giovedì 8 aprile 2010

Pil Italia a +1,2% nel primo trimestre. Scajola: "Dati Ocse incoraggianti"

L'organizzazione migliora le stime, ma prevede un rallentamento della ripresa (+0,5%) nei tre mesi successivi.
Il ministro dello Sviluppo: "Premiata la politica del governo. La ripresa è ancora debole e intermittente".
Gli Usa meglio di area euro e Giappone. "Cautela nel rimuovere le misure di sostegno all'economia".

Il prodotto interno lordo italiano crescerà dell'1,2% nel primo trimestre del 2010 (dato annualizzato, rispetto al trimestre precedente) e dello 0,5% nel secondo. E' la nuova stima pubblicata dall'Ocse. I dati sono migliori delle previsioni precedenti, che parlavano di un -0,3% nel primo trimestre. Nei primi tre mesi dell'anno, secondo l'Ocse, l'Italia dovrebbe fare meglio dell'Eurozona, ferma al +0,9%. Scenario contrario nel secondo trimestre, con i Paesi dell'euro a +1,9% e l'Italia in crescita solo di mezzo punto percentuale.

"Dati incoraggianti" secondo il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, che vede nelle stime dell'organizzazione parigina "un'ulteriore conferma della correttezza della politica anticrisi del governo". Il ministro ha poi sottolineato che "la minore crescita prevista per il secondo trimestre indica che la ripresa è ancora debole, intermittente ed esposta a rischi di arretramento"

Sul piano internazionale, l'Ocse vede un rallentamento della crescita nella prima metà del 2010 nei principali paesi industrializzati, mentre gli Usa continueranno ad espandersi a un ritmo maggiore di area euro e Giappone. "Nonostante alcuni segnali incoraggianti la fragilità della ripresa economica, un mercato del lavoro fragile e possibili turbolenze sui mercati finanziari sottolineano la necessità di essere cauti nel rimuovere le misure di sostegno" alle economie, si legge nel documento chiamato "Interim assessment". Resta ferma la necessità, avverte l'Ocse, di risanare i conti pubblici e di attuare "programmi di consolidamento nel medio termine" in molti Paesi, anche se "il consolidamento" dei conti "dovrebbe partire nel 2011, o prima dove necessario, ed essere graduale per non minare la ripresa".


"Oggi possiamo diffondere un messaggio moderatamente ottimista", ha dichiarato il capo economista dell'Ocse Pier Carlo Padoan durante la presentazione dei dati. "Ci sono buone notizie, la ripresa comincia a partire anche se non dovunque alla stessa velocità, ma questo processo è ancora fragile", ha spiegato Padoan. "Le difficoltà del mercato del lavoro e altri fattori legati ai mercati ci spingono a consigliare prudenza nell'arrestare le politiche di stimolo".

Per quanto riguarda l'Italia, Padoan suggerisce di agire prima di tutto sui "problemi di lungo termine", ovvero "alto debito e bassa crescita", operando un "significativo taglio delle spese" e agendo "sulle cause della debolezza della ripresa". Il capo economista ha definito l'Italia "un paese con problemi di lunga data, che esistevano prima della crisi. Questo", ha detto, "la rende un contesto difficile per l'elaborazione di politiche d'intervento economico".

L'Ocse sottolinea inoltre come siano "migliorate le condizioni finanziarie dei mercato", nonostante la presenza di fattori di stress finanziario come la Grecia e Dubai. Ma le banche, avverte l'organizzazione parigina, restano "vulnerabili a perdite sui crediti ed esposte al rischio dei tassi di interesse", pur avendo rafforzato il loro capitale.

Per quanto riguarda l'andamento dei prezzi il documento sottolinea come l'inflazione stia mostrando una dinamica "moderata", nonostante le "pressioni associate all'aumento dei prezzi delle materie prime negli ultimi mesi". Sul fronte del mercato del lavoro, "gli indicatori si sono stabilizzati, il tasso di disoccupazione ha probabilmente raggiunto il suo picco massimo negli Stati Uniti" mentre l'aumento della disoccupazione "è stato più contenuto nell'area dell'euro". La domanda privata, si legge nel documento, risentirà ancora del peso della crescita "lenta" del credito e dalla debolezza del mercato del lavoro, mentre più in generale la crescita globale beneficia soprattutto delle buone performance di alcuni Paesi emergenti tra cui Cina, Brasile ed India.

Ecco le proiezioni aggiornate dell'Ocse per i principali paesi e aree economiche:

Stati Uniti: 2,4 nel primo trimestre, 2,3 nel secondo
Giappone: 1,1 (I trim) 2,3 (II trim)
Euro 32: 0,9 (I trim) 1,9 (II trim)
Germania: -0,4 (I trim) 2,8 (II trim)
Francia: 2,3 (I trim) 1,7 (II trim)
Italia: 1,2 (I trim) 0,5 (II trim)
Regno Unito: 2,0 (I trim) 3,1 (II trim)
Canada: 6,2 (I trim) 4,5 (II trim)
G7: 1,9 (I trim) 2,3 (II trim)

(fonte repubblica.it)