«L'attuale andamento del prezzo del petrolio e il cambio dollaro/euro, in assenza di interventi correttivi, non potrebbero che indurre a breve un aumento dei prezzi per i consumatori finali» di gas. Lo ha dichiarato il presidente dell'Autorità per l'energia, Alessandro Ortis, in un'audizione sul decreto legislativo sul gas, che quindi ha bisogno di maggiore concorrenza. Alla domanda se l'aumento potrebbe verificarsi già dal 1 luglio, giorno in cui scatteranno le nuove tariffe, il commissario dell'Autorità, Tullio Fanelli ha risposto: «Naturalmente».
"ENI FAVORITA" Il decreto legislativo per una maggiore liberalizzazione del mercato del gas «potrebbe indurre qualche progresso», ma «presenta alcuni profili di criticità», con obblighi, in caso di superamento dei tetti, che «paiono eccessivamente favorevoli all'operatore dominante e rischiano di compromettere l'efficacia dell'intero intervento normativo». Lo ha dichiarato il presidente dell'Autorità per l'energia, Alessandro Ortis, nel corso di un'audizione alla Commissione Attività produttive della Camera e Industria del Senato. Secondo Ortis, inoltre, «è necessario che il nuovo limite Antitrust venga determinato e misurato sulla base della effettiva quota di mercato all'ingrosso detenuta dall'operatore», mentre il decreto affida a un successivo decreto del ministero dello Sviluppo la metodologia di determinazione della quota. Se si utilizzasse il metodo proposto dall'Autorità, la quota dell'Eni «passerebbe da meno del 50% (situazione attuale) a oltre il 65% (nuova metodologia). È essenziale dunque che sia attuata questa nuova impostazione degli obblighi, pena il sostanziale svuotamento delle misure contenute nel decreto».
IL CODACONS FA I CONTI «La mancanza di concorrenza nel nostro paese si traduce in un danno economico per i consumatori, quantificabile in almeno 1.500 euro annui a famiglia. Basti pensare a ciò che avviene nel settore bancario e assicurativo, alle pubblicità ingannevoli, alla scarsa trasparenza nelle tariffe dei trasporti, agli operatori che in qualsiasi campo realizzano cartelli per mantenere elevati i prezzi». Lo afferma il Codacons, commentando in una nota la relazione di Antonio Catricalà. «Non possiamo che condividere pienamente la richiesta di Catricalà di una legge che sani le alterazioni del mercato e favorisca i cittadini, tutelandoli dalla strapotere di banche, assicurazioni e potentati vari», conclude l'associazione.
(fonte leggo.it)