martedì 27 aprile 2010

L'Inps in attivo nel 2009. Dimezzate le domande per anzianità

La relazione annuale: quasi 8 milioni il saldo positivo. Il presidente Mastrapasqua: "Conti in ordine, le riforme stanno funzionando". Sostegno al reddito per 4 milioni di cittadini

''L'anno che ci sta alle spalle è stato probabilmente il peggiore per la storia dell'economia. Registrare un avanzo finanziario positivo nel bilancio dell'Inps è più di un successo. Se poi l'avanzo è di oltre 7 miliardi di euro deve trasferire a tutto il paese una nuova consapevolezza e una rinnovata dose di fiducia''. Lo afferma il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, presentando la relazione annuale dell'Istituto al Parlamento. ''La consapevolezza - aggiunge - che il sistema previdenziale nel nostro paese ha i conti in ordine. Le riforme stanno progressivamente mettendo in sicurezza il futuro delle pensioni''.

Le cifre. La spesa per le pensioni dell'Inps nel 2009 è stata pari a 173.127 milioni di euro, con un incremento del 3% sul 2008, pari a 5.071 milioni. L'incidenza sul Pil è salita all'11,32% (dal 10,69% del 2008). Sono state 697.098 le nuove pensioni accolte e liquidate nel corso del 2009, con un decremento del 4% (-29.136 pensioni) rispetto alle pensioni accolte e liquidate nell'anno precedente (726.234). Le nuove hanno riguardato principalmente i lavoratori iscritti alla gestione separata (+87,7% sul 2008). La gestione finanziaria di competenza ha evidenziato un saldo positivo di 7.961 milioni di euro, risultato della differenza tra i 276.643 milioni di euro di entrate e i 268.682 milioni di euro di uscite complessive. Il totale delle entrate ha registrato un incremento pari al 2,3% rispetto al 2008; ma in aumento più sostenuto, sempre rispetto al 2008, sono risultate le uscite, +4,6%. La gestione economica ha presentato un risultato positivo di 5.956 milioni di euro.


Per effetto delle nuove norme, risulta invece dimezzata la domanda di pensioni di anzianità, soprattutto tra i lavoratori dipendenti; allo stesso tempo si registra un aumento del numero dei trattamenti per vecchiaia. Nel complesso, il numero delle pensioni vigenti al 31 dicembre 2009 è pari a 16.053.965, con un decremento dello 0,26% (-42.208 pensioni) rispetto ai trattamenti in vigore nel 2008. Rispetto alle principali gestioni, oltre 10 milioni sono le pensioni ai lavoratori dipendenti (-0,9% rispetto al 2008), più di 4 milioni quelle ai lavoratori autonomi (+1,2%) e oltre 200.000 le prestazioni per i lavoratori iscritti alla Gestione separata (+27,7%). Il numero delle pensioni che ricevono integrazioni dell'importo per raggiungere il minimo previsto dalla legge supera i 4 milioni; di queste l'80% viene erogato a beneficiari donne.

Invalidità e verifiche. Continua a crescere la spesa per le prestazioni di invalidità civile: nel 2009 sono stati spesi 16 miliardi di euro (+4,9% sul 2008) per pagare i sussidi tra pensioni e assegni di accompagnamento; i beneficiari sono stati circa 2,6 milioni di persone (+4,5%). Il dato è previsto in salita anche nel 2010, anno per cui si stima una spesa di 17 miliardi. Aumentano però i controlli: nel 2009 sono state effettuate 200 mila verifiche che hanno portato alla revoca del 15% del campione esaminato. Allo stesso tempo, nell'ambito del contenzioso giudiziario si registra ''un netto miglioramento dell'incidenza dei giudizi che si concludono con una decisione di merito favorevole all'Istituto''.

Ai 2,6 milioni di invalidi civili, ha precisato Mastrapasqua, ''si aggiungono altri 2 milioni di soggetti di invalidità professionale, la cosiddetta inabilita', che porta a quasi 30 miliardi il volume delle risorse impegnate nel sostegno della non autosufficienza''. Nel corso del 2010 si prevede che la spesa per la sola invalidità civile potrebbe arrivare a 17 miliardi e i beneficiari a sfiorare i 3 milioni di persone.

Accanto alla lotta ai falsi invalidi, che ha centralizzato sull'Inps i controlli, sono stati nettamente ridotti anche i tempi per avere i sussidi: ''da una media di attesa che sfiorava l'anno, con punte di inciviltà di più di due anni, abbiamo garantito che si arriverà a un massimo di 120 giorni per poter ottenere il sussidio, senza dover restare vittime delle clientele, della burocrazia e delle organizzazioni criminali'' ha assicurato Mastrapasqua aggiungendo che ''da una decina di passaggi burocratici siamo passati a sole tre tappe per chiedere, controllare e ottenere la prestazione''.

Sostegni ai lavoratori. Sono stati oltre 4 milioni i lavoratori italiani che hanno ricevuto, in tempi e modi assai differenziati, una qualche forma di prestazioni di sostegno al reddito, per un totale di circa 18 miliardi di euro. A un anno dall'esplodere della crisi economica, ha detto Mastrapasqua, ''una delle poche cose che possiamo affermare e riconoscere è la perdurante coesione sociale che resiste nel paese'' e i ''provvedimenti messi in campo si sono rivelati efficaci a tenere, meglio che altrove, il livello di occupazione''.

Secondo il presidente dell'Inps, ''da un anno e mezzo, il bilancio delle ore di cassa integrazione autorizzate e il numero delle domande di disoccupazione presentate sono diventate un termometro vero della congiuntura e talvolta, purtroppo, un'occasione per un'irresistibile speculazione polemica''. Nel corso del 2009 sono state autorizzate 915 milioni di ore di cassa integrazione e il ''20% è stato destinato ad aziende e lavoratori che fino a marzo 2009 non godeva di questa difesa. Ogni confronto statistico con il passato dovrebbe rammentarsi di questo elemento. Così come ogni riferimento alla cassa integrazione dovrebbe ricordare che delle oltre 900 milioni di ore di cig autorizzate, circa 400 milioni non sono state utilizzate nel corso del 2009''. L'Inps, inoltre, ''non ha dimenticato di assicurare l'ordinaria opera di supporto alle famiglie'' con ''oltre 10 miliardi di euro di sussidi erogati per oltre 4 milioni di persone assistite''.

La sostenibilità non è tutto. ''Sarebbe miope e riduttivo - ha poi affermato Mastrapasqua - pensare che la sostenibilità possa essere l'unico criterio di riflessione sul futuro del sistema previdenziale. Inutile tacere il problema delle prestazioni di domani che richiedono, però, un'attenzione vigile nel presente''.

Secondo il presidente dell'Inps occorre coltivare una ''cultura previdenziale'' nella consapevolezza che il ''sistema contributivo aggancia rigorosamente le prestazioni alle contribuzioni''. E' quindi ''il tempo dell'autogoverno responsabile delle persone ed è naturale pensare ai giovani quando si parla di nuova cultura previdenziale. I giovani di oggi, e non solo loro, devono abituarsi a guardare al loro futuro considerando il loro fascicolo personale fatto di istruzione, formazione e previdenza. E sul fronte previdenziale non sarà un fascicolo vuoto solo a condizione che venga progressivamente riempito, magari fin dal riscatto della laurea che deve diventare una semplice abitudine''.

Fini: il pubblico come garanzia. ''Lo sviluppo di un adeguato sistema di previdenza complementare deve rappresentare per il nostro paese una priorità strategica'' e ''l'azione combinata di un polo pubblico di garanzia, per quanto riguarda i Fondi complementari ed il sistema finanziario per l'investimento dei contributi versati, potrebbe favorire un'adesione massimizzata al sistema e un migliore risultato in termini di trattamenti pensionistici complementari''. Lo ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenendo alla presentazione della relazione annuale dell'Inps.

(fonte repubblica.it)