lunedì 18 ottobre 2010

BANKITALIA: "FAMIGLIE SIANO PIÚ CAUTE CON I CONSUMI"

I comportamenti di spesa delle famiglie restano cauti e i «segnali per i mesi estivi non ne delineano un recupero». È quanto scrive la Banca d'Italia nell'ultimo bollettino economico secondo cui «nel secondo trimestre del 2010 è proseguito il ristagno dei consumi delle famiglie, frenati dalla contrazione degli acquisti di beni durevoli (-6,8% sul periodo precedente)». La Banca d'Italia cita così «le immatricolazioni di auto, al netto della componente stagionale e degli effetti di calendario, che sono cresciute debolmente nel terzo trimestre (dopo la caduta nella prima metà dell'anno), collocandosi su livelli inferiori a quelli dell'inizio del 2009». Il clima di fiducia delle imprese del commercio, spiega Via Nazionale, è peggiorato durante l'estate. Secondo l'indicatore calcolato dall'Istat, il volume delle vendite al dettaglio ha ristagnato nei tre mesi terminanti in luglio. «Segnali più positivi - nota la Banca d'Italia - provengono dall'indice del clima di fiducia dei consumatori che nell'estate ha interrotto il calo in atto dall'inizio del 2010, segnando un parziale recupero in settembre».

CRESCITA RALLENTA L'economia mondiale mostra segnali di rallentamento della crescita. È quanto si legge nel Bollettino economico della Banca d'Italia secondo cui «i dati più recenti segnalano una moderazione del tono congiunturale nel terzo trimestre, sia nelle economie avanzate sia in quelle emergenti» a causa dell'affievolirsi del «ciclo delle scorte e delle misure di stimolo fiscale» oltre che della perdita di slancio del commercio internazionale. La Banca d'Italia cita così le stime del Fondo monetario internazionale , la crescita dell'economia mondiale secondo cui nel secondo semestre la crescita continuerebbe, ma a ritmi più contenuti rispetto al primo. Nel complesso del 2010, l'aumento sarebbe pari al 4,8 per cento, per poi scendere verso il 4 nel prossimo anno. «L'incertezza sull'evoluzione futura resta tuttavia elevata - annota Via Nazionale - riflettendo nelle economie avanzate gli alti livelli di disoccupazione e l'ancora debole situazione patrimoniale delle famiglie».

(fonte leggo.it)