
«Non deve esserci la condivisione del rischio» estesa a tutti i Paesi, ha detto la Merkel. «La condivisione dei tassi di interesse e dei rischi non ci aiuterebbe in modo strutturale», ha spiegato. Piuttosto, ha proseguito riferendosi a Sarkozy, «siamo entrambi d'accordo che deve esserci più coerenza nella politica economica». E l'inquilino dell'Eliseo è stato altrettanto diretto: «Bisogna responsabilizzare gli stati, non deresponsabilizzarli», ha detto, difendendo poi Berlino dalle critiche del presidente dell'eurogruppo, Jean-Claude Juncker. Se per il primo ministro del Lussemburgo Berlino è «anti-europea» nel rifiutare in modo «semplicistico» la proposta di lanciare governativi targati Ue, infatti, Sarkozy ha risposto: «Non vedo quanto la Germania possa essere egoista. Alla fine la Germania è il primo contribuente nella Ue». E poi: «Non penso che siamo stati consultati prima che questa idea fosse lanciata» dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti e da Juncker, ha sottolineato Sarkozy: «Se lo avessimo saputo in anticipo, forse avremmo potuto trovare un compromesso».
A difendere gli eurobond è stato oggi il tedesco Martin Schulz, presidente del gruppo SD (socialisti e democratici) al Parlamento europeo, secondo il quale questi strumenti «sono sicuramente un modo per arginare la speculazione» e inoltre «rafforzerebbero la fiducia internazionale nell'euro». Non solo: nonostante le posizioni ribadite oggi, Schulz è convinto che «la pressione sulla Merkel sarà così grande che cederà». Intanto, il governatore di Bankitalia e membro del consiglio direttivo della Bce, Mario Draghi, ha sottolineato che la responsabilità finale della gestione della crisi è dei governi di eurolandia, non della Bce. «Sono soltanto molto preoccupato del fatto che potremmo facilmente oltrepassare il segno e perdere tutto quello che abbiamo, perdere l'indipendenza e violare il Trattato Ue», ha scritto in un articolo pubblicato sull'Ft. In vista del vertice Ue della settima prossima, la Merkel ha ricordato che «se fallisce l'euro, fallisce l'Europa» e insieme a Sarkozy ha gettato le basi per un'armonizzazione dei sistemi fiscali di Germania e Francia. Un piano, questo, che secondo Berlino e Parigi servirà da «esempio» all'Europa per affrontare meglio eventuali crisi future.
(fonte leggo.it)