martedì 16 marzo 2010

"Caro-benzina,nessuna speculazione"

Up: "Per calo prezzi tagliare impianti"

L'infinita diatriba sul caro-carburanti si arricchisce di un altro capitolo. Questa volta ad alimentare la polemica è lo stesso presidente dell'Unione petrolifera De Vita che, intervenendo a "Mattino Cinque" ha attaccato le associazioni dei consumatori affermando che la presunta "doppia velocità dei prezzi del greggio di cui spesso parlano è una favola inventata da loro per far presa sul pubblico". A suo avviso non c'è speculazione e l'unico modo per limare i listini è quello di riorganizzare la rete tagliando 5-6mila impianti. Si recupererebbero così i "3-4 cent che ci dividono dall'Europa".

Per il presidente De Vita nel nostro Paese ci sono troppi distributori di benzina. "Abbiamo proposto di chiuderne 5-6.000 per avvicinarci all'Europa. Bisogna sviluppare cose che le aziende sono disposte a fare come il self service in maniera che possiamo raffrontare il prezzo Europa, che è tutto self service, con il prezzo Italia che adesso invece non è self service e quindi è più alto". Si recupererebbero in questo modo quei 3-4 cent che è sostanzialmente la differenza tra noi e il resto del Vecchio Continente.


Riguardo all'aumento dei prezzi del carburante il numero uno dell'Up ha affermato che "vanno correlati a quelli internazionali dei prodotti finiti" e non solo all'andamento del petrolio. Sulla presunta doppia velocità ha parlato di una "favola" costruita dalle associazioni dei consumatori: "Fa presa sul pubblico - ha proseguito - perchè quando il prezzo la benzina sale il pubblico è infastidito e quando scende nessuno lo dice, nessuno se ne accorge, sembra quasi che il prezzo salga soltanto, ma se fosse così saremmo arrivati a 5 euro e invece oscilliamo sempre intorno agli stessi numeri, una settimana sale e una settimana scende, ci sono le impennate".

Infine De Vita ha parlato dell'allarme raffinazione: "Dovremmo affrontare nel prossimo futuro la crisi del sistema di raffinazione quantomeno europeo, avremo esuberi di produzione - ha spiegato - che in qualche maniera bisognera' riportare a esigenze di mercato". Anche nel settore petrolifero, ha concluso, "sta arrivando pesantemente la concorrenza del estremo oriente, operano con costi più bassi, perchè hanno costi ambientali molto ridotti".

(fonte tgcom.it)