giovedì 10 febbraio 2011

Google e Facebook comprano Twitter

Vertici colossi internet trattano acquisto societa'

I vertici di Facebook e Google hanno avuto colloqui preliminari con Twitter negli ultimi mesi per studiare prospettive di acquisizione della societa'. Lo scrive il Wall Street Journal. 'I colloqui per il momento non sono approdati a nulla', scrive il quotidiano finanziario citando fonti vicine al dossier, secondo cui il confronto con i potenziali acquirenti avrebbe pero' portato a una 'valutazione della societa' stimata tra gli 8 e i 10 miliardi di dollari'.

(fonte ansa.it)

Romani: la Fiat resti italiana

Ministro:dica quali sono strategie industriali per nostro Paese

'E' arrivato il momento che Fiat ci dica quali sono le strategie industriali nel nostro Paese'. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani ospite di Porta a Porta, assicurando il proprio impegno perche' Fiat resti italiana. 'Ritengo - ha proseguito il ministro - che il nostro debba essere un grande Paese manifatturiero e faro' qualsiasi cosa perche' Fiat stia in Italia, investa in Italia a produca in Italia'.

(fonte ansa.it)

F150, la Ford denuncia la Ferrari

"Quello è il nome di un nostro pick-up"

La Ford ha presentato una denuncia contro la Ferrari accusandola di aver copiato il nome di un suo "pick-up" di successo, l'F-150, "il camion più venduto in America da 34 anni", per battezzare la sua ultima sua Formula 1, la F150. La casa americana accusa la Ferrari di violazione di marchi depositati, falsa denominazione e pirateria via internet.

Secondo la Ford (che è diretto concorrente di Chrysler, marchio che fa parte del gruppo Fiat come la rossa di Maranello), la Ferrari "ha usurpato il celebre marchio depositato F-150 annunciando una vettura da corsa di formula 1 denominata F150 e ha cominciato a fare la promozione". La casa automobilistica americana spiega in una nota che "F-150 è un marchio stabile e importante per Ford, essendo il nome del suo modello di pick up più venduto nella serie di pick up serie F". Questo marchio, "duramente conquistato", è invece ora "seriamente minacciato dall'adozione del nome F150", continua la Ford.

"Quando la Ferrari ha annunciato il nome della sua vettura da corsa - prosegue la nota -, Ford ha chiesto di cambiarlo. Ferrari non ha risposto a questa richiesta in modo sufficientemente rapido, senza lasciare a Ford altra scelta che intraprendere un'azione legale per proteggere questo marchio importante".

(fonte tgcom.it)

mercoledì 9 febbraio 2011

Benzinai minacciano sciopero

Categoria conferma mobilitazione contro riforma rete

I benzinai del coordinamento Faiab Confesercenti e di Fegica Cisl confermano lo stato di mobilitazione generale e minacciano ancora il ricorso allo sciopero 'in difesa della loro autonomia messa a repentaglio da un provvedimento di legge che il Ministro dello Sviluppo Economico si appresta a portare in Cdm'. Un provvedimento, sottolineano, che se dovesse confermare le indiscrezioni trapelate 'rappresenterebbe un ulteriore regalo alla potente lobby dei petrolieri e dei retisti indipendenti'.

(fonte ansa.it)

martedì 8 febbraio 2011

Bankitalia: salgono tassi mutui casa

Crescita prestiti al settore privato stabile (+3,6%)

Lieve crescita a dicembre per i tassi medi (comprensivi di quelli variabili e fissi) applicati sui nuovi mutui alle famiglie per l'acquisto di abitazioni. Secondo quanto si legge nel supplemento 'Moneta e Banche' di Bankitalia il tasso Taeg (che include costi di perizia e commissioni) passa dal 3,09 di novembre al 3,18%. Resta stabile, a dicembre, il tasso di crescita, sui dodici mesi, dei prestiti delle banche italiane al settore privato, che si posiziona a +3,6% contro il +3,5% di novembre.

(fonte ansa.it)

FIAT, ROMANI: "SABATO INCONTRO TRA MARCHIONNE E BERLUSCONI"

Ad oltre un anno dall'ultimo incontro a Palazzo Chigi, il governo con il premier Silvio Berlusconi e l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, si rivedranno sabato. Un vertice richiesto dallo stesso Berlusconi, cui prenderanno parte il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ed i ministri dell'Economia Giulio Tremonti, del Lavoro Maurizio Sacconi e dello Sviluppo economico Paolo Romani. «Sabato - fa sapere Romani - chiederò a Marchionne l'impegno di investire nel nostro Paese e di rimanere con la testa e il cuore» in Italia. Sul tavolo la «verifica», come sottolinea Sacconi, dello stato degli investimenti nel Paese, con il piano 'Fabbrica Italià e le prospettive di integrazione tra Fiat e Chrysler. E, quindi, alla luce di una fusione tra 2 o 3 anni, del possibile trasferimento a Detroit del quartier generale di quella che è la casa automobilistica torinese. La richiesta che il governo avanzerà sarà «soprattutto quella di un percorso condiviso con istituzioni e parti sociali, quantomeno quelle che a loro volta vogliono condividere», aggiunge Sacconi. La «testa» dell'azienda «deve restare a Torino», assicura Romani, sottolineando che il settore dell'auto «tra diretto e indotto rappresenta il 10% del Pil. Per noi è un pilastro». Ma le polemiche, tra i sindacati, non si placano. È un incontro che «arriva molto in ritardo», dice il leader della Cgil, Susanna Camusso, indicando la necessità di una «grande mobilitazione» del Paese. Il processo di 'traslocò negli Usa è «già iniziato», aggiunge la Fiom: «Non ci si può scandalizzare oltre misura». Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, dice di trovare «sgradevole il comportamento così sbrigativo di Marchionne», ma dire che Fiat sposta «baracca e burattini» a Detroit è «fare allarmismo»: Torino - sostiene - manterrà le sue funzioni, anzi le svilupperà. In vista del vertice di sabato, Sacconi parla di un incontro «utile» e sul possibile trasloco della testa dell'azienda a Detroit risponde che «quelle affermazioni debbano essere collocate nella giusta dimensione». In ogni caso per il ministro del Lavoro «se ci sarà una fusione, e noi abbiamo interesse che l'integrazione si sviluppi quanto più - evidenzia - penso che il gruppo sarà inevitabilmente multilocalizzato, cioè avrà una testa negli Usa per alcune missioni di prodotto e di mercato e una in Europa e, credo ragionevolmente in Italia, per altri prodotti e altro mercato, quello dell'Europa continentale e del Mediterraneo e altro ancora». Una lettura non condivisa dalla Fiom-Cgil: «Più che quattro teste mi sembrano quattro succursali. Una conterà più delle altre e temo parli americano», afferma Giorgio Airaudo, responsabile Auto della Fiom. Marchionne «ha fatto tutto da solo» e il suo «annuncio è esattamente la conferma di tutto quello che abbiamo detto in questo anno e mezzo», ossia «che l'Italia per Fiat stava diventando residuale», aggiunge Camusso. Sul futuro italiano del Lingotto, il ministro dello Sviluppo economico si dice invece «ottimista»: Marchionne al telefono «mi ha detto che sono solo battute». La testa della Fiat «era e resterà italiana», è la convinzione anche del segretario generale della Fismic, Roberto di Maulo, il resto sono «chiacchiere». Dopo quello di sabato, lunedì 14 ci sarà poi l'incontro di Romani con i sindacati sulla riconversione dello stabilimento di Termini Imerese - la cui chiusura a fine 2011 fu confermata da Marchionne proprio al tavolo a Palazzo Chigi del 22 dicembre 2009, quando parlò anche del piano «ambizioso» per l'Italia - in vista della firma dell'accordo di programma fissata per il 16.

(fonte leggo.it)