"Loro intesa penalizza i consumatori"
"L'accordo con i gestori allontana la riduzione del prezzo italiano rispetto alla media europea". E' quanto afferma l'Antitrust in relazione all'intesa tra governo e gestori per la riforma della distribuzione dei carburanti. Positiva, secondo l'Antitrust, è la conferma della liberalizzazione delle forme contrattuali tra compagnie e distributori. L'intesa, invece, "fa un passo indietro rispetto alle altre soluzioni suggerite dall'Autorità".
L'authority per la concorrenza ha inviato una segnalazione inviata a governo e Parlamento, con la quale "chiede il varo di norme realmente liberalizzatrici a favore del mercato e dei consumatori", affermando che l'unico "elemento positivo dell'accordo è la conferma, nelle sue linee fondamentali, della liberalizzazione delle forme contrattuali per la gestione dell'impianto di distribuzione di carburante che, eliminando il vincolo di esclusiva, potrà contribuire alla definizione di un sistema distributivo più concorrenziale e alla creazione di un mercato di approvvigionamento all'ingrosso dei carburanti per autotrazione".
Secondo l'Autorità le modifiche introdotte per scongiurare lo sciopero dei benzinai, in particolare, "ritarderanno l'ammodernamento della rete di distribuzione di carburante nazionale, realizzabile con lo sviluppo di una forte 'selfizzazione' e impediranno uno sviluppo più concorrenziale del settore". Tra le novità che preoccupano maggiormente l'Antitrust l'eliminazione del divieto, per Regioni e Comuni, di introdurre regolamentazioni più restrittive della concorrenza, in particolare per quanto riguarda l'uso del self service pre-pay durante l'orario di apertura e la diffusione di impianti completamente automatizzati.
Cancellata anche la norma che vietava agli enti locali di obbligare i nuovi impianti ad assicurare contemporaneamente la distribuzione di carburanti e di metano e/o GPL. "L'effetto dell'accordo Governo-gestori - conclude l'Antitrust - impedirà in sostanza un'uniforme applicazione a livello locale dei principi di liberalizzazione, più volte richiesta dall'Antitrust e recepita invece dallo schema originario di disegno di legge sulla concorrenza".
(fonte tgcom.it)