Il prezzo della benzina continua a volare, nel giorno in cui scatta, peraltro, anche l'aumento dell'accisa sui carburanti. Eni, secondo quanto scrive Quotidiano energia, ha ritoccato i prezzi raccomandati du 1,7 cent su benzina e diesel (e sono 2,7 cent di aumento in 2 giorni), tirandosi dietro tutte le altre compagnie con rincari altrettanto significativi: Ip 1 centesimo su benzina e diesel come pure Esso e Shell mentre Q8 è salita di 1,4 e Tamoil addirittura di 1,9. TotalErg ha ritoccato invece di 0,5 la benzina e di 1,2 cent il diesel. Prezzi praticati che, di conseguenza, risalgono su tutto il territorio come pure le no-logo.
Punte massime, come di consueto, al Sud con la benzina che sfiora 1,620 euro al litro e il diesel 1,510. A livello Paese, oggi la media dei prezzi praticati della benzina (in modalità servito) è in significativa salita e va dall'1,565 euro al litro degli impianti Esso e Ip all'1,573 dei punti vendita Tamoil (no-logo a 1,494 euro/litro). Per il diesel si passa invece dall'1,470 euro/litro delle stazioni di servizio Esso all'1,483 rilevato negli impianti Eni (le no-logo a 1,418). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,781 euro/litro registrato nei punti vendita Esso allo 0,797 euro/litro degli impianti Tamoil (0,772 euro/litro le no-logo.
SCATTA L'AUMENTO DELLE ACCISE Scatta da oggi l'aumento dell'accisa sulla benzina. L'Agenzia delle Dogane ha pubblicato sul sito internet la Determinazione del direttore che fissa tutti gli aumenti, da oggi fino al 2014 per finanziare la cultura. Il primo aumento scatta da oggi fino al 30 giugno 2011. Per la benzina il rincaro dell'accisa è di 0,73 centesimi e le aliquote di accisa arrivano cosi per la benzina a 571,30 euro per mille litri mentre per il gasolio usato come carburante a 430,30 euro per mille litri. Il provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Dogane è legato al decreto legge del 31 marzo con il quale si è deciso di finanziare, attraverso l'accisa sui carburanti, l'incremento del fondo per la cultura. L'entità degli oneri è apri a 236 milioni di euro a decorrere dal 2011, incrementati di 45 milioni dal primo luglio 2011 e fino al 31 dicembre sempre di quest'anno e di 90 milioni di euro per gli anni 2012 e 2013. Le Dogane hanno dunque considerato il gettito da conseguire e lo hanno diviso per i giorni, determinando così l'aumento dell'imposta. Per quanto riguarda i prezzi alla pompa, non è detto che l'aumento della tassa determini in automatico un aumento del prezzo già dai prossimi giorni, riferiscono fonti dell'Agenzia. Tornando agli aumenti dell'accisa stabiliti dalle Dogane, a decorrere dal promo luglio 2011 e fino al 31 dicembre sempre di quest'anno l'aumento dell'accisa sarà di 0,92 centesimi e l'imposta arriverà per la benzina a 573,20 euro per mille litri e per il gasolio a 432,20 euro sempre per mille litri. A decorrere dal primo gennaio 2012 e fino al 31 dicembre 2013 l'accisa sulla benzina sarà a 571,60 euro per mille litri e per il gasolio a 430,60 euro per mille litri. Infine a decorrere dal primo gennaio 2014 per la benzina l'accisa sarà a 569,50 euro (per mille litri) e per il gasolio a 428,50 euro.
BONANNI: RACCOGLIEREMO FIRME CONTRO AUMENTI - «Raccoglieremo cinquecentomila firme per far pagare meno la benzina ai lavoratori e a tutti i cittadini italiani». Lo sottolinea il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, confermando l'impegno del sindacato per la campagna di raccolta di 500.000 firme, insieme alla Fegica, alle associazioni dei consumatori e del commercio, per l'approvazione di un disegno di legge per la riorganizzazione e l'efficienza del mercato petrolifero e per il contenimento dei prezzi dei carburanti. «Vogliamo separare il ruolo dei petrolieri da quello dei rivenditori finali, rompendo il monopolio esistente e abolendo il vincolo della fornitura in esclusiva imposto ai gestori, rendendo più trasparenti le condizioni di approvvigionamento. In questo modo si può ottenere un significativo calo del prezzo della benzina e un risparmio di almeno 400 euro all'anno a famiglia. Non ci stancheremo di alzare la voce su questo tema. Noi - ha sottolinea Bonanni - continuiamo a chiedere la defiscalizzazione delle accise sulla benzina per far pesare meno sulle tasche dei lavoratori gli effetti negativi dell'aumento dei prodotti energetici che acuiscono una situazione economica già difficile per tutto il sistema Italia. Il Governo aveva promesso di tagliare le accise qualora il petrolio fosse arrivato sopra i 70 dollari al barile. Invece, le tasse stanno aumentando e ogni volta che aumenta la benzina lo stato incassa di più senza colpo ferire. Per questo - conclude Bonanni - la Cisl raccoglierà ora 500 mila firme: il parlamento dovrà ascoltarci e liberalizzare davvero questo settore».
(fonte leggo.it)