martedì 30 marzo 2010

La Pasqua non conosce crisi. Per la tavola si spenderanno 3,5 miliardi

I rincari e le difficoltà economiche, secondo la Confederazione italiana agricoltori, non intaccano la tradizione: le spese maggiori per i prodotti tipici e dolci e uova. Tutto esaurito nei 18 mila agriturismo del nostro Paese

La crisi non intacca la tradizione della Pasqua. Come già si era verificato per Natale 2009 e a Capodanno, gli italiani sono disposti ad affrontare i rincari al dettaglio per alcune produzioni tipiche (dolci come le colombe e la pizza pasquale, carne e alcuni tipi di salumi), pur di non rinunciare alla tavola e alle vacanze.

Secondo i dati forniti dalla Cia, la Confederazione italiana agricoltori, si spenderanno 3,5 miliardi (il 5 per cento in più rispetto al 2009) per i tipici pranzi e colazioni pasquali, con prodotti tradizionali e legati alle nostre terre - agnello, salumi, formaggi, ortaggi, frutta, dolci, uova, pasta, vini e spumanti-.

Valigie pronte per 7 milioni di italiani, che approfitteranno della breve vacanza per visitare città d'arte e parchi. Tra i viaggiatori, circa 600 mila persone hanno scelto di invadere gli oltre 18 mila agriturismo del nostro Paese, che registrano per Pasqua e Pasquetta 2010 il tutto esaurito, dopo il calo di oltre il 6% dell'anno passato.

Nel complesso, tra pranzi, gite fuori porta, vacanze in Italia e all'estero si prevede una spesa complessiva di 10 miliardi di euro (il 12 per cento in più rispetto al 2009).

Le spese. Secondo la Cia gli italiani ripartiranno in questo modo le spese per allestire i pranzi di Pasqua e di Pasquetta: 520 milioni di euro per pane, paste e dolci; 690 milioni di euro per i formaggi; 840 milioni di euro per salumi, insaccati, agnelli e carni; 410 milioni di euro per prodotti ortofrutticoli (in particolare, carciofi, asparagi, radicchio) e per i legumi. E poi 290 milioni di euro per l'olio d'oliva e 620 milioni di euro per vini e spumanti. Da non dimenticare, infine, le uova: durante questa settimana Santa se ne consumeranno più di 380 milioni, soprattutto per preparare i classici dolci pasquali, per una spesa complessiva che si aggira attorno ai 130 milioni di euro.

(fonte repubblica.it)