venerdì 15 luglio 2011

Fiat Melfi, il giudice: ok ai licenziamenti

Accettato il ricorso dell'azienda contro il reintegro dei tre operai

Il giudice del lavoro, Amerigo Palma, ha accolto il ricorso presentato dalla Fiat contro il reintegro di tre operai (due dei quali delegati Fiom) dello stabilimento di Melfi (Potenza). Nell'estate del 2010, Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli erano stati licenziati, con la contestazione da parte dell'azienda di aver sabotato la produzione durante uno sciopero interno, ed erano poi stati reintegrati dal giudice del lavoro.

''Noi non ci arrendiamo'': è questo il messaggio lanciato all'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, dai tre operai dello stabilimento di Melfi (Potenza) licenziati nell'estate del 2010. Marco Pignatelli, anche a nome di Giovanni Barozzino e Antonio Lamorte, ha aggiunto che ''noi accettiamo la decisione del giudice, perche' e' lui a decidere, ma sicuramente non ci arrendiamo perché riteniamo che il nostro è stato un licenziamento illegittimo''.

''Ora - ha continuato Pignatelli - non c'è più rabbia, ma solo amarezza. Prima di oggi credevamo che per noi sarebbe andata in maniera positiva. Continuiamo pero' a pensare di avere ragione''. Insieme agli operai, c'e' anche il segretario regionale della Basilicata della Fiom, Emanuele De Nicola, secondo il quale, ''questa sentenza rischia di aprire un pericoloso precedente rispetto a quelli che sono i diritti dei lavoratori''.

La posizione di Fiat
''Dopo circa un anno di istruttoria e ben 26 testimoni ascoltati, è stata appurata la verità materiale e giuridica sui fatti che si sono verificati nella notte tra il 6 e il 7 luglio 2010, e soprattutto che la 'Sata' non ha mai posto in essere comportamenti persecutori e antisindacali nei confronti della Fiom-Cgil''.

Lo ha detto all'Ansa uno dei legali della Fiat, Francesco Amendolito, commentando la sentenza del giudice del lavoro che ha accolto il ricorso dell'azienda contro il reintegro dei tre operai dello stabilimento di Melfi (Potenza).

''I licenziamenti del 2010 - ha spiegato l'avvocato - sono stati ritenuti legittimi e non integranti una condotta antisindacale, revocando quindi il decreto di reintegro emesso nell'agosto del 2010. Non siamo in grado di aggiungere ulteriori commenti - ha concluso Amendolito - restando in attesa di leggere nel particolare le motivazioni che il magistrato ha annunciato di voler depositare domani''.

(fonte tgcom.it)