giovedì 25 marzo 2010

L'Antitrust multa Butangas e Liquigas "Cartello segreto a danno dei consumatori"

L'intesa restrittiva della concorrenza includeva anche l'Eni, che però ha collaborato con il Garante. Pertanto sono state state inflitte sanzioni solo alle altre due società, per 22 milioni di euro in totale

Multa da 22 milioni per le società Butangas e Liquigas, che, secondo l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, dal 1995 al 2005 hanno posto in essere insieme all'Eni un'intesa restrittiva della concorrenza determinando congiuntamente le variazioni dei listini dei prezzi al pubblico del Gpl in bombole e in piccoli serbatoi su tutto il territorio nazionale, con effetti negativi sui consumatori finali.

All'Eni, che ha denunciato il cartello segreto il 31 ottobre del 2008, l'Autorità non ha applicato sanzioni: la legge prevede che un trattamento favorevole per chi collabora con l'Antitrust fornendo prove ed elementi delle intese. Butangas e Liquigas sono state invece sanzionate, alla luce della gravità e della durata dell'intesa, con multe pari rispettivamente a 4.888.121 euro e 17.142.188 euro.

Inizialmente l'Antitrust aveva avviato un'istruttoria per verificare l'esistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza in Sardegna. L'esistenza di tale intesa, su base regionale, è stata poi smentita; l'Autorità è infatti arrivata alla conclusione che il livello elevato dei prezzi registrato in Sardegna per le bombole di Gpl rappresenta la manifestazione locale degli effetti del cartello nazionale tra le società Butangas, Eni e Liquigas.

Secondo la testimonianza dell'Eni, l'intesa realizzata con Liquigas e Butangas prevedeva incontri a livello di vertice (amministratore delegato o responsabile del settore GPL) finalizzati "alla variazione contestuale e parallela dei prezzi di listino". L'istruttoria condotta dall'Antitrust ha consentito di confermare che gli amministratori delle tre società si incontravano in maniera regolare e ricorrente ricostruendo un insieme di occasioni di contatto tra gli amministratori delegati ed evidenziando quelle avvenute in un arco temporale utile alla definizione concertata dei listini.


L'analisi delle variazioni di prezzo applicate dalle tre società ha inoltre confermato l'esistenza del cartello: ognuna delle tre società modificava i listini nella stessa misura e con un'analoga tempistica, applicando la medesima variazione per tutte le voci del listino (relative a ripartizioni territoriali e tipologie di prodotto) e questo sia per il listino del canale bombole che per quello del canale piccoli serbatoi. Ciò ha consentito a Butangas, Eni e Liquigas di allineare i listini modificandoli in maniera indipendente dalle variazioni del costo della materia prima. L'esistenza e le caratteristiche del parallelismo dei listini dimostrano che l'intesa ha avuto piena attuazione, afferma l'Antitrust, e ha consentito il mantenimento - attraverso l'effetto che ha esercitato sui prezzi effettivamente praticati ai clienti finali - delle quote di mercato dei partecipanti.