Si fa d'oro la tazzina dell'espresso al bar: per gustarsi il caffè e affrontare con più spirito la giornata non basta a volte un euro. A Roma è quello il conto che ormai si sborsa, a Milano si arriva anche a 1,50 euro nei bar più eleganti. Non sono i bar a lucrarci, spiega Fipe-Confcommercio che raduna i pubblici esercizi, ma è colpa delle speculazioni internazionali che tengono in fibrillazione i prezzi delle materie prime. Anche il caffè sta pagando scotto con le quotazioni all'origine in vertiginoso aumento. «Da mesi i prezzi all'origine del caffè sono in continuo aumento, il fatto è questa commodity, non diversamente dalle altre, è divenuta strumento di speculazione internazionale - osserva il presidente di Fipe-Confcommercio Lino Enrico Stoppani - È chiaro che se la miscela la paghi il 30% in più si ripercuote sulla tazzina. Dobbiamo inoltre tenere in conto che intanto aumentano i costi di attività degli esercizi. Devo però dire che i nostri esercenti hanno finora mostrato molta attenzione a non trasferire questi rincari su espresso e cappuccino, un 'ritò che l'italiano ha a cuore e sui cui è meno disponibile ad accettare aumenti rispetto alla maggior parte dei prodotti». Secondo le rilevazioni Fipe risulta che la tazzina è il prodotto del bar con la dinamica di prezzo più virtuosa negli ultimi undici anno: rispetto a aumento dell'inflazione dal 2000 al 2011 del 23,9%, la tazzina ha segnato infatti +25,3%, per un aumento del prezzo reale che non ha superato il punto e mezzo percentuale. Ma le ultime accelerazioni dei prezzi all'origine - nel giro di pochi mesi si è passati da 120 centesimi di dollaro per libbra di caffè verde a oltre 200 - cominciano inevitabilmente a ripercuotersi nei bar sull'onda degli aumenti che in primis scattano presso importatori e torrefattori. L'Istituto nazionale espresso italiano (Inei), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine e macinadosatori, sottolinea la corsa verso l'alto del caffè crudo. «Il prezzo del Brasile Santos, caffè base per molte miscele di qualità, è praticamente raddoppiato - osserva il presidente Inei Gianluigi Sora - Molti altri caffè pregiati hanno seguito la sua sorte». Pertanto, conclude l'Inei, «L'aumento dei prezzi coinvolge in particolar modo quei torrefattori che lavorano in qualità».
(fonte leggo.it)