip taglia a 2,5 cent a 1,319 euro

(ANSA) - ROMA, 15 FEB - Primi ribassi della benzina: ieri -segnala la Staffetta quotidiana- Agip ha deciso di tagliare a 1,319 euro/litro (-2,5 centesimi).

In leggero rialzo, invece, il gasolio (+0,5 centesimi a 1,171 euro/litro). Ennesimo balzo invece per il Gpl, sulla scorta del nuovo aumento dei prezzi di contratto, da ieri il gas di petrolio liquido Agip costa 0,659 euro/litro. In poco piu' di tre mesi -spiega la Staffetta quotidiana- il prezzo consigliato del Gpl e' aumentato di 13 centesimi.

Istat: nel 2009 crolla l'export

Calo del 20,7%, dato peggiore dal 1970

La pesante crisi economica del 2009 fa sentire i suoi effetti anche sui dati dell'import-export. Secondo i dati Istat la bilancia commerciale del Belpaese ha chiuso l'anno con un deficit di 1,791 miliardi di euro. In forte peggioramento rispetto all'attivo di 9,942 miliardi del 2008. Le esportazioni sono crollate del 20,7%, le importazioni del 22%. Si tratta del dato più basso degli ultimi 39 anni, ossia dal 1970.

Il saldo rimane in profondo rosso anche se si restringe il campo agli scambi con i soli Paesi Ue: il deficit è di 4,1 miliardi.

Ma a dicembre c'è stata una inversione di tendenza con l'export in positivo dopo 14 mesi di rosso.

A dicembre inversione di tendenza: per l'export saldo in positivo
Nel mese di dicembre 2009, rispetto allo stesso mese del 2008, i flussi commerciali da e verso l'area Ue hanno registrato aumenti pari all'1,4% per le esportazioni e al 9,1% per le importazioni. Per quanto riguarda l'export si tratta di un dato in controtendenza, positivo per la prima volta dal settembre 2008, ovvero dopo 14 mesi.
Nello stesso periodo il saldo commerciale èstato negativo per 1.396 milioni di euro, mostrando un peggioramento rispetto a quello, pari a 350 milioni di euro, rilevato nello stesso mese del 2008.

(fonte tgcom)

domenica 14 febbraio 2010

Occupazione, più donne al lavoro

Ma l'aumento non riguarda il Sud

L'aumento dell'occupazione femminile nel corso degli anni c'è, ma nella maggior parte dei casi non riguarda le donne meridionali. In 16 anni, dal 1993 al 2009, a fronte di 1.792.000 occupate in più appena 218 mila (ossia il 12,1%) hanno interessato le regioni meridionali, poco piu' di una su dieci. Che vuol dire,ogni anno, circa 13.600 lavoratrici al Sud e nelle Isole contro circa 100 mila del resto d'Italia. Lo rivela L'Istat.

Secondo un recente studio del direttore centrale dell'istituto Linda Laura Sabbadini, il tasso di occupazione femminile nel nostro paese si conferma fra i più bassi in Europa: appena il 46,1% di occupazione, inferiore di circa 12 punti percentuali rispetto a quello medio della Ue27.

E in ogni caso, del 1,8 milione di occupate in più nei 16 anni considerati, la parte piu' significativa (1.574.000) è andata alle regioni del Centro-Nord. Al momento, il tasso di occupazione femminile e' al 30,8% nel meridione, al 55,6% nel Nord-Ovest, al 56,9% nel Nord-Est.

La crisi poi, in generale, penalizza uomini e donne. Ma ad esempio, nell'industria, il calo dell'occupazione femminile dipendente ha registrato nel terzo trimestre del 2009 una caduta pari a piu' del doppio rispetto a quella rilevata fra gli uomini: -10,5% contro 4,2%. Nel corso del 2009, la discesa dell'occupazione femminile ha interessato tutte le figure del mercato del lavoro: le dipendenti a termine, le collaboratrici, le autonome, fino a coinvolgere le occupate a tempo indeterminato. Fra l'altro, il tasso di inattivita' femminile ha registrato significativi posizionamenti nel terzo trimestre 2009 al 64,2% (rispetto al 63% dello stesso periodo del 2008).

(fonte tgcom)

Bersani: "Ma perché siamo l'unico Paese Ocse che non ha una tassa sui grandi patrimoni?"

Il segretario del Pd a Pisa in un convegno dell'associazione Nens"Primo o poi Tremonti ci dovrà pur spiegare le ragioni di questa anomalia"

PISA - "Io non chiedo una tassa patrimoniale, non sono d'accordo. Mi aspetto però che qualcuno mi spieghi perché siamo l'unico Paese dell'Ocse che non ha una tassa sui grandi patrimoni? Tremonti ci spieghi perché". Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani nel suo intervento di chiusura al Manifutura Festival organizzato dal Nens, il Centro studi Nuova Economia Nuova Società di Pisa. Parlando più in generale di fisco, Bersani ha aggiunto che "bisogna semplificare il sistema e riordinare anche la discussione in materia". Dal governo, ha proseguito, "arrivano sparate sempre diverse, del tipo 'togliamo l'Irap o tagliamo le aliquote' e poi non succede niente. Bisogna fare un'operazione di semplificazione, in particolare per quanto riguarda le piccole e medie imprese: l'obiettivo è di mettere un pò di soldi nelle loro tasche".

Le soluzioni, secondo il numero uno del Pd, sono cinque o sei: "O rinviare la manovra sul Tfr, o agendo sugli adempimenti fiscali, oppure lavorando sui pagamenti da parte della pubblica amministrazione, perché le imprese sono in una grave situazione di difficoltà di liquidità".

L'Italia ha una ripresa debole e più lenta degli altri Paesi europei perché - ha proseguito il segretario del Pd - "la crisi si è saldata a problemi strutturali antichi e li ha aggravati. Questo non significa che non possiamo rimontare e accelerare la crescita, ma significa che accelerare e darsi un orizzonte non viene da sé non facendo nulla". Un piano anti-crisi serve a stimolare l'economia, anche perché "si esce dalla crisi quando si torna al punto in cui si era prima, cioè al 2006", in tempi brevi. Per questo "si dovrebbe correre più velocemente". E' necessario "stare attenti al tema economico e sociale: da quando è cominciata la crisi ci sono 6-700mila lavoratori in meno, con un milione di persone che ha usufruito degli ammortizzatori sociali".


Per l'immediato, ha continuato Bersani, "ci sono rischi: siamo in una fase di avvitamento con disoccupazione, stagnazione, crisi della finanza pubblica". Sul lungo periodo invece "il rischio è di un rimpicciolimento della base produttiva del Paese". "L'esito di questa crisi - ha aggiunto il leader democratico - non tutto è nelle nostre mani, ma ciò non ci esenta dal fare qualcosa per dare stimolo alla ripresa e affrontare i problemi strutturali".

Ed è per questo che serve un piano anticrisi nazionale. "Nel 2010 - ha sottolineato il segretario Pd - rispetto allo scorso anno avremmo un 12% in meno di investimenti. Non si può non fare niente, serve un grande piano di piccole opere e un piano di economia verde. Le piccole opere partono in tempi brevi, le grandi vanno bene ma richiedono i loro tempi". Bersani ha inoltre chiesto interventi per le famiglie numerose e un piano Paese di politica industriale".

(fonte repubblica.it)