venerdì 5 marzo 2010

Trichet: "La ripresa è avviata"

La Bce ha lasciato i tassi invariati

La ripresa in Eurolandia è avviata anche se con ogni probabilità non sarà uniforme e le prospettive sono soggette a continua incertezza. E' quanto ha detto il presidente della Bce Trichet ribadendo che il livello dei tassi di interesse, lasciati ancora una volta sui minimi di sempre, "è appropriato". Il banchiere centrale ha poi invitato i governi ad andare avanti nel risanamento dei conti pubblici e di definire al più presto le exit strategy dalle misure anti-crisi.

Numeri alla mano, la Bce si aspetta un crescita del Pil reale compresa tra +0,4 e +1,2% nel 2010 e tra +0,5 e il +2,5% per il 2011. Rispetto all'ultima stima di Eurostat, ha spiegato l'eurogovernatore, la previsione per il Pil è "leggermente minore per il 2010 e leggermente maggiore per il 2011, poichè riflette una maggiore attività a livello globale".

L'inflazione, ha poi spiegato Trichet, resterà attorno all'1% sul breve periodo e compresa tra lo 0,8 e l'1,6% per il 2010 e tra lo 0,9 e il 2,1% per il 2011. Una previsione ritoccata in maniera analoga a quella del Pil, ossia all'ingiù, per il 2010 e in lieve rialzo per il 2011.

La Bce ai governi: "Accelerare le riforme strutturali"
Il numero uno dell'Eurotower si è rivolto ai governi dell'Ue invitandoli da un lato ad accelerare le riforme strutturali per favorire la ripresa e dall'altro a definire al più presto le exit strategy dalle misure anti-crisi e i tempi di attuazione che non devono andare oltre il 2011.
"La sfida principale in tutti i paesi dell'area dell'euro consiste nell'accelerare le riforme strutturali in modo da rafforzare la crescita e favorire la crescita sostenibile", ha detto Trichet, evidenziando la necessità di adottare politiche che favoriscono "l'accesso al mercato e la concorrenza".

I governi, poi, devono anche riportare i conti pubblici sotto controllo. Gli elevati deficit di bilancio dei paesi dell'area euro creano "un fardello supplementare" sulla politica monetaria. Proprio per questo è di "importanza primaria definire chiaramente le strategie di uscita" dalla deriva dei conti. Bisogna "smantellare le misure di sostegno settoriali che sono state adottate per fare fronte alla crisi", ha proseguito Trichet, sottolineando che i programmi di risanamento dovranno in ogni caso iniziare al più tardi nel 2011, secondo la Bce, facendo leva su riforme dei programmi di spesa pubblica.

La Bce sta già attuando il ritiro graduale delle misure straordinarie
L'istituto di Francoforte non solo invita i governi ad attuare le exit strategy, ma per quanto può comincia già ad attuare il ritiro graduale delle misure straordinarie. "C'è una logica nella nostra decisione". "Prima - spiega Trichet - abbiamo eliminato le operazioni a 12 mesi, poi quelle a sei mesi e ora quelle a tre mesi andranno progressivamente riportate a delle aste valutabili. Inizieremo, ovviamente dal secondo semestre". Trichet spiega poi che il consiglio dei Governatori ha preso all'unanimità le decisioni sui tassi e a schiacciante maggioranza quella sul ritiro delle misure straordinarie.

La Bce ha ritirato parte delle misure di emergenza varate per contrastare la crisi finanziaria globale nonostante il rischio che il deficit di bilancio della Grecia potesse minare la ripresa economica di Eurolandia. L'istituto di Francoforte ha irrigidito le condizioni per le regolari aste a 3 mesi e ora, a partire da aprile prossimo, offrirà finanziamenti a tasso variabile, ritornando così ai livelli pre-crisi.

Riguardo all'asta principale a sette giorni, la Bce continuerà a finanziare le banche commerciali per l'intero ammontare richiesto con l'attuale tasso di riferimento.

(fonte tgcom.it)