L'investimento nella fabbrica di Pomigliano, dove si produce la Panda, andrà comunque avanti, ma il contratto sulla newco non si ridiscute. Quanto al resto è congelato, con un avvertimento: «se il sistema Paese non aiuta, la Fiat è pronta a trarne le conseguenze e a valutare altre opzioni». Con la consueta chiarezza e piglio deciso l'amministratore delegato, Sergio Marchionne, ribadisce, la posizione del Lingotto sul progetto Fabbrica Italia. È la prima volta che il manager parla dopo la sentenza del Tribunale di Torino sul ricorso Fiom contro il contratto di Pomigliano.
L'occasione gliela danno gli analisti finanziari con le loro domande nella conference call sui risultati della Spa nel secondo trimestre 2011. Nessuna certezza, quindi, sul futuro di Mirafiori e Grugliasco, mentre solo Pomigliano non è rischio, «a prescindere da come procederà la vertenza e quali saranno le motivazioni del tribunale», perchè lì l'investimento da 700 milioni è già partito e «non si torna indietro»: la Panda sarà presentata a settembre al salone dell'Auto di Francoforte e arriverà sul mercato all'inizio del prossimo anno. «Il nostro impegno in Italia - afferma Marchionne - è chiaro, abbiamo dato un contributo alla modernizzazione del Paese. Non possiamo fare di più. Non è la Fiat a decidere le condizioni di mercato, noi dobbiamo adattarci al mercato e per far questo servono relazioni industriali stabili».
L'amministratore delegato del Lingotto non dà giudizi sull'accordo sulle regole contrattuali raggiunto da Confindustria e dai sindacati confederali, ma insiste su un concetto che ha più volte ripetuto in questi mesi: «un accordo tra le parti non può essere messo in discussione da una minoranza, non accade in nessun'altra parte del mondo. Per questo Fiat non si siederà di nuovo a un tavolo negoziale e non riaprirà alcun confronto. Non si farà minacciare e non si farà porre condizioni». Marchionne insiste: «sarebbe un peccato se il sistema Paese non ci aiutasse e ci portasse ad abbandonare l'Italia. Si perderebbero le opportunità del nostro progetto».
FIAT: UTILE GESTIONE ORDINARIA CON CHRYSLER A 525 MLN - L'utile della gestione ordinaria di Fiat Spa è cresciuto, nel secondo trimestre, a 525 milioni di euro. Escludendo Chrysler, è stato di 375 milioni di euro, con un margine salito al 3,8% (3,3% nel secondo trimestre 2010). L'aumento di 68 milioni di euro rispetto all'anno precedente "é stato determinato principalmente - sottolinea Fiat - dall'ottima performance dei Componenti".
FIAT: MARCHIONNE, PASSI AVANTI CHRYSLER, SU STRADA GIUSTA ''Chrysler ha compiuto nel trimestre un importante passo in avanti''. Lo ha detto l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne. ''Rifinanziare il nostro debito e rimborsare i prestiti dei govenri con sei anni di anticipo, rafforza la nostra convinzione di essere sulla strada giusta per ricostruire la societa' e rimetterla nel posto giusto nel panorama automobilistico globale''. ''Stiamo cambiando l'immagine e la societa' della societa' per riguadagnare la fiducia dei consumatori''.
(fonte leggo.it)