Entra in vigore il provvedimento interministeriale, i sindacati in allarme
"Gli effetti del decreto colpiranno la filiera della comunicazione già in grave crisi"
Il mondo dell'editoria e quello delle organizzazioni no profit contestano il decreto adottato dai ministeri dello Sviluppo economico e dell'Economia che abolisce le tariffe postali agevolate per tutta l'editoria libraria, quotidiana e periodica. Il provvedimento interministeriale è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed è in vigore sin dal primo aprile.
I primi a protestare sono stati i sindacati confederali del settore editoriale: "Il decreto - accusano Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil - scarica sugli editori l'onere della differenza tra la tariffa piena e quella agevolata finora a carico dello Stato. Le ricadute economiche del decreto andranno a colpire ulteriormente la filiera della comunicazione (carta, stampa editoria) già sconvolta da una fortissima crisi caratterizzata da un calo notevole di fatturati e volumi, all'interno di una trasformazione strutturale del modo di fruire dei vari mezzi e supporti di informazione la cui evoluzione - dicono i sindacati - non è ancora prevedibile. E' l'ennesima iniziativa che penalizza il settore dell'editoria in assenza di un confronto fra le parti interessate su un progetto di riforma sempre annunciato e mai realizzato".
Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil chiedono al governo e alle associazioni imprenditoriali di categoria l'apertura immediata di un confronto sul decreto "per l'adozione di soluzioni sostenibili per tutti i soggetti interessati e, contestualmente, la costituzione di un tavolo permanente che interessi tutta la filiera della comunicazione".
Duro anche il giudizio dell'Ai.Bi., associazione Amici dei bambini, che parla di "sgambetto del governo alle organizzazioni no profit": "Il provvedimento - si legge in una nota dell'associazione - colpisce le attività di informazione, sensibilizzazione e raccolta fondi delle organizzazioni no profit, causando un ingente aumento dei costi". "Se questo è il primo segnale delle riforme annunciate dal presidente Berlusconi - affema Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. - allora chiediamo che vengano immediatamente adottate delle misure per evitare un vertiginoso aumento nel budget delle spedizioni e la richiesta dell'immediato ripristino delle tariffe agevolate per il settore no profit".
(fonte repubblica.it)