È molto importante che la Cina metta in pratica la sua riforma del regime di cambio dello yuan. Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet.
«Ora più che mai i tassi di cambio dovrebbero riflettere i fondamentali economici. Troppa volatilità nei cambi ha implicazioni negative». Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, commentando la 'guerra dei cambì evocata a proposito delle svalutazioni competitive. «Avremo occasione di scambiare le nostre vedute su questo tema a Washington», ha poi aggiunto Trichet.
«Sono necessarie riforme strutturali fondamentali per un ritorno alla crescita sostenibile e più forte». Ad affermarlo, al termine del Consiglio direttivo, è il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, che sottolinea la necessità che alcuni Stati membri adottino «piani di risanamenti seri e credibili». Le riforme, aggiunge, sono particolarmente necessarie «per i paesi che hanno perso competitività o che hanno un forte deficit».
(fonte leggo.it)
giovedì 7 ottobre 2010
Italia-Cina: raddoppio interscambio
Obiettivo 100mld dollari per il 2015
Entro il 2015, Italia e Cina puntano ad arrivare a un interscambio di 100 miliardi di dollari. Lo ha riferito il premier cinese, Wen Jiabao, assieme al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a Villa Madama. La Cina ha deciso di "garantire alle imprese straniere le stesse condizioni delle imprese nazionali" su pratiche burocratiche, pressione fiscale e gare d'appalto, ha aggiunto il premier Berlusconi.
Nel frattempo gli accordi commerciali siglati sono stati 10 per un valore complessivo di 2,25 miliardi di euro. Oltre a questi ci sono 7 accordi governativi. Per quanto riguarda gli accordi commerciali sono state firmate due intese tra Huawei e Vodafone e tra Zte e Tiscali, due in materia di fotovoltaico con le italiane Italia Global Solar Fund e Bp Solar Italia, uno ambientale con il progetto di dissalazione tra Impregilo e Shangai Electric Group.
Tra Italia e Cina è stato siglato anche un accordo per l'importazione del marmo in Cina, uno per la fornitura di software alla Sanità cinese da parte di Dedalus, uno per la fornitura di apparecchiature mediche con Ima e uno firmato dall'Ice con il governo di Pechino per l'apertura di un centro di promozione delle merci italiane a Shanghai.
Durante il tavolo dei lavori il premier, Silvio Berlusconi, ha chiesto ufficialmente al primo ministro cinese Wen Jiabao, una casa di cultura cinese, così come è già successo in Francia e in Germania. "Noi sicuramente troveremo - ha detto Berlusconi - la sede più opportuna".
Parallelamente all'incontro tra Berlusconi e Jiabao, c'è stato un incontro anche tra i ministri della cultura dei due paesi, Bondi e Cai Wu che insieme hanno inaugurato la sala Iulia del Foro Romano, dove viene ospitata la mostra su "I due imperi, l'Aquila e il Dragone". E' stata firmata una collaborazione pluriennale per i beni culturali, che prevede, oltre allo scambio di spazi museali (un museo italiano a Pechino in Piazza Tienanmen e un museo cinese a Roma all'interno di Palazzo Venezia) ed eventi vari, impegni comuni per restauri e borse di studio per giovani artisti contemporanei.
(fonte tgcom.it)
Entro il 2015, Italia e Cina puntano ad arrivare a un interscambio di 100 miliardi di dollari. Lo ha riferito il premier cinese, Wen Jiabao, assieme al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a Villa Madama. La Cina ha deciso di "garantire alle imprese straniere le stesse condizioni delle imprese nazionali" su pratiche burocratiche, pressione fiscale e gare d'appalto, ha aggiunto il premier Berlusconi.
Nel frattempo gli accordi commerciali siglati sono stati 10 per un valore complessivo di 2,25 miliardi di euro. Oltre a questi ci sono 7 accordi governativi. Per quanto riguarda gli accordi commerciali sono state firmate due intese tra Huawei e Vodafone e tra Zte e Tiscali, due in materia di fotovoltaico con le italiane Italia Global Solar Fund e Bp Solar Italia, uno ambientale con il progetto di dissalazione tra Impregilo e Shangai Electric Group.
Tra Italia e Cina è stato siglato anche un accordo per l'importazione del marmo in Cina, uno per la fornitura di software alla Sanità cinese da parte di Dedalus, uno per la fornitura di apparecchiature mediche con Ima e uno firmato dall'Ice con il governo di Pechino per l'apertura di un centro di promozione delle merci italiane a Shanghai.
Durante il tavolo dei lavori il premier, Silvio Berlusconi, ha chiesto ufficialmente al primo ministro cinese Wen Jiabao, una casa di cultura cinese, così come è già successo in Francia e in Germania. "Noi sicuramente troveremo - ha detto Berlusconi - la sede più opportuna".
Parallelamente all'incontro tra Berlusconi e Jiabao, c'è stato un incontro anche tra i ministri della cultura dei due paesi, Bondi e Cai Wu che insieme hanno inaugurato la sala Iulia del Foro Romano, dove viene ospitata la mostra su "I due imperi, l'Aquila e il Dragone". E' stata firmata una collaborazione pluriennale per i beni culturali, che prevede, oltre allo scambio di spazi museali (un museo italiano a Pechino in Piazza Tienanmen e un museo cinese a Roma all'interno di Palazzo Venezia) ed eventi vari, impegni comuni per restauri e borse di studio per giovani artisti contemporanei.
(fonte tgcom.it)
Benzina: prezzi ancora su,verso 1,4 euro
Ritocchi per Esso, Shell, Tamoil e Totalerg
Nuova ondata di rialzi sulla rete carburanti, con la benzina che si avvicina progressivamente alla soglia di 1,4 euro al litro. Da questa mattina Esso, Shell, Tamoil e TotalErg hanno mosso all'insu' i prezzi di riferimento di benzina e diesel, allineandosi cosi' sostanzialmente alle altre compagnie. Esso: verde a 1,382 euro, Shell 1,389, Tamoil 1,387 euro al litro, TotalErg 1,391 euro al litro la verde (il massimo riscontrato al momento sulla rete).
(fonte ansa.it)
Nuova ondata di rialzi sulla rete carburanti, con la benzina che si avvicina progressivamente alla soglia di 1,4 euro al litro. Da questa mattina Esso, Shell, Tamoil e TotalErg hanno mosso all'insu' i prezzi di riferimento di benzina e diesel, allineandosi cosi' sostanzialmente alle altre compagnie. Esso: verde a 1,382 euro, Shell 1,389, Tamoil 1,387 euro al litro, TotalErg 1,391 euro al litro la verde (il massimo riscontrato al momento sulla rete).
(fonte ansa.it)
mercoledì 6 ottobre 2010
Federconsumatori, bolletta acqua +6,2%
Quasi +20 euro rispetto al 2009. Firenze la citta' piu' cara
La bolletta dell'acqua diventa piu' cara: nel 2010, rispetto al 2009, si e' registrato un aumento del 6,16% ovvero di 19,03 euro. E' quanto emerge dall'indagine sul servizio idrico nazionale della Federconsumatori, una ricerca condotta su circa 50 citta' italiane, in base al consumo medio (200 metri cubi annui). Cosi', secondo Federconsumatori, dal 1998 al 2010 l'incremento totale e' stato di 150,8 euro pari all'85%. Anche quest'anno la citta' piu' cara e' Firenze (478,05 euro).
(fonte ansa.it)
La bolletta dell'acqua diventa piu' cara: nel 2010, rispetto al 2009, si e' registrato un aumento del 6,16% ovvero di 19,03 euro. E' quanto emerge dall'indagine sul servizio idrico nazionale della Federconsumatori, una ricerca condotta su circa 50 citta' italiane, in base al consumo medio (200 metri cubi annui). Cosi', secondo Federconsumatori, dal 1998 al 2010 l'incremento totale e' stato di 150,8 euro pari all'85%. Anche quest'anno la citta' piu' cara e' Firenze (478,05 euro).
(fonte ansa.it)
Benzina:aumenti per Agip, Shell e Tamoil
Rilevazione della Staffetta Quotidiana
Dopo l'avvio di ieri, prosegue il giro di rialzi sulla rete carburanti. Oggi a ritoccare i listini sono Agip, Shell e Tamoil. Stando alla Staffetta Quotidiana, Agip ha aumentato i prezzi di benzina e gasolio di 1,5 centesimi. I prezzi medi si attestano cosi' a 1,390 e 1,262. Su anche Shell: +0,5 centesimi sulla verde (1,379) e +1 centesimo sul diesel (1,255). Tamoil ha aumentato il prezzo ella benzina di 0,4 centesimi a 1,383 e quello del gasolio di 1 centesimo a 1,265.
(fonte ansa.it)
Dopo l'avvio di ieri, prosegue il giro di rialzi sulla rete carburanti. Oggi a ritoccare i listini sono Agip, Shell e Tamoil. Stando alla Staffetta Quotidiana, Agip ha aumentato i prezzi di benzina e gasolio di 1,5 centesimi. I prezzi medi si attestano cosi' a 1,390 e 1,262. Su anche Shell: +0,5 centesimi sulla verde (1,379) e +1 centesimo sul diesel (1,255). Tamoil ha aumentato il prezzo ella benzina di 0,4 centesimi a 1,383 e quello del gasolio di 1 centesimo a 1,265.
(fonte ansa.it)
MENO SPESE SUI BANCOMAT: MAXI-TAGLIO DELL'ANTITRUST
In arrivo tagli alle commissioni interbancarie per Bancomat, Pagobancomat e per la domiciliazione delle bollette (Rid) oltre che i pagamenti con ricevuta bancaria. È quanto prevedono gli impegni di Abi e Consorzio Bancomat che sono stati accettati all'Antitrust e chiudono due istruttorie aperte dall'Autorità. I tagli vanno dal 36 al 3 per cento. L'accordo riguarda i rapporti tra banche che - scrive l'Antitrust - «possono incidere sulle condizioni economiche praticate dalle singole banche alla clientela finale».
(fonte leggo.it)
(fonte leggo.it)
Fmi: "Debito Italia al 118,4%"
Tremonti:"Paese meno infelice di altri"
"Sistema finanziario tallone d'Achille della ripresa"
Secondo il FMI, poi, "il sistema finanziario resta il tallone d'Achille della ripresa economica" sottolineando come dall'aprile 2010 "i progressi verso la stabilità finanziaria hanno subito un rallentamento". Ciò perché "la ripresa economica procede accompagnata da una sostenuta volatilità del mercato". Tuttavia, "La recente interazione fra i debiti degli stati e i rischi bancari, soprattutto nell'euro aerea, significa - osserva il Fmi - che le autorità politiche non possono allentare gli sforzi per ridurre i rischi di rifinanziamento, rafforzare i bilanci pubblici e quelli privati e riformare le regole".
"Risanamento a medio termine è necessario"
"I rischi posti dal debito sovrano vanno affrontati attraverso strategie credibili di risanamento di medio termine''. ''Se la politica non terrà fede agli impegni di risanamento, o non li accompagnerà alle riforme strutturali necessarie per generare la crescita, le vulnerabilità si faranno più acute".
"Riformare le regole della finanza"
A parere degli economisti del FMI, "nella sfera finanziaria le autorità devono: affrontare i problemi di lunga data del settore bancario e, dove necessario, ricapitalizzare; perseguire una ordinata e coerente riforma globale delle regole".
I rischi di uno shock della crescita per l'Italia
Uno shock alla crescita dell'1% per i Paesi avanzati rispetto alle previsioni di base del Fondo monetario per il periodo 2010-2015 potrebbe avere un impatto significativo sul rapporto debito/Pil di questi Paesi. I Paesi con un debito elevato formatosi prima della crisi globale, si legge, tendono ad essere più colpiti da uno shock di crescita. Si tratta del Giappone e dell'Europa meridionale. In particolare la Grecia e l'Italia mostrano sia un alto livello del debito che ampi stabilizzatori automatici presentando "più alti rischi fiscali". Anche il Belgio e l'Olanda risultano "vulnerabili" dal punto di vista dei bilanci pubblici. Così, "come dimostrato durante le recenti turbolenze - si legge nel rapporto - un aumento improvviso dei rischi sul debito sovrano può compromettere l'accesso al mercato primario creando pressioni destabilizzanti per il settore bancario e aumentando le possibilità di una spirale negativa per l'economia reale".
Deficit in calo nelle economie avanzate
Nonostante le politiche di consolidamento fiscale e le attese di una riduzione del deficit nei Paesi avanzati, il Fondo stima un aumento nel rosso dei bilanci pubblici quest'anno in molte delle principali economie. "In media è previsto un calo del deficit dal 9% del Pil nel 2009 all'8,25% nel 2010 - dice il Fondo - ma ciò è dovuto soprattutto al minor supporto fornito al settore finanziario Usa. Se si esclude questo fattore, il deficit risulta in media in lieve salita".
Ecco le previsioni 2010 del debito dei singoli Paesi:
PAESE DEBITO-PIL 2010
--------------------------------------------------
Australia 21,9%
Austria 70,0%
Belgio 100,2%
Canada 81,7%
Rep. Ceca 40,1%
Danimarca 44,2%
Finlandia 50,0%
Francia 84,2%
Germania 75,3%
Grecia 130,2%
Irlanda 93,6%
Italia 118,4%
Giappone 225,9%
Corea 32,1%
Olanda 66,0%
Nuova Zelanda 31,0%
Norvegia 54,3%
Portogallo 83,1%
Regno Unito 76,7%
Slovacchia 41,8%
Slovenia 34,5%
Spagna 63,5%
Svezia 41,7%
Stati Uniti 92,7%
(fonte tgcom.it)
Nel 2010 il il debito italiano si attesterà al 118,4% del Pil. E' la stima tracciata dal Fondo monetario internazionale nel Global Financial Stability Report di ottobre. L'Italia, si legge, è caratterizzata da "un alto livello di debito e ampi stabilizzatori automatici e presenta rischi fiscali elevati". Lo stesso dicasi per la Grecia, il Belgio e l'Olanda. La posizione dell'Italia "è molto meno infelice di altri Paesi" commenta il ministro Tremonti.
"Da noi il debito cresce solo perché è sceso il Pil, non perché abbiamo fatto politiche di spesa" aggiunge il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti."Sistema finanziario tallone d'Achille della ripresa"
Secondo il FMI, poi, "il sistema finanziario resta il tallone d'Achille della ripresa economica" sottolineando come dall'aprile 2010 "i progressi verso la stabilità finanziaria hanno subito un rallentamento". Ciò perché "la ripresa economica procede accompagnata da una sostenuta volatilità del mercato". Tuttavia, "La recente interazione fra i debiti degli stati e i rischi bancari, soprattutto nell'euro aerea, significa - osserva il Fmi - che le autorità politiche non possono allentare gli sforzi per ridurre i rischi di rifinanziamento, rafforzare i bilanci pubblici e quelli privati e riformare le regole".
"Risanamento a medio termine è necessario"
"I rischi posti dal debito sovrano vanno affrontati attraverso strategie credibili di risanamento di medio termine''. ''Se la politica non terrà fede agli impegni di risanamento, o non li accompagnerà alle riforme strutturali necessarie per generare la crescita, le vulnerabilità si faranno più acute".
"Riformare le regole della finanza"
A parere degli economisti del FMI, "nella sfera finanziaria le autorità devono: affrontare i problemi di lunga data del settore bancario e, dove necessario, ricapitalizzare; perseguire una ordinata e coerente riforma globale delle regole".
I rischi di uno shock della crescita per l'Italia
Uno shock alla crescita dell'1% per i Paesi avanzati rispetto alle previsioni di base del Fondo monetario per il periodo 2010-2015 potrebbe avere un impatto significativo sul rapporto debito/Pil di questi Paesi. I Paesi con un debito elevato formatosi prima della crisi globale, si legge, tendono ad essere più colpiti da uno shock di crescita. Si tratta del Giappone e dell'Europa meridionale. In particolare la Grecia e l'Italia mostrano sia un alto livello del debito che ampi stabilizzatori automatici presentando "più alti rischi fiscali". Anche il Belgio e l'Olanda risultano "vulnerabili" dal punto di vista dei bilanci pubblici. Così, "come dimostrato durante le recenti turbolenze - si legge nel rapporto - un aumento improvviso dei rischi sul debito sovrano può compromettere l'accesso al mercato primario creando pressioni destabilizzanti per il settore bancario e aumentando le possibilità di una spirale negativa per l'economia reale".
Deficit in calo nelle economie avanzate
Nonostante le politiche di consolidamento fiscale e le attese di una riduzione del deficit nei Paesi avanzati, il Fondo stima un aumento nel rosso dei bilanci pubblici quest'anno in molte delle principali economie. "In media è previsto un calo del deficit dal 9% del Pil nel 2009 all'8,25% nel 2010 - dice il Fondo - ma ciò è dovuto soprattutto al minor supporto fornito al settore finanziario Usa. Se si esclude questo fattore, il deficit risulta in media in lieve salita".
Ecco le previsioni 2010 del debito dei singoli Paesi:
PAESE DEBITO-PIL 2010
--------------------------------------------------
Australia 21,9%
Austria 70,0%
Belgio 100,2%
Canada 81,7%
Rep. Ceca 40,1%
Danimarca 44,2%
Finlandia 50,0%
Francia 84,2%
Germania 75,3%
Grecia 130,2%
Irlanda 93,6%
Italia 118,4%
Giappone 225,9%
Corea 32,1%
Olanda 66,0%
Nuova Zelanda 31,0%
Norvegia 54,3%
Portogallo 83,1%
Regno Unito 76,7%
Slovacchia 41,8%
Slovenia 34,5%
Spagna 63,5%
Svezia 41,7%
Stati Uniti 92,7%
(fonte tgcom.it)
martedì 5 ottobre 2010
Consob, cartellino giallo ai club
"Società calcio informino su compensi"
La Consob estrae il cartellino giallo per le società di calcio quotate in Borsa (Roma, Lazio e Juventus), e raccomanda di migliorare l'informazione al mercato in particolare sui "compensi riconosciuti agli intermediari e ai calciatori". Secondo la Consob è opportuno integrare l'informativa in merito al trattamento contabile dei compensi variabili dei calciatori, ''tenuto conto sia della rilevanza che tali compensi possono assumere".
La raccomandazione, riportata nella newsletter settimanale, non introduce obblighi normativi ulteriori rispetto all'attuale disciplina, ma richiama l'attenzione delle societa' di calcio quotate "ad una puntuale applicazione dei principi contabili internazionali Ias/Ifrs nella redazione dei bilanci".
Le società calcistiche devono evidenziare anche le informazioni che riguardano "i contratti con compensi non condizionati sottoscritti con gli intermediari, i contratti con compensi condizionati sottoscritti con gli intermediari, i contratti con compensi variabili sottoscritti dalle societa' con i calciatori".
Infine la Consob ribadisce quanto già detto a dicembre, chiedendo "la massima prudenza nel rilasciare dichiarazioni in relazione alle trattative di calcio-mercato".
(fonte tgcom.it)
La Consob estrae il cartellino giallo per le società di calcio quotate in Borsa (Roma, Lazio e Juventus), e raccomanda di migliorare l'informazione al mercato in particolare sui "compensi riconosciuti agli intermediari e ai calciatori". Secondo la Consob è opportuno integrare l'informativa in merito al trattamento contabile dei compensi variabili dei calciatori, ''tenuto conto sia della rilevanza che tali compensi possono assumere".
La raccomandazione, riportata nella newsletter settimanale, non introduce obblighi normativi ulteriori rispetto all'attuale disciplina, ma richiama l'attenzione delle societa' di calcio quotate "ad una puntuale applicazione dei principi contabili internazionali Ias/Ifrs nella redazione dei bilanci".
Le società calcistiche devono evidenziare anche le informazioni che riguardano "i contratti con compensi non condizionati sottoscritti con gli intermediari, i contratti con compensi condizionati sottoscritti con gli intermediari, i contratti con compensi variabili sottoscritti dalle societa' con i calciatori".
Infine la Consob ribadisce quanto già detto a dicembre, chiedendo "la massima prudenza nel rilasciare dichiarazioni in relazione alle trattative di calcio-mercato".
(fonte tgcom.it)
WIND: VIMPELCOM È QUINTO OPERATORE MONDIALE
Con l'accordo tra Weather e VimpelCom quest'ultimo diventa ad operazioen conclusa il quinto operatore mobile al mondo in termini di clienti, Il gruppo sarà persente con società operative in 20 paesi in Russia, Csi, Asia, Africa, Nord America ed Europa per un totale di circa 850 milioni di persone nei paesi coperti da tali società. I ricavi operativi netti proforma pari ammontano a 21,5 miliardi di dollari al 31 dicembre 2009 e l'Ebitda pro-forma si attesta a 9,5 miliardi di dollari con un margine Ebitda nel 2009 pari a circa il 44%. L'aggregazione di VimpelCom e Weather , si legge in una nota, porterà ad una notevole creazione di valore per gli azionisti, sia nel breve che a lungo termine. Attraverso questa operazione il gruppo «amplierà notevolmente le proprie dimensioni dando vita ad una delle principali società di telecomunicazioni globali con oltre 174 milioni di clienti nella telefonia mobile. I ricavi di VimpelCom saranno maggiormente diversificati. Sulla base dei ricavi 2009 proforma la percentuale dei ricavi generati dalle operazioni in Russia sarà pari al 35% mentre Wind Italia genererà il 34% dei ricavi del nuovo gruppo. Il gruppo potrà inoltre vantare un interessante mix di operazioni in mercati sviluppati ed in mercati emergenti nell'Europa dell'Est, in Asia ed in Africa. Il nuovo gruppo avrà un profilo di business bilanciato tale da esaltare le proprie opportunità di crescita profittevole, comprese le opportunità nel segmento del mobile data. La creazione di valore legata alle sinergie tra le attività di VimpelCom e Weather, spiega la nota, sarà notevole, con un Npv stimato pari a 2,5 miliardi di dollari. Le sinergie saranno in gran parte realizzate nell'ambito degli approvvigionamenti, intesi sia come capex che come opex.
BANCHE, RISPOSTE POSITIVE L'operazione sarà finanziata, relativamente al corrispettivo monetario di 1,8 miliardi di dollari, attraverso una combinazione di saldi di cassa esistenti ed emissione di nuovo debito. L'operazione, a causa del cambio di proprietà, potrebbe comportare il rifinanziamento di alcune parti di debito all'interno del gruppo Weather. VimpelCom e Weather prevedono di avviare tali operazioni di rifinanziamento e richieste di consenso, ove necessarie, a ottobre/novembre. VimpelCom e Weather hanno già ricevuto indicazioni positive da una serie di banche finanziatrici per il processo di rifinanziamento programmato. L'ammontare di debito addizionale da reperire sui mercati dei capitali, tenuto conto anche dei consensi richiesti, è stimato nell'ordine di 2-2,5 miliardi di dollari. A conclusione dell'operazione l'indebitamento netto sarà pari a circa 24 miliardi di dollari. Il finanziamento dell'operazione prevede che il debito di Wind Italia e di Orascom Telecom rimanga in capo alle stesse, con parte del debito della holding di Orascom Telecom rifinanziato con un prestito intra-gruppo da VimpelCom. Il debito in capo alle controllate di Orascom Telecom è previsto che non sia modificato. Una parte degli importi da rifinanziare potrà essere ottenuta tramite la cessione di attività non-core. La posizione finanziaria di VimpelCom, spiega la nota,rimarrà solida dopo l'operazione. Il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed Ebitda di VimpelCom, post-operazione è pari a 2,5 volte, ed è prevista una rapida riduzione di tale rapporto negli anni seguenti. La politica dei dividendi di VimpelCom, che prevede la distribuzione annuale di almeno il 50% del flusso di cassa combinato generato da Kyivstar e dalle società operative russe di OJSC VimpelCom, viene confermata.
I VINCOLI DELL'ACCORDO Il closing dell'accordo è vincolato ad una serie di condizioni tra cui la ricezione dei nulla osta richiesti dalle leggi antitrust e dalle leggi sulla concorrenza nelle legislazioni che lo prevedono; le approvazioni della compagine sociale, ivi comprese le autorizzazioni dei Consigli di Amministrazione; l'approvazione da parte degli azionisti di VimpelCom dell'emissione di nuove azioni VimpelCom relative all'operazione; il finanziamento dell'operazione; e la firma di patti parasociali vincolanti tra gli azionisti Altimo, Telenor e Weather. Nel caso in cui una condizione necessaria al closing non venga soddisfatta l'accordo non avrà efficacia. Dopo il closing dell'operazione è previsto lo scorporo di alcune attività facenti capo a Orascom Telecom tra cui le quote pari al 34,7% nella società «Egyptian Company for Mobile Services» («ECMS»), di cui il 20% detenute direttamente ed il 14,7% detenute indirettamente tramite MobiNil Telecommunications Sae, una quota del 75,0% della società Koryolink che opera in Corea del Nord, nonchè alcuni cavi sottomarini ed operazioni relative al portale Internet. Le attività oggetto di scorporo facenti capo a Wind Italia comprendono il portale Internet 'Liberò, la controllata Wind International Services, che opera nella fornitura di servizi wholesale, e le operazioni relative ad un cavo sottomarino posato tra Italia e Grecia. La struttura dell'operazione attraverso la quale tali attività verranno trasferite verrà definita e comunicata in un momento successivo. Le attività destinate ad essere scorporate o cedute saranno corredate da un'adeguata documentazione e soggette alle necessarie autorizzazioni, inclusa l'approvazione da parte degli azionisti di Orascom Telecom. Qualora gli scorpori previsti non possano essere effettuati, a causa di motivi regolamentari o altre ragioni, dovranno essere trovate soluzioni alternative. Tutta l'operazione dovrebbe essere chiusa nel primo trimestre del 2011, mentre il trasferimento delle attività destinate allo scorporo dovrebbe essere completato entro il terzo trimestre del 2011.
(fonte leggo.it)
BANCHE, RISPOSTE POSITIVE L'operazione sarà finanziata, relativamente al corrispettivo monetario di 1,8 miliardi di dollari, attraverso una combinazione di saldi di cassa esistenti ed emissione di nuovo debito. L'operazione, a causa del cambio di proprietà, potrebbe comportare il rifinanziamento di alcune parti di debito all'interno del gruppo Weather. VimpelCom e Weather prevedono di avviare tali operazioni di rifinanziamento e richieste di consenso, ove necessarie, a ottobre/novembre. VimpelCom e Weather hanno già ricevuto indicazioni positive da una serie di banche finanziatrici per il processo di rifinanziamento programmato. L'ammontare di debito addizionale da reperire sui mercati dei capitali, tenuto conto anche dei consensi richiesti, è stimato nell'ordine di 2-2,5 miliardi di dollari. A conclusione dell'operazione l'indebitamento netto sarà pari a circa 24 miliardi di dollari. Il finanziamento dell'operazione prevede che il debito di Wind Italia e di Orascom Telecom rimanga in capo alle stesse, con parte del debito della holding di Orascom Telecom rifinanziato con un prestito intra-gruppo da VimpelCom. Il debito in capo alle controllate di Orascom Telecom è previsto che non sia modificato. Una parte degli importi da rifinanziare potrà essere ottenuta tramite la cessione di attività non-core. La posizione finanziaria di VimpelCom, spiega la nota,rimarrà solida dopo l'operazione. Il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed Ebitda di VimpelCom, post-operazione è pari a 2,5 volte, ed è prevista una rapida riduzione di tale rapporto negli anni seguenti. La politica dei dividendi di VimpelCom, che prevede la distribuzione annuale di almeno il 50% del flusso di cassa combinato generato da Kyivstar e dalle società operative russe di OJSC VimpelCom, viene confermata.
I VINCOLI DELL'ACCORDO Il closing dell'accordo è vincolato ad una serie di condizioni tra cui la ricezione dei nulla osta richiesti dalle leggi antitrust e dalle leggi sulla concorrenza nelle legislazioni che lo prevedono; le approvazioni della compagine sociale, ivi comprese le autorizzazioni dei Consigli di Amministrazione; l'approvazione da parte degli azionisti di VimpelCom dell'emissione di nuove azioni VimpelCom relative all'operazione; il finanziamento dell'operazione; e la firma di patti parasociali vincolanti tra gli azionisti Altimo, Telenor e Weather. Nel caso in cui una condizione necessaria al closing non venga soddisfatta l'accordo non avrà efficacia. Dopo il closing dell'operazione è previsto lo scorporo di alcune attività facenti capo a Orascom Telecom tra cui le quote pari al 34,7% nella società «Egyptian Company for Mobile Services» («ECMS»), di cui il 20% detenute direttamente ed il 14,7% detenute indirettamente tramite MobiNil Telecommunications Sae, una quota del 75,0% della società Koryolink che opera in Corea del Nord, nonchè alcuni cavi sottomarini ed operazioni relative al portale Internet. Le attività oggetto di scorporo facenti capo a Wind Italia comprendono il portale Internet 'Liberò, la controllata Wind International Services, che opera nella fornitura di servizi wholesale, e le operazioni relative ad un cavo sottomarino posato tra Italia e Grecia. La struttura dell'operazione attraverso la quale tali attività verranno trasferite verrà definita e comunicata in un momento successivo. Le attività destinate ad essere scorporate o cedute saranno corredate da un'adeguata documentazione e soggette alle necessarie autorizzazioni, inclusa l'approvazione da parte degli azionisti di Orascom Telecom. Qualora gli scorpori previsti non possano essere effettuati, a causa di motivi regolamentari o altre ragioni, dovranno essere trovate soluzioni alternative. Tutta l'operazione dovrebbe essere chiusa nel primo trimestre del 2011, mentre il trasferimento delle attività destinate allo scorporo dovrebbe essere completato entro il terzo trimestre del 2011.
(fonte leggo.it)
lunedì 4 ottobre 2010
DISOCCUPAZIONE, PICCOLO CALO AD AGOSTO: 8,2%
Scende anche se di poco il tasso di disoccupazione ad agosto, con la percentuale che si stabilizza all'8,2% dall'8,4% registrato sia a luglio che a giugno. Lo comunica l'Istat precisando che il tasso è il livelli più basso da settembre 2009.
In base a dati destagionalizzati e a stime provvisorie, il tasso di disoccupazione è in calo di 0,2 punti percentuali rispetto a luglio, mentre rispetto ad agosto 2009 registra un aumento di 0,3 punti percentuali. I tecnici dell'Istat spiegano come "il fenomeno principale che emerge è un'attenuazione del deterioramento del mercato del lavoro". La flessione del tasso di disoccupazione, precisano, è favorita da due fattori "l'aumento dell'occupazione femminile e il contemporaneo incremento dell'inattività sempre femminile". Il tasso di disoccupazione maschile è uguale al 7,6% in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a luglio e di 0,7 punti percentuali rispetto ad agosto 2009. Mentre il tasso di disoccupazione femminile è pari al 9,1%, in diminuzione sia rispetto a luglio (-0,6 punti percentuali) sia rispetto al mese di agosto 2009 (-0,3 punti percentuali).
DISOCCUPAZIONE GIOVANI AL 25,9% Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) ad agosto è sceso al 25,9% dal 26,7% di luglio. Lo comunica l"Istat nelle stime provvisorie in base ai dati destagionalizzati. Si tratta, precisa, di un "livello che rimane elevato", ma comunque ad agosto segna il quarto calo consecutivo su base congiunturale.
UNA DONNA SU DUE NON HA POSTO NE LO CERCA Il tasso di inattività femminile ad agosto è pari al 49,2%, ovvero quasi una donna su due (tra i 15-64 anni) non ha un lavoro ne lo sta cercando. Lo rileva l'Istat nelle stime provvisorie in base a dati destagionalizzati.
(fonte leggo.it)
In base a dati destagionalizzati e a stime provvisorie, il tasso di disoccupazione è in calo di 0,2 punti percentuali rispetto a luglio, mentre rispetto ad agosto 2009 registra un aumento di 0,3 punti percentuali. I tecnici dell'Istat spiegano come "il fenomeno principale che emerge è un'attenuazione del deterioramento del mercato del lavoro". La flessione del tasso di disoccupazione, precisano, è favorita da due fattori "l'aumento dell'occupazione femminile e il contemporaneo incremento dell'inattività sempre femminile". Il tasso di disoccupazione maschile è uguale al 7,6% in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a luglio e di 0,7 punti percentuali rispetto ad agosto 2009. Mentre il tasso di disoccupazione femminile è pari al 9,1%, in diminuzione sia rispetto a luglio (-0,6 punti percentuali) sia rispetto al mese di agosto 2009 (-0,3 punti percentuali).
DISOCCUPAZIONE GIOVANI AL 25,9% Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) ad agosto è sceso al 25,9% dal 26,7% di luglio. Lo comunica l"Istat nelle stime provvisorie in base ai dati destagionalizzati. Si tratta, precisa, di un "livello che rimane elevato", ma comunque ad agosto segna il quarto calo consecutivo su base congiunturale.
UNA DONNA SU DUE NON HA POSTO NE LO CERCA Il tasso di inattività femminile ad agosto è pari al 49,2%, ovvero quasi una donna su due (tra i 15-64 anni) non ha un lavoro ne lo sta cercando. Lo rileva l'Istat nelle stime provvisorie in base a dati destagionalizzati.
(fonte leggo.it)
DOPPIO LAVORO: IN ITALIA NON VA IN PENSIONE
Sono quasi 4,8 milioni le persone in Italia che hanno due occupazioni: e se in molti casi, come ad esempio i lavori domestici, si tratta semplicemente di piu' lavori part time per ottenere un salario dignitoso, resistono negli anni anche coloro che a una occupazione standard (a tempo pieno e indeterminato) affiancano un'altra attivita', spesso in nero. Tra le seconde attivita' l'Istat calcola anche l'impiego nell' ''autoproduzione'' come l'occupazione nel proprio orto o i lavori di ristrutturazione di casa, attivita' queste considerate lavoro regolare.
Nella massa del doppio lavoro comunque - spiegano i tecnici Istat - c'e' pero' una grossa fetta di lavoro in nero, spesso nel commercio, nella ristorazione, negli alberghi e nei servizi alla persona Il dato emerge da un raffronto tra i dati dell'Istat sugli occupati totali nel 2009 e le posizioni lavorative calcolate nello stesso anno. A fronte di 24.838.000 occupati in media annua infatti ci sono 29.617.000 posizioni lavorative (tra regolari e irregolari) con una percentuale di irregolarita' nel complesso del 17,6%.
Il numero dei doppiolavoristi - si evince dalla serie storica - e' stato sostanzialmente stabile negli ultimi anni anche se la percentuale sul totale dei lavoratori si e' leggermente abbassata (grazie all'aumento dell'occupazione in generale). Per quasi 900.000 persone il doppio lavoro e in agricoltura (tra l'autoproduzione nel proprio orto e l'impiego nella coltivazione e nel raccolto nei campi di altri). A fronte di 979.000 occupati nel settore nel 2009 c'erano, nello stesso anno 1.837.000 posizioni lavorative. Nel settore del commercio ''allargato'' (commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni) gli occupati totali (le persone) nel 2009 erano 6.052.000 ma le posizioni di lavoro risultavano essere 8.358.000 con una differenza di oltre 2,3 milioni di unita'.
Questo e' il settore dove e' piu' forte l'utilizzo del part time ma anche dove il sommerso, ad esclusione del lavoro domestico, ha la percentuale piu' alta (28,6% contro il 17,6 di media tra tutti i comparti), quattro volte superiore a quella dell'industria nel complesso. All'interno del comparto del commercio sono il settore degli alberghi e pubblici esercizi e quello dei trasporti e le comunicazioni ad avere la percentuale piu' alta sia di doppio lavoro che di sommerso. Secondo i dati fermi al 2008 il lavoro irregolare in alberghi, ristoranti e bar si avvicina al 42% mentre i ''doppiolavoristi'' sono circa 900.000 (le posizioni lavorative superano le 2,1 milioni di unita' contro gli 1,2 milioni di occupati). Nei trasporti e le comunicazioni la percentuale di lavoro irregolare sfiora il 50% mentre coloro che fanno una doppia attivita' sono quasi 1,2 milioni.
Nel lavoro domestico si concentra il lavoro irregolare (64,2% nel 2008 ma in calo rispetto al 78,6% di dieci anni prima) e le posizioni lavorative complessive che risultano all'Istat sono, sempre secondo i dati risalenti al 2008, 2.230.000 a fronte di 1.465.000 occupati (765.000 quindi i casi di doppio lavoro). Nell'industria sono scarsi sia i caso di doppio lavoro sia quelli di lavoro irregolare (6,8% la percentuale nel 2009). Nell'industria in senso stretto (escluse le costruzioni) la percentuale di irregolarita' del lavoro scende al 4,2% mentre le doppie attivita' sono solo 87.000.
Gli occupati nel settore erano 4.962.000 mentre le posizioni lavorative complessive risultavano essere 5.049.000. Nelle costruzioni, comparto ad alto utilizzo di lavoro irregolare anche a causa della discontinuita' della produzione (cantieri che aprono e chiudono), a fronte di 1.924.000 occupati nel 2009, le posizioni lavorative erano 2.176.000. Nel comparto, l'irregolarita', secondo l'Istat, ha raggiunto il 12,7% in aumento rispetto al 2008 (era al 12%) ma in forte calo rispetto a dieci anni prima, nel 1999 quando era al 17,6%.
(fonte leggo.it)
Nella massa del doppio lavoro comunque - spiegano i tecnici Istat - c'e' pero' una grossa fetta di lavoro in nero, spesso nel commercio, nella ristorazione, negli alberghi e nei servizi alla persona Il dato emerge da un raffronto tra i dati dell'Istat sugli occupati totali nel 2009 e le posizioni lavorative calcolate nello stesso anno. A fronte di 24.838.000 occupati in media annua infatti ci sono 29.617.000 posizioni lavorative (tra regolari e irregolari) con una percentuale di irregolarita' nel complesso del 17,6%.
Il numero dei doppiolavoristi - si evince dalla serie storica - e' stato sostanzialmente stabile negli ultimi anni anche se la percentuale sul totale dei lavoratori si e' leggermente abbassata (grazie all'aumento dell'occupazione in generale). Per quasi 900.000 persone il doppio lavoro e in agricoltura (tra l'autoproduzione nel proprio orto e l'impiego nella coltivazione e nel raccolto nei campi di altri). A fronte di 979.000 occupati nel settore nel 2009 c'erano, nello stesso anno 1.837.000 posizioni lavorative. Nel settore del commercio ''allargato'' (commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni) gli occupati totali (le persone) nel 2009 erano 6.052.000 ma le posizioni di lavoro risultavano essere 8.358.000 con una differenza di oltre 2,3 milioni di unita'.
Questo e' il settore dove e' piu' forte l'utilizzo del part time ma anche dove il sommerso, ad esclusione del lavoro domestico, ha la percentuale piu' alta (28,6% contro il 17,6 di media tra tutti i comparti), quattro volte superiore a quella dell'industria nel complesso. All'interno del comparto del commercio sono il settore degli alberghi e pubblici esercizi e quello dei trasporti e le comunicazioni ad avere la percentuale piu' alta sia di doppio lavoro che di sommerso. Secondo i dati fermi al 2008 il lavoro irregolare in alberghi, ristoranti e bar si avvicina al 42% mentre i ''doppiolavoristi'' sono circa 900.000 (le posizioni lavorative superano le 2,1 milioni di unita' contro gli 1,2 milioni di occupati). Nei trasporti e le comunicazioni la percentuale di lavoro irregolare sfiora il 50% mentre coloro che fanno una doppia attivita' sono quasi 1,2 milioni.
Nel lavoro domestico si concentra il lavoro irregolare (64,2% nel 2008 ma in calo rispetto al 78,6% di dieci anni prima) e le posizioni lavorative complessive che risultano all'Istat sono, sempre secondo i dati risalenti al 2008, 2.230.000 a fronte di 1.465.000 occupati (765.000 quindi i casi di doppio lavoro). Nell'industria sono scarsi sia i caso di doppio lavoro sia quelli di lavoro irregolare (6,8% la percentuale nel 2009). Nell'industria in senso stretto (escluse le costruzioni) la percentuale di irregolarita' del lavoro scende al 4,2% mentre le doppie attivita' sono solo 87.000.
Gli occupati nel settore erano 4.962.000 mentre le posizioni lavorative complessive risultavano essere 5.049.000. Nelle costruzioni, comparto ad alto utilizzo di lavoro irregolare anche a causa della discontinuita' della produzione (cantieri che aprono e chiudono), a fronte di 1.924.000 occupati nel 2009, le posizioni lavorative erano 2.176.000. Nel comparto, l'irregolarita', secondo l'Istat, ha raggiunto il 12,7% in aumento rispetto al 2008 (era al 12%) ma in forte calo rispetto a dieci anni prima, nel 1999 quando era al 17,6%.
(fonte leggo.it)
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