lunedì 19 aprile 2010

Borse, avvio di settimana difficile

Pesa l'effetto Goldman Sachs

Avvio ancora in calo per le Borse europee. A Milano il Ftse Mib cede l'1,12% a 22.750 punti ed il Ftse All Share l'1,05% a 23.303 punti. Sugli indici pesa l'effetto Goldman Sachs, la banca d'affari Usa sotto il mirino della Fed per frode. Borsa in forte calo anche a Shanghai dopo la stretta decisa dal governo di Pechino sulla proprietà immobiliare. Il listino di Singapore ha chiuso a -4%.

La situazione a Piazza Affari
Milano accusa la performance peggiore del Vecchio Continente a causa dell'effetto stacco cedole di alcune azioni, come Prysmian (-0,14%) e Parmalat (-1,9%). Balzano sugli scudi Mps (+2,93%), favorita dalla raccomandazione di acquisto di Deutsche Bank, e Fiat (+1,03%), dopo le anticipazioni del piano industriale secondo il quale nel 2015 il gruppo torinese arriverà a quota 2,7 milioni di auto prodotte tra Italia, Polonia, Serbia e Usa. Segno meno per Generali (-0,64%) ed Eni (-0,57% euro). Cauta Intesa Sanpaolo (-0,27%), invariata Unicredit.

Segno meno anche in Europa
Nelle altre Borse europee la situazione non è migliore. All'avvio delle contrattazioni Parigi cede lo 0,72% e Londra perde lo 0,45%. La settimana si annuncia molto difficile, soprattutto per i titoli delle compagnie aeree, fortemente in ribasso a causa dei blocchi imposti agli spazi aerei europei. A Tokyo All Nippon Airways perde il -2,41%, a Shanghai scivolone di Air China (-7,86%). Più cauta Cathay Pacific (-0,88%) a Hong Kong. In Europa cedono Ryanair (-4,88%), British Airways (-4,21%), Lufthansa (-4,55%), Iberia (-4,05%) e Air France (-4,99%).

L'Asia teme la bolla immobiliare
Avvio di settimana difficile anche per le principali borse di Asia e Pacifico che, per questioni di fuso orario, hanno scontato oggi il ribasso di venerdì scorso innescato dalla notizia che la Sec ha accusato Goldman Sachs di frode. Sugli indici di Shanghai pesa anche la decisione del Consiglio di Stato cinese che ha ordinato alle banche di non erogare più prestiti per gli acquisti della terza casa nelle città con rialzi eccessivi dei prezzi immobiliari. Una misura studiata dal governo per fermare il formarsi di una bolla immobiliare, ma che alcuni esperti temono possa far aumentare i prestiti e danneggiare i consumi.

(fonte tgcom.it)