mercoledì 5 maggio 2010

Crisi, sciopero generale in Grecia

Paese in piazza contro misure austerità

Sciopero generale oggi in Grecia. Il paese protesta contro le misure di austerità indicate dal governo e chiede che i responsabili della crisi siano puniti. Stop al traffico aereo, ferroviario, marittimo e urbano (questo parziale per consentire l'arrivo dei manifestanti). Sono chiusi inoltre ospedali, scuole, banche, uffici pubblici e negozi. Contro il piano scendono in piazza operai, impiegati, agricoltori, studenti, professori e pensionati.
Sciopero in Grecia (Foto Afp)

Le misure di austerità dovranno essere votate giovedì dal Parlamento e il Paese scende in piazza per chiedere che siano puniti i veri responsabili della crisi.

Dopo le manifestazioni e l'astensione dal lavoro proclamata dal sindacato dei dipendenti pubblici Adedy e da quello comunista Pame, la protesta diventa sciopero generale con la discesa in campo anche della confederazione del settore privato, Gsee.

Questo sciopero generale è il terzo dall'inizio della crisi e il primo dopo l'annuncio delle nuove misure di austerità. Il Paese viene letteralmente paralizzato, oscurato da un black out informativo a causa dello sciopero dei giornalisti, bloccato dallo stop al traffico aereo, ferroviario, marittimo e urbano. Restano chiusi inoltre ospedali, scuole, banche, uffici pubblici e negozi (questi ultimi con l'eccezione di Atene).

Il piano di austerità viene condannato, oltre che dai sindacati, da tutta l'opposizione politica che, a cominciare da Nuova Democrazia (Nd, centrodestra), voterà contro in Parlamento, con l'eccezione del piccolo partito di estrema destra Laos. La legislazione ha tuttavia l'approvazione garantita grazie alla maggioranza di 160 seggi su 300 di cui gode il partito di governo Pasok.

Cosa dice il piano
Il piano concordato con l'Unione europea e il Fondo monetario internazionale, in cambio di 110 miliardi di euro in tre anni, prevede nello stesso periodo una riduzione della spesa per 30 miliardi grazie al congelamento dell'impiego e a tagli su salari e pensioni per i dipendenti pubblici, la riforma fiscale con aumento dell'Iva e delle imposte su carburanti, alcolici, sigarette e beni di lusso. Nonché in virtù della riduzione delle indennità di licenziamento e degli straordinari ed estensione della possibilità di licenziare nel settore privato.

Il martedì nero delle Borse
Intanto, martedì tutte le piazze finanziarie del Vecchio Continente sono letteralmente affondate, bruciando circa 144 miliardi di euro di capitalizzazione, per il timore che la crisi greca abbia un effetto domino sugli altri Paesi. Atene ha ceduto il 7%, Madrid il 5%, Parigi il 3,6%, Milano il 4,7%, Francoforte il 2%. E l'euro finisce ai minimi da un anno.

(fonte leggo.it)