giovedì 8 aprile 2010

Fastweb -Telecom Sparkle recuperati 542 milioni di euro

Già versati dalle due società indagate all'Agenzia delle Entrate 298 milioni in contanti.
Il resto è costituito da fideiussioni. Gli inquirenti cercano ora i beni all'estero acquistati con i fondi neri


La procura di Roma ha recuperato circa 542 milioni di euro dalle società Fastweb e da Telecom Sparkle, danaro che costituisce il provento dell'Iva non versata allo Stato nell'ambito delle operazioni illecite scoperte nell'inchiesta riguardante, tra l'altro, un maxiriciclaggio di circa due miliardi di euro. La somma è stata di fatto messa a disposizione dell'Agenzia delle Entrate: le imprese hanno evitato in questo modo il commissariamento, che era stato chiesto dall'ufficio dell'accusa.

In particolare Telecom Italia Sparkle verserà presto 298 milioni di euro, attraverso la capogruppo Telecom Italia, al ministero delle Finanze. A questa cifra si aggiungerà una fideiussione di 123 milioni, per le sanzioni da Iva non pagata. Infine Telecom Sparkle metterà a disposizione degli uffici giudiziari altri 72 milioni, sempre tramite una fideiussione. Questa somma serve a garanzia di quanto sarebbe da confiscare. "E' l'utile illecito individuato e che è stato messo a disposizione con grande collaborazione", sottolinea la procura.

Per quanto riguarda invece Fastweb, la società ha provveduto a versare all'Agenzia delle Entrate 38 milioni quale pagamento dell'Iva evasa. L'azienda ha inoltre fornito agli uffici giudiziari una fidejussione di 11 milioni a garanzia dei presunti profitti illeciti che saranno quantificati al termine del processo.

Nel frattempo proseguono le indagini della procura finalizzate al recupero dei proventi illeciti ottenuti dagli indagati, a cominciare dal presunto capo dell'associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio, Gennaro Mokbel.
Gli inquirenti stanno tentando di individuare i fondi neri creati all'estero con il reimpiego dell'Iva non pagata. Si tratta di beni mobili (diamanti, gioielli, opere d'arte, auto, imbarcazioni) e immobili che potrebbero trovarsi oltre che in Italia, anche all'estero, in particolare in Gran Bretagna, Lussemburgo, Francia, Svizzera, Cipro, Seychelles, Panama, Dubai, Singapore e Hong Kong.

(fonte repubblica.it)