Le Borse europee, a metà seduta, incrementano le perdite con l'indice d'area Stxe 600 che cede oltre mezzo punto percentuale. I mercati guardano al vertice dell'Eurogruppo impegnato a definire la questione greca con Atene che cede oltre il 3%. Dopo il venerdì nero c'è grande attenzione anche sull'Italia, sotto attacco della speculazione. Milano è tra le Piazze azionarie maggiormente sotto pressione (Ftse Mib -2,5%, Ftse Alla Share -1,8%): le vendite piegano in particolare Parmalat (-4,5%), Fiat (-3,6%) e Intesa SanPaolo (-5,08%) con il downgrade a 'neutral' di Hsbc. A livello settoriale la maglia nera è degli assicurativi (sottoindice dj stoxx -2,2%) dove si salva solo FonSai (+2,4%). Continuano a cedere anche banche (-1,3%) e auto (-1,55) a cui si aggiungono i media (-1,3%) con BSkyB che perde il 5,2% e Mediaset il 2,2%, dopo la sentenza del Lodo Mondadori.
Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse europee. - Londra -0,40% - Parigi -1,48% - Francoforte -1,05% - Madrid -1,81% - Milano -2,00% - Amsterdam -1,10% - Stoccolma -1,00% - Zurigo -0,65% - Atene -3,19%.
CALA PIAZZA AFFARI Italia ancora nel mirino della speculazione per la crisi del debito dell'eurozona: dopo il venerdì nero, Piazza Affari ha aperto con ribassi superiori al punto percentuale e lo spread tra Btp e Bund decennali ha sfondato nuovi massimi oltre i 260 punti. L'euro viaggia a ridosso dei minimi di seduta di 1,4117 dollari contro 1,4264 degli ultimi scambi di venerdì scorso a New York.
La Borsa di Milano ora registra perdite dell'1,50% - accusando la pressione sui titoli bancari - e tutti i principali listini del Vecchio Continente registrano decisi ribassi, in un mercato condizionato dall'attesa per la riunione dell'Eurogruppo incentrata sull' emergenza Grecia, ma anche sul contagio della crisi dopo gli attacchi della speculazione contro l'Italia. Lo spread Btp-Bund ha raggiunto i 268 punti, nuovo record dall'introduzione dell'euro dal precedente massimo toccato venerdì scorso a 248 punti, evidenziando fin dall'apertura una forte tensione sui titoli del Tesoro. A nuovi record anche il rischio debito dell'Italia misurato dai credit-default swaps che hanno segnato un balzo a quota 279.
Sotto tiro anche la Spagna con lo spread rispetto al Bund che vola ai massimi oltre i 300 punti. L'ondata non risparmia neanche la Francia: lo spread con il Bund si è allargato a 63 punti. E insieme ai Paesi della periferia dell'eurozona, sono sotto pressione Belgio e Austria, con gli spread ai massimi da inizio anno, e Olanda e Finlandia che rivedono i livelli più alti dall'estate del 2009.
LE PAROLE DELLA CRISI Di seguito un glossario dei termini più utilizzati per capire l'attacco della speculazione contro l'euro:
BTP-BUND - Sono titoli di Stato pluriennali italiani (Btp, buoni del tesoro poliennali) e tedeschi (Bund). Con le loro emissioni i due stati si finanziano sui mercati. Il loro rendimento, che viene fissato con un'asta, è un indice della salute finanziaria e della credibilità dei due paesi. Questa mattina sul mercato secondario il Btp decennale ha raggiunto il massimo spread (vedi voce) con i Bund tedeschi: questo significa non solo che per l'Italia diventa più caro ripagare il debito pubblico (vicino al 120% del Pil), ma anche che le previsioni dei mercati sulla salute finanziaria del paese sono negative.
SPREAD - È una misura del rischio di insolvenza associato a un titolo di stato e, di conseguenza, della salute finanziaria di un Paese. Tecnicamente è il differenziale, valutato dal mercato, tra il rendimento di quel titolo e il rendimento di un titolo corrispondente di uno Stato considerato privo di rischio, come la Germania. Questa mattina lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi a 10 anni ha superato i 260 punti. È un record dall'introduzione dell'euro e indica un aumento del costo per l'Italia di finanziarsi sui mercati. Nuovi picchi hanno raggiunto anche gli spread di Portogallo (1.048 punti) e Irlanda (1.019 punti), ma anche la Francia (62,3 punti) è al massimo livello da marzo 2009.
RATING - Le agenzie di rating sono società private indipendenti che valutano il rischio associato a un titolo o a chi lo emette, sia un ente privato o pubblico, come uno Stato. Il loro giudizio è sintetizzato nel rating, un punteggio (espresso in lettere e cifre) che rappresenta la capacità dell'emittente di far fronte ai propri impegni e ha un enorme impatto sulle decisioni degli investitori. Le principali agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch - sono oggetto di forti critiche per il loro ruolo nella crisi. L'Unione europea e l'Fsb sono al lavoro a una riforma per limitare la loro influenza sui mercati.
SOSPENSIONE TITOLI - Per evitare turbolenze eccessive sui mercati, al variare dei prezzi di un titolo oltre una certa soglia (che per le azioni è del 10%) le negoziazioni su quel titolo vengono automaticamente sospese. La sospensione può avvenire anche su decisione discrezionale della Consob. Alla sospensione segue un'asta di volatilità per fissare un nuovo prezzo. Per esempio, questa mattina le azioni della Cir sono state sospese per eccesso di ribasso. In seguito all'asta di volatilità sono state riammesse agli scambi.
VENDITE ALLO SCOPERTO - Le vendite allo scoperto (o 'short selling') sono operazioni che sfruttano la possibilità, prevista sui mercati finanziari, di vendere titoli senza averne l'effettivo possesso e di acquistarli solo in seguito per consegnarli alla controparte. Di solito sono legate ad attese - o a speculazioni - su un prezzo in calo e possono rappresentare un 'pericolò e una fonte di ulteriore instabilità dei mercati, se effettuate da grandi investitori come gli hedge fund. Per questo ieri la Consob ha imposto un obbligo di comunicazione per le vendite allo scoperto di dimensioni importanti. L'obbligo scatta per le operazioni che raggiungono lo 0,2% del capitale della società e, successivamente, a ogni variazione pari o superiore allo 0,1% del capitale.
(fonte leggo.it)