sabato 6 marzo 2010

Casa, Bankitalia: il mercato risale

"Prezzi stabili e più compravendite"

Migliora il clima del mercato immobiliare: nel quarto trimestre del 2009 le agenzie hanno registrato compravendite in aumento, prezzi stabili e una riduzione del volume di incarichi a vendere rimasti inevasi. Lo rivela un sondaggio condotto dalla Banca d'Italia con Tecnoborsa. Per i prossimi mesi gli operatori sono ottimisti e stimano un ulteriore miglioramento nelle prospettive del mercato.

Dall'analisi è emerso che nel quarto trimestre del 2009 è proseguito il calo della quota di agenti che segnalano una diminuzione dei prezzi, scesa al 45,4%, dal 61,4 rilevato all'inizio dell'anno. Nello stesso periodo si è ampliata la quota di coloro che ne riscontrano una stabilità, che per la seconda volta consecutiva si colloca sopra il 50% (rispetto a 37,1% registrato per il primo trimestre 2009).

Nel complesso, il saldo negativo tra le percentuali di risposte "in aumento" e "in diminuzione" si è ulteriormente ridotto (-43,2% contro -59,9% di inizio anno). Le opinioni al ribasso si confermano prevalenti nelle regioni del Sud e del Nord Est, mentre sono scese intorno al 40% in quelle del Nord Ovest e del Centro. La quota di operatori che hanno venduto almeno un immobile è salita intorno al 69%, il valore più alto dall'inizio delle rilevazioni nel dicembre 2008. Il numero totale di compravendite effettuate mediante intermediazione avrebbe segnato un recupero, soprattutto nelle aree urbane localizzate nel Nord Ovest e al Centro, dove più decisa è stata l'attenuazione delle tendenze al ribasso delle quotazioni.

Quanto alle prospettive del mercato nazionale, il saldo negativo tra le attese di miglioramento e di peggioramento a tre mesi si è ridimensionato a -8,9 punti percentuali (da -16,9 punti nel trimestre precedente). Il quadro di medio termine mostra un più deciso miglioramento: le prospettive per i prossimi due anni sono giudicate positive dal 66,1% delle agenzie (contro il 59,8% dell'inchiesta precedente) e in peggioramento dal 12,2% (contro il 16%).

(fonte tgcom.it)