E sull'euro pesa sempre la Grecia
La crisi della Grecia frena l'euro che scivola sotto quota 1,34 dollari, mentre continua il botta e risposta a distanza tra Cina e Stati Uniti sullo yuan. In corsa il dollaro canadese, che trova la parita' con il biglietto verde e rally delle materie prime con il greggio ai massimi da ottobre 2008 e il rame al top dai tempi del collasso di Lehman Brothers. L'euro va giu' contro 14 delle 16 maggiori valute soffrendo le voci secondo cui la Grecia vorrebbe evitare l'aiuto del Fondo Monetario Internazionale, con il rischio di far saltare l'accordo sul piano di salvataggio raggiunto dai governi europei.
E per quanto Atene abbia smentito le indiscrezioni, l'effetto sul mercato e' stato immediato: i titoli di Stato della Grecia sono tornati sotto pressione con il differenziale del rendimento tra il bond greco a 10 anni e il bund decennale tedesco che ha toccato il record, superando i 400 punti base per la prima volta dall'introduzione dell'euro. Intanto domani prende il via la missione ad Atene dei tecnici del Fmi per monitorare le entrate e la gestione delle finanze pubbliche, ha fatto sapere il Fondo, anche per chiarire che la missione non sottintende una richiesta di aiuto finanziario della Grecia. L'euro perde circa l'1% contro il dollaro a quota 1,3370 contro 1,3487 degli ultimi scambi di ieri a New York. Nel cross con lo yen cede l'1,3% a 125,5.
Giu' la sterlina che, in attesa delle elezioni del 6 maggio, paga la prospettiva di un governo senza maggioranza parlamentare. La valuta britannica ha ceduto fino all'1,1% contro il biglietto verde (a 1,5130 per poi risalire 1,52) mentre e' stabile contro euro con oscillazioni attorno agli 88 pence. Balzo del dollaro canadese che ritrova la parita' con il biglietto verde trainato dal rally del petrolio.
Botta e risposta a distanza tra Stati Uniti e Cina sul nodo yuan-dollaro, che resta uno dei punti piu' critici mentre i due Paesi cercano la via del dialogo: Pechino ha negato di aver mai manipolato lo yuan per aiutare l'export e che il regime fissato per la moneta sia la causa degli squilibri commerciali con gli Usa.
(fonte tgcom.it)