venerdì 30 aprile 2010

Grecia, ora "dolorose misure"

Premier Papandreou ai sindacati

"Dolorose misure". E' quanto, suo malgrado, promette il premier greco Giorgio Papandreou sindacati e ai rappresentanti degli industriali per far fronte all'emergenza economico-finanziaria ed ottenere l'erogazione del pacchetto di aiuti Ue-Fmi. Fonti del governo hanno indicato che l'accordo con gli inviati europei e del Fmi ad Atene per un piano triennale di risanamento deve essere finalizzato "nei prossimi giorni".

Sacconi: risparmiatori italiani al sicuro
Non c'è "assolutamente nessun pericolo per i risparmiatori italiani" per la crisi greca. Lo ha detto il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, secondo cui "la situazione è critica ma alla fine l'Ue la affronterà. Non vedo pericoli di contagio: la Grecia ha già intrapreso un percorso molto impegnativo". Su dove l'Italia reperirà i fondi per aiutare Atene Sacconi ha detto: "non varrà il patto di stabilità, la situazione è sotto controllo".

Accordo tra Obama e Merkel
In una telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il cancelliere tedesco Angela Merkel, i due capi di stato e di governo hanno condiviso l'idea che per aiutare la Grecia a uscire dalla crisi serva "un'azione risoluta e tempestiva", con il coinvolgimento del Fondo Monetario Internazionale e dell'Unione Europea. Anche Obama fa pressing sulla Germania affinché dia il via libera al piano salva-Grecia che, con l'aggravarsi della situazione, pare destinato a raggiungere i 100-120 miliardi di euro in tre anni.

Il premier greco avverte l'Europa
Intanto, il premier greco Giorgio Papandreou ha lanciato a Ue ed Fmi l'ultimo sos, mettendo in guardia dai rischi di contagio per l'intera economia europea e mondiale.

I passi della Merkel
Da Berlino, poi, la cancelliera Angela Merkel, ha aperto: "Non possiamo permettere che la Grecia diventi una nuova Lehman Brothers". La Germania, ha aggiunto, "non vuole sottrarsi alle proprie responsabilità e chiede di accelerare i negoziati col governo greco". Il suo esecutivo lunedì presenterà in Parlamento il provvedimento per erogare 8,4 miliardi di prestiti bilaterali ad Atene nel 2010.

La Borsa di Atene chiude in rialzo del 7,14%
L'avvicinarsi del salavataggio della Grecia ha spinto al rialzo il listino di Atene. L'indice generale ha chiuso in progresso del 7,14% mentre quello dei titoli a maggiore capitalizzazione ha fatto segnare un progresso dell'8,83%. A trainare gli acquisti sono stati soprattutto i titoli bancari il cui sottoindice ha segnato un rialzo superiore al 10%.

Piano da 120 miliardi
Dichiarazioni importanti quelle di Schauble e della Merkel pronunciate prima (quelle del ministro) e dopo (quelle della cancelliera) l'incontro col presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, e il direttore generale dell'Fmi, Dominique Strauss-Kahn, entrambi in missione diplomatica nella capitale tedesca per convincere governo e Paramento tedeschi ad abbandonare ogni titubanza e resistenza. Perché la situazione si è talmente aggravata che non si può certo attendere le elezioni regionali tedesche del 9 maggio per avere una decisione della Germania. E un vertice straordinario dei leader della zona euro va convocato al più presto per dare il via libera ai prestiti. Proprio al termine del confronto che Trichet e Strauss-Kahn hanno avuto con i leader parlamentari tedeschi è venuta fuori la cifra sull'ammontare complessivo del piano: tra i 100 e i 120 miliardi di euro - avrebbe detto Strauss-Kahn secondo i partecipanti all'incontro - da prestare alla Grecia nei prossimi tre anni, di cui due terzi dalla Ue e un terzo dall'Fmi.

Nel 2010, comunque, gli aiuti ad Atene ammonterebbero sempre a 45 miliardi di euro, di cui 30 dai prestiti bilaterali degli Stati Ue e 15 dal Fondo monetario. Categoricamente esclusa da Bruxelles, invece, ogni ipotesi di ristrutturazione del debito pubblico di Atene: "Non è un'opzione". Ufficialmente il presidente della Bce e il direttore generale dell'Fmi non fanno cifre. Ma nelle loro parole c'è tutto il senso dell'emergenza e dell'urgenza. "La situazione è difficile e la rapidità delle decisioni è assolutamente essenziale", ha ammonito Trichet. Ancor più esplicito Strauss-Kahn: "Ogni giorno perso è un giorno in cui la situazione peggiora sempre più. E' in gioco il futuro della zona euro".

Anche la Casa Bianca è preoccupata e fa sapere dal suo portavoce che l'amministrazione Usa segue gli sviluppi da molto vicino. Del resto - dopo che le agenzie di rating hanno declassato Atene e i suoi titoli pubblici, definendoli "spazzatura" - i rendimenti dei bond greci decennali sono schizzati oltre il 10% e il differenziale col bund tedesco è salito a livelli record. Di qui l'ennesimo appello di Papandreou a fare presto. Ma, se da Berlino sembrano arrivare buone notizie, ad Atene i negoziati con Commissione Ue, Bce ed Fmi sembrano improvvisamente complicarsi, con il governo greco che si rifiuta di prevedere nuovi tagli salariali nel 2011 e 2012, dopo quelli già decisi per il 2010 per i dipendenti pubblici. Senza contare il congelamento delle pensioni di tutti i lavoratori, pubblici e privati. Ulteriori tagli per Atene rischierebbero davvero di scatenare la rivolta sociale, visto il clima già abbastanza infuocato che ha portato nelle ultime settimane a una raffica di scioperi e manifestazioni senza precedenti negli ultimi decenni.

(fonte tgcom.it)