Per Tremonti "ora è tempo di crescere"
"Siamo confortati dal calo verticale della cassa integrazione": il governo, in questo periodo, ha "mantenuto sotto controllo i conti pubblici ma ha anche garantito la pace sociale". A sostenerlo è il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al quale fa eco - durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi - il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti: "Adesso si apre una fase diversa: tenere i conti pubblici ma anche ragionare sulla crescita".
"Il governo ha sostenuto le nostre imprese all'estero e notevole è stato anche il lavoro della nostra diplomazia commerciale, tanto da averci fatto vivere il campionato del mondo delle opere pubbliche con il raddoppio del Canale di Panama. Anche questo va messo nel novero delle cose fatte dal governo", ha aggiunto Berlusconi.
"Il fattore psicologico è considerato ormai il primo fattore di crisi. L'ottimismo è quindi considerato il compito primo di tutti i governi" per far ripartire l'economia, ha sottolineato il premier.
Tremonti: "In Ue omessa vigilanza finanza privata"
"In Europa c'è stato il grande problema dell'omessa vigilanza sulla finanza privata, a fronte di una giusta vigilanza sulla finanza pubblica", ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. "Vogliamo - ha aggiunto - che sia riconosciuta la verità, la crisi che viviamo è prodotta dalle banche e da chi non ha vigilato sulle banche, lo capiscono tutti".
"Italia, positivo Pil 2010 a 1,1%, altri Paesi drogati"
Il governo giudica positivamente che l'Italia sia cresciuta dell'1,1% nel 2010 e imputa le migliori performance di altri Paesi a debiti pubblici così inferiori, a minori costi dell'energia e a pubbliche amministrazioni non pletoriche e inefficienti come quella italiana. "Lo scorso anno siamo cresciuti dell'1,1%, in linea con le previsioni del governo. Meno di altri Paesi? In parte è vero, ma non dimenticatevi che in questi dieci anni alcuni Paesi sono cresciuti molto perché drogati dalla finanza, e oggi stanno scendendo le valli baldanzosamente percorse grazie a carte di credito e leve finanziarie", dice Tremonti.
Poi, il ministro esamina il divario di crescita rispetto a Francia e Germania: "La Francia cresce dell'1,5%, noi dell'1,1%. La Francia ha un deficit del 7%, senza quel 7% i numeri sulla crescita sarebbero meno dei nostri. La Germania è un fenomeno e deve questo boom ai contratti aziendali. Secondo, hanno avuto fortuna di incrociare domanda keynesiana cinese. Terzo, hanno avuto dall'Europa una quota enorme di deroghe, sono meno sul mercato di quanto siamo noi", concludeTremonti.
(fonte tgcom.it)