venerdì 18 febbraio 2011

Fatturato industria:+10,1% nel 2010

Dato tendenziale maggiore dal 2001

Nella media del 2010 il fatturato dell'industria italiana è aumentato del 10,1% rispetto all'anno precedente: un dato, quello rilevato dall'Istat, che segna la risalita dopo il crollo del 18,7% del 2009, e rappresenta la variazione tendenziale maggiore dal 2001. Per quanto riguarda invece gli ordinativi, nel 2010 sono cresciuti del 13,9%, spinti soprattutto dal mercato estero (+21,2%).

E sempre il mercato estero, con un incremento pari al 16%, fa da traino anche sul piano del fatturato. E' stata dunque recuperata circa la metà della perdita del 2009, secondo i dati dell'Istat. Considerando la variazione corretta per gli effetti di calendario, l'Istituto registra un rialzo medio annuo del 9,9%, con la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati che segna un'impennata del 24,4%. Aumenti marcati hanno anche interessato la metallurgia e la fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+20,8%) e la fabbricazione di prodotti chimici (+19,2%).

Leggera flessione in dicembre
Il fatturato dell'industria italiana a dicembre 2010 ha segnato un calo dello 0,3% (dato destagionalizzato) rispetto a novembre, mentre è cresciuto dell'11,8% (dato grezzo) rispetto a dicembre 2009, grazie ai risultati ottenuti all'estero (+17%) secondo l'Istat.

Ordini a +14%, è record
Gli ordinativi dell'industria italiana nella media dell'intero 2010 sono cresciuti del 13,9% (dato grezzo) rispetto all'anno precedente dopo il -22,4% del 2009: anche in questo caso, si tratta del maggior rialzo annuo dal 2001. Quanto al mese di dicembre, gli ordinativi dell'industria italiana hanno segnato un aumento del 5,4% (dato destagionalizzato) rispetto a novembre e sono cresciuti del 17,4% (dato grezzo) rispetto a dicembre 2009.

(fonte tgcom.it)

Vaticano, la crisi pesa sui conti

Segnali d'incertezza e crescita costi

La crisi pesa anche sulle finanze del Vaticano. I bilanci della Santa Sede mostrano un quadro complessivo che, se da una parte mostra segnali di ripresa, dall'altra soffre ancora delle incertezze globali, oltre che di un forte aumento dei costi di gestione. E' quanto emerge dai dati degli ultimi bilanci diffusi dal Vaticano stesso.
Vaticano, la crisi pesa sui conti - Foto Olycom

Si è infatti riunito il Consiglio di cardinali sul bilancio preventivo consolidato 2011 e sul bilancio preventivo del governatorato della Città del Vaticano, sempre relativo a quest'anno.

Una situazione difficile che, come si legge nella nota diffusa, "appare evidente soprattutto per la Santa Sede, la cui insostituibile fonte di sovvenzionamento è costituita dalle libere offerte dei fedeli".

La riunione del Consiglio di Cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede è stata presieduta dal cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone. La Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e l'amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica erano rappresentati, tra gli altri, dai rispettivi cardinali presidenti, Velasio De Paolis, Giovanni Lajolo e Attilio Nicora.

Sono intervenuti, per la materia di loro competenza, il direttore generale della Radio Vaticana, padre Federico Lombardi, e il direttore amministrativo Alberto Gasbarri. Il cardinale De Paolis ha illustrato, dapprima, il bilancio preventivo consolidato 2011 della Santa Sede e, successivamente, il bilancio preventivo del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano sempre per il 2011. "Com'è noto - si legge nella nota diffusa dalla sala stampa vaticana -, l'area di consolidamento riguarda gli organismi facenti parte della Curia Romana, la Camera Apostolica e le istituzioni 'mediatiche' della Santa Sede, vale a dire: la Radio Vaticana, la Tipografia Vaticana - Editrice 'L'Osservatore Romano'-, il Centro Televisivo Vaticano e la Libreria Editrice Vaticana".

Il Governatorato ha invece un'amministrazione indipendente da contributi provenienti dalla Santa Sede o da altre Istituzioni, provvedendo alle esigenze economiche e alla gestione territoriale dello Stato, fornendo la necessaria struttura di supporto alla Sede Apostolica e alle relative attività.

"Il quadro complessivo che emerge dai suddetti bilanci di previsione - spiega la nota -, pur in presenza di chiari segnali di ripresa, risente ancora delle incertezze del sistema economico globale, ma anche degli accresciuti costi di gestione. Ciò appare evidente soprattutto per la Santa Sede, la cui insostituibile fonte di sovvenzionamento è costituita dalle libere offerte dei fedeli". I membri del Consiglio hanno espresso "profonda gratitudine per il sostegno che essi danno, spesso in forma anonima, al ministero universale del Santo Padre, esortandoli a perseverare in tale opera di bene". I bilanci, come di consueto, sono stati sottoposti a verifica e controllo da parte della Prefettura degli affari economici.

(fonte tgcom.it)

giovedì 17 febbraio 2011

Benzina: tornano rialzi, +0,5 cent

In seguito a forte aumento prezzi internazionali di lunedi'

A un mese dall'ultima variazione (il 18 gennaio), dopo una serie di piccoli movimenti su impianti 'selezionati' e in risposta a sollecitazioni di concorrenza locale, questa mattina Eni mette mano ai listini e alza i prezzi su tutta la propria rete. Lo rileva Staffetta Quotidiana sottolineando che si riversa sui prezzi alla pompa il forte aumento dei prezzi internazionali registrato lunedi'. I prezzi consigliati Eni aumentano di 0,5 centesimi al litro la benzina e di 1 centesimo al il gasolio.

(fonte ansa.it)

Pensioni invalidi,stretta dell'Inps

Nel 2010 revocate una su quattro

Nel 2010 una pensione d'invalidità su quattro, vale a dire il 23%, è stata controllata e revocata dall'Inps. Nella classifica delle Regioni con più furbetti, in testa troviamo la Sardegna (53%), l'Umbria (47%), la Campania (43%), la Sicilia (42%) e la Calabria (35%). Nel 2009 le cancellazioni erano state l'11%. L'obiettivo, in 4 anni, è controllare 800mila pensionati su quasi 2,9 milioni.
Pensioni invalidi,stretta dell'Inps

Le verifiche si sono raffinate, spiegano dall'Inps. Prima l'erogazione della pensione spettava all'Asl, ora l'ultima parola tocca all'ente previdenziale. Non è un mistero che in certe zone del Paese l'assegno mensile (260,27 euro al mese per tredici mensilità) e l'indennità d'accompagnamento (487,39 euro al mese per dodici mensilità) costituiscano un vero e proprio reddito, a volte ottenuto per un giudizio troppo generoso da parte delle Asl.

Maglia nera a Sassari
Tra le province il primato della cancellazioni spetta a Sassari (76%), seguita da Cagliari (64%) e Napoli (55%). A Roma le revoche ammontano al 26%, mentre a Milano corrispondono al 3%.

"Scoprire le truffe"
"Oggi un vero invalido si vergogna a dirlo perché teme di essere additato come un falso invalido. Noi - racconta al Corriere della Sera il presidente Antonio Mastrapasqua - siamo impegnati a smontare questo diffuso sentimento di ostilità".

(fonte tgcom.it)

Premier: "Bene calo verticale Cig"

Per Tremonti "ora è tempo di crescere"

"Siamo confortati dal calo verticale della cassa integrazione": il governo, in questo periodo, ha "mantenuto sotto controllo i conti pubblici ma ha anche garantito la pace sociale". A sostenerlo è il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al quale fa eco - durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi - il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti: "Adesso si apre una fase diversa: tenere i conti pubblici ma anche ragionare sulla crescita".

"Il governo ha sostenuto le nostre imprese all'estero e notevole è stato anche il lavoro della nostra diplomazia commerciale, tanto da averci fatto vivere il campionato del mondo delle opere pubbliche con il raddoppio del Canale di Panama. Anche questo va messo nel novero delle cose fatte dal governo", ha aggiunto Berlusconi.

"Il fattore psicologico è considerato ormai il primo fattore di crisi. L'ottimismo è quindi considerato il compito primo di tutti i governi" per far ripartire l'economia, ha sottolineato il premier.

Tremonti: "In Ue omessa vigilanza finanza privata"
"In Europa c'è stato il grande problema dell'omessa vigilanza sulla finanza privata, a fronte di una giusta vigilanza sulla finanza pubblica", ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. "Vogliamo - ha aggiunto - che sia riconosciuta la verità, la crisi che viviamo è prodotta dalle banche e da chi non ha vigilato sulle banche, lo capiscono tutti".

"Italia, positivo Pil 2010 a 1,1%, altri Paesi drogati"
Il governo giudica positivamente che l'Italia sia cresciuta dell'1,1% nel 2010 e imputa le migliori performance di altri Paesi a debiti pubblici così inferiori, a minori costi dell'energia e a pubbliche amministrazioni non pletoriche e inefficienti come quella italiana. "Lo scorso anno siamo cresciuti dell'1,1%, in linea con le previsioni del governo. Meno di altri Paesi? In parte è vero, ma non dimenticatevi che in questi dieci anni alcuni Paesi sono cresciuti molto perché drogati dalla finanza, e oggi stanno scendendo le valli baldanzosamente percorse grazie a carte di credito e leve finanziarie", dice Tremonti.

Poi, il ministro esamina il divario di crescita rispetto a Francia e Germania: "La Francia cresce dell'1,5%, noi dell'1,1%. La Francia ha un deficit del 7%, senza quel 7% i numeri sulla crescita sarebbero meno dei nostri. La Germania è un fenomeno e deve questo boom ai contratti aziendali. Secondo, hanno avuto fortuna di incrociare domanda keynesiana cinese. Terzo, hanno avuto dall'Europa una quota enorme di deroghe, sono meno sul mercato di quanto siamo noi", concludeTremonti.

(fonte tgcom.it)

martedì 15 febbraio 2011

MARCHIONNE ALLA CAMERA: "FIAT NON LASCERÀ L'ITALIA"

Sergio Marchionne sceglie giacca e cravatta per la sua prima audizione alla Camera, davanti alla Commissione Attività Produttive. L'ad di Fiat dismette il tradizionale maglioncino e opta per un vestito grigio, una camicia azzurra e una cravatta blu. Complice dello 'strappo' alla consuetudine il regolamento della Camera che prevede l'obbligatorietà della giacca anche se non della cravatta per i deputati e gli ospiti. Unico precedente il 2005 per l'incontro al Quirinale con l'allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi; anche in quell'occasione Marchionne indossò la giacca. «Il fatto di essere qui in Parlamento è la dimostrazione del rispetto per questo Paese e le istituzioni e la fiducia che abbiamo nel futuro dell'azienda e dell'Italia», ha detto Marchionne. Su Fiat si «è aperto un ampio e lungo dibattito; si è sentita molta politica, molta ideologia ma poca aderenza alla realtà e conoscenza dei fatti».
La Fiat ha progetti «ambiziosi» che partono dall'Italia, ha aggiunto. «Abbiamo progetti ambiziosi che partono proprio dall'Italia, ma- ha evidenziato- non è possibile ignorare la realtà che ci circonda». «Abbiamo progetti ambiziosi che partono proprio dall'Italia e si ispirano su uno sforzo globale», ha detto, aggiungendo: «Vorrei che fosse assolutamente chiara una cosa: nessuno può accusare la Fiat, guardandola negli occhi, di comportamenti scorretti, di vivere alle spalle dello Stato o di voler abbandonare il Paese». «Se si realizzeranno le condizioni» rispetto al progetto Fabbrica Italia, «allora il nostro Paese sarà in grado di mantenere la sede legale».
«Se riusciamo a portare l'utilizzo degli impianti dall'attuale 40% all'80%, siamo pronti ad aumentare i salari portandoli ai livelli della Germania». E anche «al passo successivo ,che è la partecipazione dei lavoratori agli utili d'azienda».
«Se il cuore è e resterà in Italia, la nostra sede sarà in più posti; sedi operative diverse in diversi posti. Non c'è assolutamente nulla di strano in questo: non si tratta di rinnegare le nostre radici ma anzi di proteggerle, di garantire al passato il futuro, continua Marchionne. »La scelta della sede legale non è stata ancora presa«, aggiunge l'ad e »non è vero che la Fiat ha salvato Chrysler, è vero anche il contrario«. «Posso annunciarvi che il lancio della Nuova Panda avverrà entro la fine di quest'anno».

FIAT NON LASCIA L'ITALIA La «Fiat non ha alcuna intenzione di lasciare l'Italia», ha assicurato Marchionne. «Nonostante tutti i vincoli e le difficoltà, siamo convinti che il nostro sistema produttivo possa e debba essere competitivo. È una sfida che si può vincere, è una scommessa». La Fiat, dice ancora Marchionne, «è un pezzo importante della storia, vogliamo che resti un pezzo importante del futuro».

(fonte leggo.it)

FIAT, SIGLATO ACCORDO PER TERMINI IMERESE

È stato siglato l'accordo di programma per la riconversione dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, che cesserà la produzione a fine anno. Lo ha fatto sapere il ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani. L'accordo è stato siglato dalla Fiat, dalla Regione Sicilia, dalla Provincia, dal Comune e dall'Asi (l'area di sviluppo industriale proprietaria dei terreni). È arrivato, quindi, l'ok ai sette progetti industriali inseriti nella short-list dall'advisor Invitalia. Sono previsti investimenti pubblici per 450 milioni: 100 milioni dal ministero e 350 milioni dalla Regione Sicilia. Complessivamente l'investimento, considerando l'apporto dei privati, è pari a oltre un miliardo.

ROMANI: "DALLA CRISI ALLA STORIA" «Da una situazione di crisi ne abbiamo ricavato una straordinaria case history italiana di ristrutturazione aziendale, industriale, che da anche alla Sicilia la possibilità di raddoppiare l'occupazione. Quello che sta avvenendo è un caso unico, una straordinaria occasione». Così il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, commenta la sigla dell'accordo di programma per la riconversione dello stabilimento di Termini Imerese. «A fronte dei circa 1.500 dipendenti attuali si arriverà, una volta che le sette aziende si sono stabilite, a 3.300 dipendenti», ha sottolineato il ministro.

(fonte leggo.it)

lunedì 14 febbraio 2011

Benzina: quasi tutti marchi sopra 1,5

Salgono i prezzi su tutti gli impianti sul territorio

Continuano i ritocchi al rialzo sulla rete dei carburanti, con quasi tutti i marchi che si sono portati sopra 1,5 euro. Secondo Quotidiano energia,a intervenire sono state IP (+0,5 cent su benzina), Q8 (+1 cent su diesel) e Tamoil (+0,5 cent su benzina e diesel). Salgono quindi i prezzi un po' su tutti gli impianti sul territorio. Quanto a Eni si rileva una graduale crescita dei prezzi soprattutto in modalita' servito, forse come effetto delle nuove politiche che puntano sul 'fai da te'.

(fonte ansa.it)

Fiat conferma piani per l'Italia

Governo: "Azienda ha cuore italiano"

La Fiat ha confermato al governo l'intenzione di perseguire gli obiettivi di sviluppo in Italia. Il piano prevede la crescita della produzione nel nostro Paese fino a un milione e 400mila auto, con un investimento per circa 20 miliardi di euro. "Fiat è una grande multinazionale che si sta espandendo nel mondo ma che rimane con un cuore italiano", così il ministro dello Sviluppo, Paolo Romani, dopo l'incontro con i vertici del Lingotto.

L'a.d. Sergio Marchionne e il presidente John Elkann hanno dunque "confermato di voler investire in Italia", considerando il nostro Paese "un punto di partenza per una azienda che vuole investire nel mondo intero, anche aprendo nuovi mercati".

A Palazzo Chigi al vertice con i vertici Fiat erano presenti, oltre al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, i ministri Giulio Tremonti, Paolo Romani e Maurizio Sacconi e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. L'incontro successivamente è stato allargato ai rappresentanti degli enti locali: il governatore della Regione Piemonte, Roberto Cota, il presidente delle Provincia di Torino, Antonio Saitta e il sindaco della città, Sergio Chiamparino.

"Il futuro di Fiat, il suo radicamento in Italia, l'effettiva realizzazione degli altri investimenti ipotizzati sono condizionati alla governabilità degli stabilimenti", ha specificato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. Su questo "abbiamo riconosciuto concordemente - ha aggiunto Sacconi - governo, Regione, Comune e Provincia l'importanza di relazioni industriali costruttive''. E' "questo il cuore del problema, lo abbiamo condiviso tutti", ha sottolineato ancora.

"Questione sede se ne parlerà nel 2014"
Marchionne ha spiegato che il destino della sede dell'azienda "se ne parlerà nel 2014". Lo ha riferito il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta. Anche il sindaco Chiamparino ha spiegato che Marchionne ed il presidente John Elkann hanno confermato "l'italianità" del gruppo ma in un contesto in "evoluzione dinamica che richiede di lavorare giorno per giorno" per difendere le condizioni perché resti così.

(fonte tgcom.it)