martedì 30 marzo 2010

Antitrust, multa da 250mila euro a Bnl: "Scorretta sui mutui chiusi in anticipo"

La banca accusata di non comunicare alla clientela l'esistenza dello "sconto" sulla commissione una riduzione resa possibile da un'intesa tra l'Abi e le associazioni dei consumatori

Una multa di 250mila euro per "pratica commerciale scorretta" è stata inflitta dall'Antitrust a Bnl. Nel mirino dell'Autorità garante per la concorrenza sono le finite le modalità di comunicazione degli importi fissati a carico della clientela in caso di estinzione anticipata dei mutui.

L'autorità, in particolare, ha contestato alla Bnl (gruppo Bnp Paribas) di prospettare ai consumatori l'entità della penale senza specificare che l'importo è invece suscettibile di essere ridotto in base all'accordo sottoscritto dalle associazioni delle banche (Abi) e dei consumatori. Nel prospetto inviato ai clienti titolari di mutuo, cioè, non veniva fornita, almeno fino a febbraio 2010, alcuna indicazione sulla possibilità di beneficiare di un costo ridotto qualora il contratto di mutuo fosse stato stipulato per determinate finalità, come l'acquisto della prima casa o di immobili destinati ad abitazione o, da parte di persone fisiche, per svolgere attività economica o professionale.

Dall'istruttoria è emerso che la banca comunica la possibilità della commissione ridotta "soltanto dopo la produzione da parte del mutuatario della dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà relativa alla destinazione del finanziamento, e pertanto quando già il consumatore ha maturato la scelta di estinguere anticipatamente il mutuo.

Soddisfazione per la sanzione è stata espressa dalle associazioni dei consumatori: "La multa di 250.000 euro inflitta dall'Antitrust alla Bnl - dicono Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, presidenti di Adusbef e Federconsumatori - va nella direzione sanzionatoria richiesta invano più volte negli esposti presentati dalle nostre associazioni". Le due sigle dei consumatori accusano poi la Banca d'Italia che, a differenza dell'Antitrust, anziché tutelare gli utenti difende "gli interessi delle banche in nome della stabilità del sistema".

(fonte repubblica.it)