martedì 15 febbraio 2011

MARCHIONNE ALLA CAMERA: "FIAT NON LASCERÀ L'ITALIA"

Sergio Marchionne sceglie giacca e cravatta per la sua prima audizione alla Camera, davanti alla Commissione Attività Produttive. L'ad di Fiat dismette il tradizionale maglioncino e opta per un vestito grigio, una camicia azzurra e una cravatta blu. Complice dello 'strappo' alla consuetudine il regolamento della Camera che prevede l'obbligatorietà della giacca anche se non della cravatta per i deputati e gli ospiti. Unico precedente il 2005 per l'incontro al Quirinale con l'allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi; anche in quell'occasione Marchionne indossò la giacca. «Il fatto di essere qui in Parlamento è la dimostrazione del rispetto per questo Paese e le istituzioni e la fiducia che abbiamo nel futuro dell'azienda e dell'Italia», ha detto Marchionne. Su Fiat si «è aperto un ampio e lungo dibattito; si è sentita molta politica, molta ideologia ma poca aderenza alla realtà e conoscenza dei fatti».
La Fiat ha progetti «ambiziosi» che partono dall'Italia, ha aggiunto. «Abbiamo progetti ambiziosi che partono proprio dall'Italia, ma- ha evidenziato- non è possibile ignorare la realtà che ci circonda». «Abbiamo progetti ambiziosi che partono proprio dall'Italia e si ispirano su uno sforzo globale», ha detto, aggiungendo: «Vorrei che fosse assolutamente chiara una cosa: nessuno può accusare la Fiat, guardandola negli occhi, di comportamenti scorretti, di vivere alle spalle dello Stato o di voler abbandonare il Paese». «Se si realizzeranno le condizioni» rispetto al progetto Fabbrica Italia, «allora il nostro Paese sarà in grado di mantenere la sede legale».
«Se riusciamo a portare l'utilizzo degli impianti dall'attuale 40% all'80%, siamo pronti ad aumentare i salari portandoli ai livelli della Germania». E anche «al passo successivo ,che è la partecipazione dei lavoratori agli utili d'azienda».
«Se il cuore è e resterà in Italia, la nostra sede sarà in più posti; sedi operative diverse in diversi posti. Non c'è assolutamente nulla di strano in questo: non si tratta di rinnegare le nostre radici ma anzi di proteggerle, di garantire al passato il futuro, continua Marchionne. »La scelta della sede legale non è stata ancora presa«, aggiunge l'ad e »non è vero che la Fiat ha salvato Chrysler, è vero anche il contrario«. «Posso annunciarvi che il lancio della Nuova Panda avverrà entro la fine di quest'anno».

FIAT NON LASCIA L'ITALIA La «Fiat non ha alcuna intenzione di lasciare l'Italia», ha assicurato Marchionne. «Nonostante tutti i vincoli e le difficoltà, siamo convinti che il nostro sistema produttivo possa e debba essere competitivo. È una sfida che si può vincere, è una scommessa». La Fiat, dice ancora Marchionne, «è un pezzo importante della storia, vogliamo che resti un pezzo importante del futuro».

(fonte leggo.it)